“Un sindaco e una amministrazione più dannosi del Covid”. Un giudizio tranchant quello del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, dopo la diretta Facebook del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che avrebbe dovuto tracciare un bilancio dei primi due anni di attività.
“Non abbiamo intenzione di sollevare polemiche, né, tantomeno, di fare paragoni con la precedente amministrazione, il nostro giudizio vorrebbe non essere politico, anche se la materia ce lo impedisce: è solo la constatazione e lo sfogo di un immobilismo incapace che ha ibernato la città, con effetti, socioeconomici, più dannosi della stessa pandemia che, ora, si tira in ballo, come paravento di molte criticità”. Così si esprime il gruppo consiliare dei Cinque Stelle sicuro di interpretare il sentire di molti iscritti e simpatizzanti del Movimento, ma con l’impressione netta di un atteggiamento comune a buona parte dei cittadini ragusani.
Aggiungono i pentastellati: “Non è che sarebbe stato possibile aspettarsi molto di più da questo bilancio del sindaco, le cose che si dovevano fare, che erano state presentate in campagna elettorale sono note a tutti, come è noto a tutti che tutto è solo allo stato progettuale e, in molti casi, anche solo immaginato”.
“La diretta del primo cittadino – prosegue il gruppo consiliare M5s – è stata la solita ‘insalatona’ di proponimenti da primo della classe, di vanto di buona amministrazione, di recriminazione sulla “rete tentacolare della burocrazia”, di esaltazione smodata delle poche iniziative avviate, sullo sfondo di una città che sembra diventata laboratorio di ibernazione e sospensione criogenica, in attesa di tempi migliori. Tant’è che, già da tempo, si è cominciato a dire, negli ambienti dell’amministrazione, che 5 anni di mandato non bastano per completare un programma, mentre si avvertono, fra gli amministratori, nella maggioranza, come pure fra i partiti di opposizione, i primi segnali di una campagna elettorale ormai imminente. Un bilancio dei primi due anni deve essere una rassegna delle cose fatte, il sindaco non ha potuto enumerare nulla perché nulla è stato realizzato in due anni. Parlare di riasfaltatura delle strade o di cura del verde pubblico o del decoro cittadino in ordine alla pulizia e alla raccolta dei rifiuti è solo ordinaria amministrazione, peraltro con non poche criticità che emergono tuttora. Ci sono, poi, i passaggi strappalacrime sul buon governo della città, sull’impegno quotidiano e costante di lavoro e di progettualità, sulla difesa per gli attacchi di chi vorrebbe fare polemica ad ogni costo e vede solo le cose negative, sul “modello Ragusa” che ancora costituisce un must a livello regionale, sulla necessità di avere pazienza perché le cose devono fare il loro corso, sulla già accennata “rete tentacolare della burocrazia”, con l’apoteosi finale dell’apprezzamento per la “qualità alta” della Giunta e, udite, udite, anche della maggioranza, “tutta desiderosa di essere protagonista…pur con qualche mal di pancia”.
Qual è la sintesi del giudizio dei componenti il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle? Antonio Tringali, Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci, Zaara Federico e Giovanni Gurrieri la trovano nelle parole di Cassì: “Cosa bolle in pentola”, automatica ammissione che, di pronto, di già cucinato, al momento, non c’è nulla.
“Un bell’elenco di cose da fare – precisano i Cinque Stelle – sul piano urbanistico solo un recente piano di dettaglio che ha identificato 3.000 unità immobiliari pronte per essere riqualificate, ma da chi ? Si parla del progetto di completamento di piazza del Popolo, lascito della precedente amministrazione e di altre ancora più vecchie, della metropolitana di superficie, altra eredità del passato, della rotatoria di contrada Cisternazzi e del progetto in itinere per lo stadietto di via delle Sirene. Anche per lo scalo merci solo una idea progettuale, entro settembre, in itinere i progetti di fruizione della Vallata Santa Domenica e delle Latomie di Cava Gonfalone. Si cita il potabilizzatore di Camemi come fosse opera magna di questa amministrazione, si parla del Castello di Donnafugata solo come destinatario di fondi di Agenda Urbana, il solito jingle, la cantilena ripetuta di uno spot che ha come testimonial l’assessore Licitra. Il progetto culturale è quasi dimenticato, solo alla fine della diretta si accenna all’Ecomuseo, mentre, per ora, gli occhi sono puntati sui locali dell’Opera Pia, considerati vettore del rilancio del centro storico. Ancora, si parla di rete museale, di Università, di possibili nuove facoltà, diventa provvidenziale l’annuncio del commissario della Provincia che si sbarazza della Scuola dello Sport, affidandola al Comune che, però, nonostante l’attesa decisione, non ha un briciolo di progetto concreto per l’utilizzo della struttura”.
I Cinque Stelle sembrano sinceramente smarriti al termine della valutazione del bilancio del sindaco: “Emerge in tutto il suo aspetto paradossale che una delle migliori cose fatte, per come è stata messa in evidenza, è il bando per l’affidamento della manutenzione dei cigli stradali agli agricoltori delle singole zone. Ci sembra veramente poco per un sindaco e una maggioranza che si erano presentati alla città con ben altre intenzioni, che avevano stilato un programma elettorale oggi, dopo due anni, del tutto disatteso e ignorato”.
“Speriamo – concludono i consiglieri pentastellati – che gli scienziati trovino presto le cure giuste per poter fare uscire il paziente dallo stato di ibernazione”.