
“Nessun ristoro. Chiusure a singhiozzo. Situazione precaria. Incertezze. Prospettive economiche seriamente in bilico. Imprese in difficoltà. Insomma, in una parola un disastro”. Ad affermarlo è il presidente provinciale del Movimento politico Sviluppo ibleo, Andrea La Rosa, che si dice seriamente preoccupato per la piega che sta prendendo la situazione, anche, e non solo, sul territorio ragusano. “Servirebbero programmazione, aiuti concreti e veloci che purtroppo non abbiamo visto da nessuna parte – sottolinea – e una visione più a lungo termine. Non è accettabile l’improvvisazione dei governi. Scontiamo, poi, troppa superficialità nell’affrontare una situazione che sta determinando problematiche complessive di imbarazzo per famiglie e imprese, tutti in seria difficoltà. Ma le Camere di commercio che fine hanno fatto? Nessuna posizione a riguardo, evidentemente a loro non interessa lo stato delle imprese e delle loro sofferenze. Non possiamo fare finta di non vedere quello che sta accadendo. Numerose Pmi della nostra area sono al collasso. È stato un anno amaro per i ristoratori. Molte attività sono rimaste chiuse per mesi, poi la mazzata finale con la zona rossa durante il Natale. Basta blandi ristori, servono risarcimenti veri, immediati e adeguati a coprire costi fissi e perdita di fatturato. Già qualche impresa ha chiuso le saracinesche. Altre hanno scelto di non aprire perché se non ci sarà un’adeguata prospettiva all’orizzonte si reputa, legittimamente, che non abbia senso mettersi in gioco, investire denaro in misure di sicurezza e poi, com’è accaduto, ritrovarsi di nuovo chiusi. Ecco perché diciamo che se non arriveranno aiuti concreti, dovremo veramente fare i conti con una sorta di catastrofe economica anche dalle nostre parti. Si spendono 420 milioni per i banchi con le rotelle, e non sappiamo quanti per i monopattini, e il governo promette ancora aiuti che non arrivano. Le chiusure a singhiozzo mettono in seria difficoltà le imprese e, dunque, anche le famiglie che attraverso queste trovano sostentamento. E, ancora una volta, diciamo che servono ristori veri sul modello inglese e tedesco. Non possiamo stare a guardare che tutto si consumi in una lenta agonia”.
3 commenti su “Pmi iblee in agonia, La Rosa (Sviluppo ibleo): “Zero ristori””
Sig. La Rosa,
Attualmente i politici sono impegnati nei cosiddetti “giochi di palazzo”, una volta sistemati gli uomini ai propri posti, dobbiamo pensare a come spendere i soldini.
Tali soldini, non andranno mai alle Pmi, perchè a loro per qualche migliaia di euro non possono chiedere percentuali (per dirla carina). Le percentuali li chiedono (normale prassi) per le grosse infrastutture elargendo somme al di sopra dei costi e cosi se qualche strada o autostrada non verrà realizzata, resterà una delle migliaia incompiute dell’italia. Tanto poi nessuno indaga sui motivi e i soldini resteranno nelle tasche dei pochi eletti che a sua volta le banche, gli istituti preposti e gli enti non si accorgeranno dei giri e raggiri!
Apprezzo il suo interesse per le Pmi (cosa che dovrebbe riguardare le associazioni), ma non credo più alle belle parole che si spendono ogni giorno, è ora di finirla con le parole, o ci sono i “fatti concreti”, o tutti indistintamente vi state zitti e ci lasciate in pace. Almeno evitate di illuderci!
Il miglior augurio che mi sento di fare a questa italia e’ quello di avere 100 o 1000 Tonino Spinello per ogni settore, in modo che chi abbiamo eletto capisca che non puo’ continuare a rappresentarci in questo modo, fatto solo di parole e non di fatti.
D’altronde pero’ se si lamentano in pochi vuol dire che la misura non e’ ancora colma e che quindi possono continuare ad agire in questo modo.
Diciamo che il nostro lassismo e’ la causa di tutto
Giovanni,
E questa è la mia più grande preoccupazione, con questo lassicismo, loro fanno e sfanno quello che vogliono e come vogliono.