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Modicani in quarantena: nessun controllo su studio professionale

La notizia è arrivata nel giorno che doveva essere di festa per tutti i modicani. Mentre nel Duomo di S.Giorgio si celebrava(con tutte le restrizioni del caso) la figura del Santo Cavaliere, mentre tutti i modicani continuavano il conto alla rovescia per il 4 maggio in attesa del discorso del Presidente Conte sull’ agognata “Fase 2”, il Sindaco Abbate annunciava che 12 (!) modicani erano stati messi d’urgenza in quarantena. Tutti, chi per un motivo chi per un altro, erano venuti a contatto con una delle 8 persone  appartenenti ad uno studio professionale di Ragusa trovate positive al Covid19. Dopo un primo momento di comprensibile sconforto, i cittadini modicani hanno riversato, come spesso succede, sui social la loro indignazione, la loro preoccupazione e anche la loro rabbia. In effetti le domande da rivolgere a chi di dovere sarebbero tante. Quando tutto il mondo lavorativo si è orientato sullo smart working, come è possibile che uno studio professionale sia rimasto aperto con tanti impiegati regolarmente in servizio? Risultando contagiati in 8, che tipo di misure precauzionali sono state adottate? Il Comune di Ragusa ha mai effettuato controlli su questo studio? E’ una falla del sistema o i controlli non sono mai stati fatti a dovere in territorio di Ragusa? Se quest’ultima ipotesi dovesse corrispondere a verità, la situazione che si prospetterebbe sarebbe tragica. Per questo vogliamo credere che si sia trattata di una falla del sistema di controlli organizzati dal Sindaco Cassì. In questa falla cadono, però, anche le forze dell’ordine visto  che un uomo, padre e convivente di uno dei contagiati, è libero di spostarsi da Ragusa a Modica a casa dei suoi anziani genitori, senza dovere giustificare minimamente il proprio spostamento. Tralasciando l’opportunità di questo gesto(inutile aggiungere commenti) rimane il buco nei controlli. Un buco che, come quelli neri, rischia di risucchiare dentro di se tutto quanto di buono si era fatto fino ad oggi. I due anziani coniugi, infatti, ricevevano ogni giorno la visita di una donna che si occupava di loro. Questa, dopo il lavoro, si recava a casa, dove naturalmente incontrava i membri della sua famiglia. Il totale fa dodici. E ci vogliamo fermare qui.  Dodici persone che ora sono con il fiato sospeso in attesa dell’esito dei tamponi. Con loro, in attesa, ce ne sono altre 60 mila, tutta la comunità modicana che rischia di ripiombare negli incubi di un mese fa in piena crisi sanitaria, quando sembrava ormai accarezzare con mano una sorta di ritorno alla normalità.
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7 commenti su “Modicani in quarantena: nessun controllo su studio professionale”

  1. Scusate ma con tutti i sistemi di controllo propagandati a Modica, che quasi manco il muro di Berlino, come é possibile che cittadini modicani e ragusani siano venuti a contatto?
    Dove sono tutte le misure che il sindaco sceriffo aveva messo in campo per impedire simili situazioni?
    Evidentemente quando queste persone hanno fatto ingresso o rientro a Modica il sindaco era troppo impegnato nei preparativi di San Giorgio e aveva abbandonato la sua posizione ai posti di blocco…
    E guarda caso la notizia aiuta a dire che adesso non può aprire il cimitero… per questo nuovo fatto. Ma chi ci crede???

  2. Ma di che studiosi tratta? Dodici persone che possono aver infettato decine di persone ciascuno. Ora, io vorrei capire da dove è partito tutto, se un’intero studio è stato infettato, qualcuno avrà pur portato il virus li da qualche parte. Io vedrei innanzi tutto il punto di partenza, e quel punto di partenza potrebbe avere l’intera responsabilità. Mi dispiace dirlo ma la realtà è questa.

  3. Per una volta mi trovo d’accordo con Antonio Ruta…tutte scuse e poi tanta rabbia nei confronti del sindaco Cassi…ma perché a Modica tutti gli studi professionali sono stati controllati???? NOoooo quindi? Siamo alla frutta….

  4. In base alle notizie riportate si deve fare un distinguo, non si può criticare perche lo studio è rimasto aperto, ne perché non si sia fatto il lavoro agile, ma ci sarà stato una minore attenzione nei contatti, giacché nessuno gioisce di contagiare le altre persone ed anche i bambini. Né si può biasimare che i controlli non ci sono stati dagli organi preposti, come si fa individuare la persona asintomatica, non ci sono apparecchiature che tengano, né in questo caso il sindaco possa essere sceriffi, che poi ne combina e dopo si ritira capendo di aver commesso di avere sbagliato, però facendo intendere di non aver sbagliato, li è il suo errore. Non deve lanciarsi in avanti

  5. Gioacchino Scollo Abeti

    Lo studio può certamente stare aperto, però non capisco la necessità di essere in 8 o in 10 nello studio….
    Anche perchè in questo momento Tribunale e uffici sono chiusi.
    Una turnazione no?

  6. E meno male che c’erano pure i doni!! Questa persona tutti i giorni Modica Ragusa, senza che nessuno se ne sia accorto?!! Capisco la privacy, ma dovremmo sapere chi sono, perché chiunque può essere venuto o a contatto con queste persone.

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