Il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Ragusa, Ivano Infarinato, ha condannato, col rito abbreviato, subordinato alla perizia psichiatrica, a sette anni di reclusione, Sergio Palumbo, 27 anni di Vittoria, accusato di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e rapina ai danni di una concittadina trentunenne. I fatti riguardavano la notte tra il 31 agosto e il 1 settembre dell’anno scorso.
Il giovane è stato anche condannato al risarcimento dei danni causati alla vittima da liquidarsi in separata sede. Alla donna è stata riconosciuta una provvisionale di 30 mila euro.
Il pubblico ministero, Marco Rota, aveva chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi. La parte civile si è adeguata alle richieste dell’accusa mentre le difese hanno chiesto assoluzione e in subordine il fatto di minore gravità, il minimo della pena, il riconoscimento della semi infermità mentale e applicazione delle attenuanti generiche oltre ad una misura meno afflittiva con arresti domiciliari e braccialetto elettronico. Due i professionisti incaricati di redigere la perizia psichiatrica; il dottor Gugliotta, nominato dagli avvocati di Palumbo, e il dottor Sapienza, nominato invece dal magistrato. Il nodo della questione era stabilire se Palumbo al momento dei fatti fosse nel pieno delle sue facoltà mentali e fosse capace quindi di intendere e volere. Palumbo era presente in aula. Ha assistito all’udienza anche la parte offesa. Il giudice non ha ritenuto applicare semi infermità mentale e non ha applicato attenuanti generiche, considerando invece la recidiva. «Le ferite dell’anima sono profonde», dice l’avvocato della donna, «ha il cuore lacerato ed è ancora estremamente ferita; la sentenza non allevia il dolore del ricordo di quanto avvenuto».