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Importante studio dell’Avis su “Crediamo nel plasma iperimmune

In queste settimane si sta parlando moltissimo del filone di ricerca sulla terapia basata sul plasma dei pazienti guariti da Covid-19, e tra le certezze del protocollo creato in Lombardia per portarlo avanti c’è il ruolo dei donatori di sangue. La sinergia tra enti, istituzioni e associazioni è necessaria, e ottimizzare gli sforzi, in questo momento, vista la curva della pandemia, ma con una qualità di plasma molto alta determinata dallo stile di vita di donatori associati, periodici e organizzati e dunque consoni a stili di vita coretti. Fondamentale quindi il ruolo delle associazioni e in particolare di quelle delle zone rosse della Sicilia.

L’Avis Regionale Sicilia che da sempre collabora costantemente con la Regione Sicilia, in particolare con il CRS e l’assessorato alla Salute e le ASP e le del territorio siciliano, ha dato la propria disponibilità collaborativa, dove riteniamo il ruolo dei donatori fondamentale, perché il reclutamento di eventuali pazienti convalescenti pone problemi in termini di sicurezza, cosa che non si verifica nel caso dei donatori iscritti alle associazioni dei donatori di sangue, perché costantemente monitorati e la cui idoneità viene verificata ad ogni donazione.

“ Siamo già conoscitori del progetto lombardo – dice il presidente dell’Avis Siciliana Salvatore Mandarà – e consapevoli che il plasma raccolto potrebbe essere utilizzato principalmente per la terapia diretta e per effettuare uno studio sierologico per la ricerca e titolazione degli Anticorpi neutralizzanti anti-Sars-CoV-2 con l’esclusione di infezione in atto tramite tampone. Cosi come sappiamo pure che in caso di presenza di anticorpi (ma non del virus!), i donatori potrebbero donare il plasma e al momento della donazione verrebbero dosati gli anticorpi anti Sars-CoV-2 e le immunoglobuline frazionate, poi necessarie a trasfonderle al soggetto ricevente. La vera sfida, rimane comunque produrre immunoglobuline in plasma derivazione industriale, che possano essere usate non solo come terapia ma anche come profilassi nei pazienti fragili o con immunodeficienze.

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