
Il cargo a Comiso rappresenta un’opportunità di crescita economica e sociale per l’intera Sicilia. E’ una evoluzione naturale del trasporto intermodale. Nel futuro ci sarà sempre di più una riduzione del trasporto marittimo con l’aumento del trasporto cargo. Qualche cifra? Dal territorio ibleo partono circa 800 bilici al giorno. Un aereo cargo può portare 30 bilici di merce ad alto valore aggiunto e 3 bilici di pezzi di ricambio al giorno. Non c’è una tariffa concorrenziale nel cargo. In Sicilia, infatti, non esistono società del genere, la più vicina si trova a Roma. L’84% del cargo opera nel Nord Italia, solo l’1,5% nel Sud Italia. In Sicilia le esportazioni sono cresciute nel 2019 del 34%; in Italia, invece, solo dell’11,30% così come le importazioni in Sicilia sono cresciute del 13,70% mentre in Italia solo del 9%: dati che confermano l’importanza del cargo in Sicilia. Questo il quadro di riferimento da cui prende le mosse la riflessione del presidente provinciale del movimento politico Sviluppo Ibleo, Andrea La Rosa, ora anche responsabile provinciale Enti locali Lega Ragusa, che già nei mesi scorsi si era soffermato sulla scottante questione. “Il Comune di Comiso – ricorda La Rosa – ha indetto un avviso esplorativo per la ricerca di operatori economici interessati alla presentazione di manifestazione di interesse per la progettazione, realizzazione ed eventuale gestione di un’area cargo a servizio dell’aeroporto di Comiso con scadenza il 31 ottobre 2020 prorogato poi al 15 novembre 2020. L’area destinata è la parte Sud della ex base Nato. All’avviso esplorativo hanno partecipato 4 operatori: la prima è una società maltese, la Ozo group, la seconda è Aeriblei Spa di Comiso, la terza è di Modica, Eli Sicilia S.r.l., e la quarta è lo studio di ingegneria G&S group di Acate. Ci risulta che, per evitare costi elevati per la costruzione della bretella di collegamento con la pista, si starebbe valutando di spostare il sito destinato a cargo dal lato Sud al lato Nord, vicino all’aerostazione dove insistono circa 26.000 mq disponibili da utilizzare per l’attività cargo, almeno nella fase iniziale. Poi se il bacino di operatività incrementa si può sempre utilizzare l’area Sud. Sembra che il Comune di Comiso ancora stia valutando anche se costruire la piattaforma cargo attingendo i fondi del Recovery plan o in alternativa mettere a bando la nuova area di 26.000 mq destinata al cargo e rimandare l’impegno della costruzione del terminal cargo alla società aggiudicatrice. Stiamo, comunque, facendo i conti con una situazione di estrema incertezza che potrebbe fare perdere troppo tempo con il rischio di allontanare sempre di più gli imprenditori interessati dall’avvio del cargo a Comiso. In qualità di responsabile provinciale Enti locali della Lega, in sintonia con la Lega e il gruppo dirigente di Comiso, nella persona del segretario comunale Giovanni Angelieri, dell’assessore Biagio Vittoria e della consigliera comunale Daniela Longo, ci attiveremo per la programmazione di un confronto con il sindaco della cittadina casmenea per comprendere se e quali soluzioni alternative potranno essere prese in considerazione”.