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La Sicilia che sarà: quando sarà completamente cablata con la Fibra?

Tempo di lettura: 3 minuti

La Sicilia può contare su un patrimonio culturale immenso che le consente di attirare ogni anno milioni di turisti. Il turismo però non può e non deve essere l’unico settore su cui puntare per migliorare la situazione generale della regione dal punto di vista economico e lavorativo. Per migliorare la propria posizione la Sicilia deve puntare sulle nuove tecnologie, a partire dalle connessioni internet.

Grazie ad una serie di progetti la regione si appresta ad estendere la copertura internet ad alta velocità a tutta l’isola. Uno di questi si chiama “Progetto Strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga” e, grazie alla realizzazione di infrastrutture di rete in aree in cui la BUL manca, si pone l’obiettivo di assicurare entro il 2022 una capacità di connessione oltre i Mbps all’85% dei cittadini e ad almeno 30 Mbps al restante 15% della popolazione.

L’ufficio responsabile di questo Grande Progetto è l’ARIT, l’Autorità Regionale per l’innovazione Tecnologica che, in linea con i punti programmatici fissati dall’Agenda Digitale Europea al 2020, ha avviato nel tempo diverse iniziative volte alla riduzione del digital divide, tese cioè a colmare il divario esistente tra chi ha accesso effettivo a Internet e chi ne è escluso, e allo sviluppo di tecnologie informatiche pensate per migliorare i rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini/imprese.

Due grandi progetti per la Sicilia

Per lo sviluppo della rete internet il territorio può contare su due progetti, uno regionale e uno nazionale, il cui unico comune denominatore è il potenziamento della rete di accesso a internet. Il primo ha avuto inizio nel 2015 ed è stato concluso nell’ottobre 2017. Il secondo invece, ancora in corso, è stato avviato nel 2017 e si prevede finirà nel 2022.

Il costo totale del progetto regionale ammonta a 107.915.700 euro, di cui 73.275.000 euro provenienti da un finanziamento concesso nell’ambito del Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale della Sicilia per le annualità 2014/2020. L’intervento ha riguardato 142 comuni, ricadenti nelle cosiddette “aree bianche”, zone in cui la connessione era assente e gli operatori di telecomunicazioni non erano interessati a investire.

L’opera ha portato una velocità di navigazione fino a 30 Megabit al secondo in 1 milione e 250 mila unità immobiliari, per un totale di circa 2 milioni e 300 mila cittadini, mentre più di 1160 edifici pubblici (tra cui scuole e ospedali) usufruiranno di un servizio di accesso al web fino a 100 Megabit al secondo. La rete, di cui è proprietaria Telecom Italia, è a disposizione di tutti gli operatori che ne faranno richiesta a specifiche condizioni di mercato.

Il progetto nazionale è stato attivato dal Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, che attraverso la società in house Infratel Italia, ha emanato un bando di gara per la costruzione di una rete in fibra ottica di proprietà pubblica in quelle che vengono anche definite “aree a fallimento di mercato”, all’interno delle quali sono comprese unità immobiliari, produttive e sedi della Pubblica Amministrazione.

Il futuro si chiama 5G

Ma la Sicilia guarda già al futuro e punta dritto verso la tecnologia 5G che consentirà di usufruire di connessioni veloci e stabili per fare praticamente tutto online, dal trascorrere sempre più tempo sui social, a fare una partita sugli online casino e sempre più a fare acquisti online vista l’impennata che il settore ha avuto nel 2020.

Così sono stati avviati importanti progetti riguardanti le città di Palermo e Catania circa lo sviluppo del 5G. La tecnologia 5G coprirà anche buona parte del territorio di Trapani e provincia.

Si tratta della “prima fase” di estensione della rete nel territorio siciliano e, su larga scala, in altre aree italiane. Per i prossimi mesi è infatti prevista l’allargamento del segnale anche in altre località del Paese, con una crescita che toccherà almeno 70 città in tutta Italia. Da tempo le connessioni mobili hanno superato il numero degli abitanti sulla Terra. Voci, immagini, video, dati, passano per le reti mobili che sono destinate quindi a diventare il nuovo Web.

Il 5G, in particolare, è l’infrastruttura che gestirà  l’Internet delle cose (IoT). Secondo le stime riportate dal Sole 24 ore,  nel giro di pochi anni ci saranno circa  22 miliardi di nuovi oggetti collegati a Internet a cui si aggiungono 621 milioni di nuovi utenti Internet e 605 milioni di nuove sottoscrizioni mobile che faranno crescere il traffico dati in media del 46% all’anno.

Il passaggio dal 4G al 5G rappresenta quindi una rivoluzione tecnologico con un potenziamento poderoso della velocità di trasmissione dei dati, e della riduzione dei tempi necessari per accedere a quelli memorizzati,  in  una società che  sarà fondamentalmente amministrata dai logaritmi del web.

 

 

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