Non c’è pace per la popolazione del Tigray. Carestia, guerra, fame e adesso anche l’invasione delle locuste. La gente etiope in queste ore sta fuggendo in massa verso il Sudan. Sono almeno 50 mila le persone che stanno varcando il confine per mettersi al riparo dall’escalation del conflitto in atto nella regione. Due settimane di sanguinosa battaglia in campo aperto, tra il Governo centrale e il Fronte di Liberazione Popolare del Tigray. Sono stati lanciati anche diversi razzi che hanno raggiunto la capitale Asmara. Le linee di comunicazione sono interrotte nella regione il che rende complicato capire cosa stia effettivamente accadendo nell’area e le conseguenze sulla popolazione. Il conflitto non riguarda solo la stagione del raccolto, già semi distrutto dall’invasione delle cavallette, ma soprattutto ha portato una completa interruzione degli aiuti e finanziamenti governativi alla regione del Tigray. Adesso la preoccupazione è che si possa tornare indietro al 1984-85 anni di guerra civile e di grande carestia e povertà in cui si stima siano morte di fame 1 milione di persone nelle aree che vanno dagli altopiani etiopi settentrionali al Tigray. In questi giorni la popolazione è ripiombata nell’incubo, dopo i progressi fatti negli ultimi tempi; quasi tutti i bambini andavano a scuola, l’economia era in rapida crescita, la migliore nel Corno d’Africa, miglioramenti sociali, quali l’ assistenza sanitaria e il riconoscimento dei diritti delle donne, anche nelle aree rurali. Il conflitto rischia ora di riportare il Paese nel caos. Le organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali stanno lanciando appelli per un immediato cessate il fuoco, oltre a chiedere l’invio di viveri di prima necessità nel Tigray, attraverso il Programma alimentare mondiale. Morfologicamente il Tigray ha un paesaggio molto aspro caratterizzato da reti fluviali e frequenti ripide formazioni rocciose. Circa la metà del territorio è coperto da terreni coltivati, arbusti e qualche piccola foresta. Il principale mezzo di sostentamento è la produzione agricola e un modesto allevamento di bestiame in fattorie familiari. Le locuste del deserto, sebbene siano un problema ricorrente, sono diventate, in particolare quest’anno, una vera piaga per l’Etiopia. L’ Africa orientale ha avuto una delle peggiori invasioni di cavallette degli ultimi 70 anni. Le locuste hanno distrutto vaste aree di terra coltivata e numerosi sciami rimangono attivi nell’Etiopia nord-orientale. Va considerato che l’ottanta per cento delle persone si nutre di questi cereali per sopravvivere nel Tigray.