Infuria la battaglia negli Stati Uniti per il noto social network cinese Tik Tok. Accuse di “intimidazione-avvertimento” sono state lanciate dalla Cina agli Stati Uniti circa la pressione fatta dal Presidente Donald Trump per la vendita di TikTok a Microsoft. Durante un briefing con la stampa tenuto alla Casa Bianca, Trump ha avanzato la richiesta di un versamento nelle casse del Ministero del Tesoro Americano una “grossa percentuale della vendita” da parte della Cina o di Microsoft, in quanto senza il via libera del suo Governo mai si sarebbe concretizzata la possibilità per TikTok di operare nel territorio americano. Secondo il Ministero degli Esteri cinese, le dichiarazioni di Trump rappresentano “un’azione che va contro i principi del mercato e quelli di apertura e trasparenza. Intanto si apprende che il quotidiano statale China Daily scrive che “la Cina non accetterà in alcun modo il furto di TikTok”, aggiungendo che il paese ha “moltissimi modi per rispondere se l’amministrazione statunitense porterà a compimento il suo programmato furto con scasso”. Molto probabilmente, ipotizza il quotidiano spesso usato come strumento di propaganda dal governo cinese, Washington “è ben consapevole che Pechino sarà cauta nella ritorsione”. Pechino infatti nell’editoriale fa sapere che questa vicenda “aumenterà sicuramente le preoccupazioni delle aziende cinesi che lavorano negli Stati Uniti. La vicenda TikTok dimostra che non importa quanto siano infondate le accuse: finché resteranno aziende cinesi, saranno presentate dall’amministrazione americana come una minaccia”. Successivamente, in un briefing alla Casa Bianca, Trump aveva ribadito che TikTok dovrà chiudere negli Stati Uniti se entro il 15 settembre non verrà acquisito da Microsoft o da un’altra società americana.
- 19 Aprile 2024 -