E’ in scadenza il 19 gennaio, cioè martedì prossimo, l’ordinanza contingibile e urgente del commissario straordinario del Libero consorzio per l’utilizzo dell’impianto Tmb di contrada Cava dei modicani. Significa che a partire dal 20 gennaio l’impianto sarà chiuso perché nessuna proroga alla precedente ordinanza, così come anticipato dallo stesso commissario, sarà concessa. “Tutto ciò, naturalmente – spiega il capogruppo M5s al Consiglio comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli – se non arriverà l’Aia, l’autorizzazione ordinaria dell’impianto che, invero, si attende da ormai quasi 3 anni. Lo stesso sindaco di Ragusa, nella qualità di commissario straordinario della Srr, aveva assicurato, all’atto del suo insediamento, che si sarebbe trattata di una questione di poco tempo. Invero, di tempo ne è trascorso abbastanza e restiamo ancora in attesa. Auspichiamo che il sindaco, in questi giorni, si assicuri che il provvedimento regionale sia emesso prima della scadenza dell’ordinanza ma da quanto riferito dallo stesso primo cittadino nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Ragusa, c’è da essere sinceramente preoccupati”.
“Il sindaco aveva garantito – prosegue Firricieli – che alla Regione erano stati fatti tutti i passaggi necessari per ottenere l’Aia. Ma, ancora oggi, la documentazione non c’è. Troviamo semplicemente scandaloso il ritardo della Regione nell’emissione dei provvedimenti di propria competenza soprattutto in un contesto siciliano in cui gli impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti scarseggiano e la stessa Regione è costantemente in regime di emergenza. Troviamo altrettanto ingiustificabile l’atteggiamento attendista e fatalista del sindaco che ci pare rassegnato a quanto avviene (o in questo caso non avviene) come se i problemi conseguenti alla chiusura dell’impianto non riguardassero la nostra comunità sia in termini di disservizi che di aggravio di costi della bolletta Tari per conferire anche il rifiuto umido fuori provincia. Speriamo di essere smentiti e di potere finalmente contare nei prossimi giorni su un impianto autorizzato in via ordinaria come previsto dalla normativa vigente, quindi al di fuori dal regime di ordinanza contingibile e urgente”.