“Tutti il mondo va al “suo” meno io che vado al mio”. Questa frase definisce l’uomo moderno; egoista, nevrotico, insolidario. Se il lettore non è convinto devi pensare che l’eccezione conferma la regola.
Di cosa parliamo quando parliamo di politica?
Interessa più il pettegolezzo che la politica, interessa più il candidato che la politica. Il candidato è scelto come è scelto uno shampoo. Per il Marchio, per i colori, per l’aspetto, per il modo in cui parla. Niente si consuma più velocemente di un candidato.
Ma perché non si parla del programma? Perché non si comunicano le idee? Forse perché il cittadino non vuole sentire le idee, è così pieno della opinione dell’altro che non ha più una propria opinione (1)
La natura della politica è il conflitto, ma non il conflitto violento che molti identificano oggi, ma il sano antagonismo proprio della convivenza civile.
L’identità di qualsiasi cosa racchiude la sua propria contraddizione che non può essere eliminata (2)
Così la democrazia porta sempre la possibilità di corruzione e ogni tentativo di restaurarla genera una nuova contraddizione che elimina la democrazia stessa (3)
Cercare di eliminare l’antagonismo della società civile porta al totalitarismo. L’unica possibilità di salvare la democrazia è riconoscere la sua impossibilità di perfezione e accettare le sue contraddizioni e ridurle.
Di cosa parliamo quando parliamo di politica?
“Siamo persone solo quando ci mettiamo di fronte all’altro, mai isolatamente. Ciò che ci rende persone è il legame con l’altro” (4)
Ora voglio ricordare quella frase “Prima gli italiani” detta e ripetuta centomila volte dagli agitatori dell’odio. Questi fanno la stessa cosa dei terapeuti ma al contrario; localizzano i punti di tensione sociale e invece di rilassarli li energizzano. Applicano psicologia negativa (5)
Così, mi dico, la politica dovrebbe occuparsi della convivenza delle persone. Come abitiamo in questa città, come ci tolleriamo, come ci evolviamo e cosa facciamo per migliorare il nostro stile di vita, che implica l’integrazione delle minoranze perché la maggioranza è quella che (teoricamente) è più rappresentata, o no?
Dice Freud “Chiameremo frustrazione il fatto che una pulsione non possa essere soddisfatta” Allora, mi dico, c’è frustrazione sociale perché le persone non trovano il modo di realizzarsi o di soddisfare i loro desideri.
“I pazzi e i bambini sono gli unici che dicono sempre la verità. Per questo i pazzi sono rinchiusi e i bambini sono educati” (6)
Anche al lettore sembra che siamo in un labirinto? Anche al lettore sembra che non conosciamo l’uscita?
Benvenuti nel 1921. “La storia si ripete sempre; la prima volta come tragedia, la seconda come commedia” (7) Come commedia è molto povero il nostro presente.
La politica crea reti e realtà in cui le persone, nel loro ambiente, creano identità con cui vivono. Ma quando l’ideologia scompare, quando i politici rinunciano al pensiero critico, dove abita la gente, nei social? (8)
Non credo nell’individuo che dice di non essere né di sinistra né di destra né di centro, una persona del genere non è da nessuna parte e siamo tutti da qualche parte.
Mai la razza umana è stata così perduta come ora
Ma torniamo all’altro, al prossimo, perché è impossibile fare politica senza il prossimo.
L’individuo di oggi è oppresso dai suoi doveri verso l’ordine sociale e così relega il suo pensiero politico essendo completamente controllato dal Totem dei soldi.
Viviamo in una società di equivoci dove quasi nessuno raggiunge uno stato di pienezza come persona.
La politica di oggi è uno spettacolo che intrattiene una massa di nevrotici frustrati. Non creda il lettore che io sono fuori da questo gioco perverso, mi guardo solo allo specchio.
Nessuna ideologia politica è capace di entusiasmarci? Non c’è nessun progetto storico di mobilitazione?
Dio è morto, ha detto Nietzsche, ma sembra che a nessuno interessi.
Morta la politica e ferita di morte la religione, che cosa rimane all’individuo del nostro presente?
Rimane il vuoto, il commercio, la frivolezza, il narcisismo. Per questo un banchiere può essere presidente del Consiglio dei ministri, perché abbiamo rinunciato alla politica, che è come dire abbiamo rinunciato alla convivenza.
Ogni inutile sforzo conduce sempre alla malinconia diceva Ortega e Gasset.
Mi rifiuto di pensare che sia la fine della convivenza. Come tutti i sognatori, confondo sempre disillusione con la verità.
Rubén Ricca
(regista e autore)
1)Samuel Beckett si chiede in molte delle sue opere se all’uomo interessa continuare ad imparare.
2)Slavoj Zizek “L’oggetto sublime dell’ideología”
3)Ibidem
4)Julia Kristeva “Stranieri a noi stessi”
5) Theodor Adorno ”Aspetti radicali della nuova destra“ Berlino 1936
6) Michel Foucault “Sorvegliare e punire“
7) Karl Marx “18 de brumaio“
8) È impossibile abitare su internet perché il digitale non è un luogo. Non c’è sopra, sotto, davanti o dietro. Non c’è più né qui né oltre perché è sempre ora. Vedi Il mito di Superman, Umberto Eco, Apocalittici e Integrati.
11 commenti su “Il peggior analfabeto è l’analfabeto político Brecht…di Ruben Ricca”
Come detto in altro commento, la politica è l’unica professione per la quale non necessita di alcuna preparazione. Scegliere un politico da votare, non è mai stato un privilegio del cittadino, questo è bene che lo diciamo una volta per tutte sennò rischiamo di mentire a noi stessi, i candidati che poi diventano politici, vengono scelti dal partito, quindi al cittadino resta solo, dopo avere scelto il colore, la scelta di votare un imbroglione o un furfante (tanto per dirla carina) E i partiti li scelgono con cura i loro candidati, più virtuoso nel sapere raccontare favole più sei in alto nella lista, come più ascendente a delinquere, più il punteggio sale. Risultato? Alla fine ti penti di averlo votato e magari te ne fai una colpa anche se non ne hai e anche se non lo vuoi ammettere. La democrazia tanto osannata dai nostri amati politici l’hanno confezionata talmente bene che la vediamo come qualcosa di sacro e sacrosanto, quando invece la subiamo! Subiamo la corruzione in tutte le sue disparate forme, subiamo le tasse ingiuste ed inique (si pagano tasse sulle tasse tanto per dirne una), subiamo le promesse non mantenute, subiamo le menzogne, subiamo “certe leggi” ecc. Ma in compenso possiamo dire la nostra perché siamo in democrazia, possiamo farci anche dei bei show televisivi che poi l’indomani viene tutto taciuto e dimenticato perché ci sono altre cose da dire e cosi via.
Quando i giornalisti sono accusati di dare una brutta immagine della politica è come prendersela con il termometro quando hai la febbre.
Ruben, Lei dice: “Non credo nell’individuo che dice di non essere né di sinistra né di destra né di centro, una persona del genere non è da nessuna parte e siamo tutti da qualche parte”.
Dicendo questo, divinizza la politica, e per forza si deve credere o avere fede in loro, perché dobbiamo essere per forza da una parte? Chi lo stabilisce? Non potrebbe essere invece che volente o nolente li devi subire passivamente come tante altre angherie? Tipo vivere sottomesso alle loro stronzate? La politica oggi non ragiona con lungimiranza, non programma e non prevede il domani, vive solo di consensi, di statistiche e delle opinioni che possono non piacere al momento.
“Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie, derivano dalla nostra preoccupazione dell’opinione altrui”. Artur Schopenhauer.
Se un banchiere diventa Presidente del Consiglio perché voluto da un Presidente della Repubblica, significa che la politica e incongruente! Per questo caro Ruben non sono uno di sinistra, di destra o di centro, per essere onesti tempo fa lo ero, anzi la politica la seguivo e mi piaceva, ma oggi sono cresciuto e non credo più a Babbo Natale. La politica oggi ha ridotto il governo ad un’azienda commerciale per curare e fare i propri interessi, una Multinazionale di delinquenti votati dal popolo sovrano con tutte le leggi a loro protezione. E le forze dell’ordine anche se ignari a difenderli pure! Poi abbiamo la globalizzazione, ma questo è un altro discorso.
Oggi l’unica persona che credo e che mi aiuta ad andare avanti, è quella persona che vedo ogni giorno allo specchio! E credo anche che il vero amico è quello che non sai di avere! Tutto il resto è Politik!
Condivido, purtroppo dal commento che ho letto e da quelli che arriveranno, avrà la conferma della tesi di Brecht.
Senza identità politica non ci può essere progetto politico credibile e coerente. Basta guardare il M5S che essendo sincretico prima ha governato con la Lega e poi con il PD ed ora con Draghi con tutti quei partiti che combattevano nelle piazze.
La politica è un fatto che riguarda il pubblico, la città, lo Stato e non è un fatto personalistico che pone al centro della politica l’individuo.
Al contrario l’ individuo, il politico serio, quello che ha studiato che conosce come Amministrare il “pubblico” mette al centro la Politica con tutti gli obiettivi corrispondenti ad un luogo.
Si chiamerà destra o sinistra, non importa, quello che conta è una identità.
Puppetta,
Di solito quando si fanno affermazioni, seguono anche le ragioni del perchè!
Si da una propria opinione, si articola un discorso, e poi si addiviene ad un confronto che può essere un dialogo.
“Se si crede in una frase di Brecht che dice: ”La tentazione del bene è irresistibile”, allora, si crede, anche, che si possano formare degli anticorpi capaci di trasformare lo schifo, la menzogna, le feci coltivate dalla cultura di massa in altro.
Franco Fortini
Sig. Lucia,
Non ho capito se identificare un individuo o una persona per lei significa avere un colore politico.
Se cosi, significa che la politica dovrebbe essere il nostro secondo credo!
Se diversamente, allora sincretico significa ibridazione!
Se la politica di destra sinistra, centro, non nutre ideali, o forse nutre ipocrisia degli ideali, come si fa ad avere un’identità? Specie se quella persona è un fanatico nel vedere l’ideale come un dogma?
Grazie signora Lucia Cascone, condivido, ma in Italia, purtroppo siamo ben oltre all’identità, magari si riuscisse a ragionare in questo modo. L’elogio dell’ignoranza sdoganato dal m5s e dalla diffusione incontrollata dei media, ha fatto danni enormi: l’ignoranza arrogante domina tutti i ragionamenti e qualsiasi contrasto di buon senso viene immediatamente stroncato. Il politico serio, quello che ha studiato che conosce come Amministrare il “pubblico” mette al centro la Politica con tutti gli obiettivi al raggiungimento del bene comune, sia percorrendo ideali di sinistra che percorrendo ideali di destra, è oggi più che in passato, sostituito dall’individualismo più sfrenato. Nessuno riesce a comprendere o tenere in considerazioni le ragioni altrui, vanificando ogni ragionamento. La gente comune, intende questo banalmente come l’esercizio di un tifo da stadio trasferito nel dibattito politico, ma tutto questo non è minimamente politica.
Osservavo stamattina, come una proposta politica di “destra”, avanzata dai partiti di destra (LEGA, e Forza Italia) che compongono il governo di larghe intese Draghi, e cioè, la cosidetta pace fiscale (rottamazione delle cartelle), una scelta, ripeto di destra, che andrà a premiare gli evasori fiscali e “fregare” la gente onesta (ma questo è naturalmente il mio parere) che quelle cartelle ha già pagato, ma non accettata dai partiti di sinistra (mi riferisco al PD ed i partiti di sinistra estrema, oltre al centro per la verità). Quindi detto questo e stabilite le rispettive posizioni, oggi osserviamo come il m5s, che tutti ormai davano per partito facente parte della sinistra (considerata l’epurazione delle ultime settimane), cosa fà? Va ad appoggiare quella rottamazione e quindi ACCOGLIE la linea politica della destra, alla faccia del giustizialismo o della linea di rigore pro giustizia che porta avanti (a casaccio) da sempre. Questa è la dimostrazione che il qualunquismo ed il populismo sono determinanti (in peggio) nell’attuale politica, e Bertold Brecht impazzirebbe vedendo tutto questo.
Bel discorso Puppetta, Brecht invece di impazzire prenderebbe spunto da lei e ne farebbe una tragedia teatrale degna di lui.
Bellissima mossa quella del m5s, Zingaretti adora il m5s e Conte e il m5s e Conte votano assieme alla lega, grandioso. Zingaretti è proprio un genio, secondo me dovrebbero riportarlo a forza a capo del PD, Letta, spero in questi ultimi giorni abbia almeno compreso, almeno un pochino più di Zingaretti. La cancellazione delle cartelle è una cosa squallida dei partiti di destra, in Italia dovremmo vergognarci di questo, io pago tutto puntualmente facendo debiti, e chi non paga poi si trova con il debito cancellato. Grazie ai grillini ed alla gente che li ha portati al 33%, ma durerà poco, speriamo.
Io differenzio l’individuo dal candidato politico. In genere quando vado a votare scelgo il candidato più vicino alla mia identità politica.
Sarebbe ipocrita dirle che scelgo il candidato migliore, infatti scelgo il meno peggio.
Cortazar diceva “la mia speranza è più forte della mia delusione” con questo pensiero vado a votare.
Il M5S è sincretico perché componenti diverse o opposte, possono convivere tra loro per un tempo.
Infatti il M5S oggi governa con Berlusconi. In ultimo la politica appartiene all’ essere umano come la religione. La politica proviene dal ragionamento, mentre il dogma dalla fede.
Un politico che trasforma la propria identità in dogma è un ignorante. E il problema è chi vota tale ignorante.
Quindi capisco che tutti devono avere Dio e la politica perchè imposto da qualcuno!
Chi non ama l’imposizione lo possiamo definire tranquillamente un ibrido?
Oppure un gramo?