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Ragusa. “La ripartenza del calcio? Non la vedo così veloce”

“La ripresa ventilata da più parti, nonostante la voglia matta che abbiamo di ripartire, considerato che siamo fermi da oltre due mesi, non la vedo così veloce, non la vedo così sicura. Ci sono questioni che non si possono sottacere, a cominciare da quelle che riguardano gli impianti. E forzare i tempi, non si capisce bene per chi e per cosa, ritengo che sia una scelta sbagliata”. Così il tecnico dell’Asd Ragusa Calcio 1949, Alessandro Settineri, a proposito delle varie ipotesi sulla ripartenza, anche per il campionato di Eccellenza, che stanno fioccando un po’ da tutte le parti. “Ho già ribadito – ha sottolineato il tecnico azzurro – che riprendere i campionati a ottobre e novembre, per completare la stagione sospesa, sarebbe senza alcun senso anche perché le società non avrebbero i margini per riorganizzarsi. Porto solo il nostro esempio: non avrebbe giustificazione alcuna richiamare dall’estero, dove si trovano perché tornati a casa, qualche nostro giocatore per fare giocare loro sei partite. Abbiamo a che fare con atleti giovani, abbiamo a che fare con le loro famiglie. Chi farebbe correre loro tutti questi rischi? La cosa più matura da fare è che gli interessi personali e sportivi, sebbene legittimi, di ciascuno di noi lascino il passo ad altro. E, in questa fase, la cosa più sensata è attendere, se passa, l’esito della riforma tra Serie B e Serie C. E poi capire, a cascata, quanti posti si libererebbero nelle serie minori. Allo stesso tempo, la proposta lanciata dal nostro direttore generale, Francesca Grigorio, di fare in modo che la D possa essere giocata da quante più squadre siciliane, se non addirittura tutte, sia il punto di partenza per approfondire una discussione che può diventare stimolante e interessante per un futuro di cui, al momento, non si vede traccia. Dire che questa ipotesi è sbagliata per partito preso, secondo me, non ha senso. Piuttosto, la si esamini, la si vagli nella maniera dovuta, senza escluderla a priori. E, magari, con gli opportuni correttivi, potrà diventare la base su cui ripartire nella maniera dovuta, nella massima sicurezza, senza rischi per nessuno”.

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