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Il presidente nazionale Cronos Ravà si congeda con una lettera

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A circa un mese dall’assemblea nazionale elettiva, l’avv. Gianfranco Ravà, per 12 anni presidente della FICr (Federazione italiana cronometristi) ha voluto fare pervenire ad ogni cronometrista tramite i presidenti di associazione sparsi in tutta Italia, una lettera di ringraziamento per gli anni trascorsi insieme.

Rivolgendosi ai suoi stretti collaboratori che l’hanno aiutato nell’esperienza pluriennale, ha voluto ricordare il lavoro certosino svolto sempre con massima trasparenza e onestà, mettendo al primo posto gli interessi della federazione.

Diversi sono stati infatti gli obiettivi che la Ficr ha raggiunto con a capo il presidente Gianfranco Ravà, in primis quello di aver voluto fin dalla sua prima elezione la figura di un addetto stampa per ogni associazione, il 27 maggio del 2011, presso il centro di preparazione olimpica del Coni dell’Acquacetosa a Roma, c’era stata la prima grande riunione di tutti i comunicatori delle varie associazioni d’Italia per il primo corso, ne sono seguiti altri con l’intento di formare persone che avrebbero fatto conoscere all’Italia sportiva di cosa si occupa un cronometrista e quali sono le discipline in cui è impegnato.

I vari corsi di formazione, il ruolo della Scuola federale di cronometraggio per stare al passo con l’evoluzione tecnologica e l’instaurarsi di un ottimo dialogo con le federazioni consorelle sono stati i punti di forza che hanno caratterizzato la presidenza di Ravà, senza dimenticare il dialogo diretto con le realtà territoriali, non a caso l’evento da lui fortemente voluto sono stati gli “Stati generali” del 23 febbraio 2019 in cui i presidenti delle varie associazioni e dei comitati regionali si sono confrontati preso il Salone d’Onore del Coni a Roma per dire ciò che pensavano di migliorare, ciò che doveva essere potenziato all’interno di ogni dislocazione territoriale e su cosa puntare negli anni a venire.

Nella lettera Ravà augura alla nuova dirigenza le migliori fortune nella speranza che tutti possano beneficiare dei lavori ereditati dal passato e aggiunge “non so se potrò essere utile al mondo sportivo, ma nel mio cuore questa speranza resta, se non altro per mettere a disposizione dello Sport le competenze da me acquisite in questi anni”.

C’è da dire che ogni cronometrista lo diventa per vocazione allo sport e non per costrizione, i sacrifici sono tanti ma le soddisfazioni immense e sicuramente il presidente, Ginafranco Ravà, ha contribuito a fare crescere una categoria sportiva “anomala” per certi versi, ma indispensabile per molte discipline, le cariche si possono perdere e riacquisire, ma essere un cronometrista è come il nome di battesimo che ognuno porta, non si cancellerà mai neppure per il cronometrista Gianfranco Ravà e, magari, lo ritroveremo sui campi di gara, come quando rilevava con il fotofinish a Barletta il record a livello del mare di Pietro Mennea, o prendeva i tempi agli atleti durante la prima edizione del Golden Gala del 1980 e per i Campionati Europei di nuoto del 1983.

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