Dopo le pesanti affermazioni del direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri, nella trasmissione “Fuori dal coro” su Rete 4, condotta dal giornalista Mario Giordano, quando ha dichiarato «Io non credo ai complessi di inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori», sui social è scoppiata la bufera. È di qualche ora fa un post pubblicato dal proprietario di un’edicola del sud Italia, in cui informa i clienti che presso la propria attività commerciale non sarà più in vendita il quotidiano Libero. L’immagine continua con ironia: “Essendo meridionali inferiori non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalistica indipendente! Ci voglia scusare il direttore Feltri”
Vittorio Feltri, con un tweet, è intervenuto sulle polemiche scatenate dalle dichiarazioni rilasciate:
«Mi pare del tutto evidente che il Sud e la sua gente siano economicamente inferiori rispetto al Nord. Chi non lo riconosce è in malafede. L’antropologia non c’entra con il portafogli. Noto ancora una volta che le mie affermazioni vengono strumentalizzate in modo indegno», scrive Feltri. «Non credo ai complessi di inferiorità. Credo che i meridionali in molti casi siano inferiori. Si arrabbiano? “E chi se ne frega” aveva detto Feltri nel salotto televisivo di Mario Giordano.
20 commenti su “Feltri “meridionali inferiori”. Fuori libero dalle edicole”
Feltri mi ha fatto sempre schifo , come uomo, giornalista e direttore di Libero. Il suo giornale molte volte riporta notizie artefatte e condite da immagini crude e volgari. Carissimo Feltri spero che neanche una sola copia del tuo quotidiano da wc venga più venduta.
Feltri ignora , da ignorante , che senza il sud non ci sarebbe stato il nord .
Il sud storicamente e culturalmente , oltre che economicamente più evoluto è stato del nord deturpato e derubato a partire dallo sbarco dei mille .
E l’Eroe dei due Mondi , preso coscienza di quanto sia stato usato dai “fratelli muratori” del tempo , e dalle efferatezze compiute sulla testa di ignari meridionali scelse l’auto-esilio a Caprera .
Preferì l’animalità delle capre all’umanità dei sabaudi ( Ducato dei Savoia ) .
Se la libertà di stampa e di informazione sono tali, ritengo settario escludere dalla vendita un quotidiano, anche se delle qualità del suo nome (Libero) ha ben poco, essendo spudoratamente schierato.
Credo che la decisione di bandirlo – privando gli abituali lettori dei contenuti, pur discutibili, di un giornale che si può liberamente decidere di leggere o meno – faccia il gioco di chi ritiene inferiori alcuni Italiani rispetto ad altri.
Perché da Italiano, e più specificamente da Siciliano, non mi ritengo offeso dalla penosa opinione di un signore che vive con profondo disagio il suo essere parte di uno Stato unitario e ritengo ingiusto non dare spazio a un quotidiano che attraverso il suo direttore esprime la sua idea di giornalismo, anche nelle forme più infime e bieche, che non fa onore in primo luogo al settore di appartenenza, allo stesso modo di certi politici che per mediocrità e impudenza non fanno onore al proprio Paese.
Ma la democrazia, e questo dà sacralità ai suoi valori, ha tra i suoi principi il rispetto di tutte le voci, anche di chi dice castronerie.
Gente nata per scimmiottare Montanelli. Montanelli era giornalista, loro fanno i giornalisti, ma non essendo capaci, lo fanno male il mestiere.
Feltri, Sallusti, Senaldi, Belpietro, i cavalieri della dignità perduta che per destriero hanno il cavallo dei pantaloni.
Dirigono e scrivono sui loro quotidiani con una naturalezza disarmante, come se espletassero funzioni corporee quotidiane.
Mi spiace se non riesco ad offenderlo.
Sara non parli di schifo per favore, altrimenti cosa dovrà dire per i leghisti di casa sua che alimentano e gonfiano persone come Feltri. Lui dice ciò che è utile al “suo” egoista nord, come farebbe lei se si trovasse a nord. Ma non vede che la realtà si ripete, non vede che il nord è razzista con il sud ed il sud è razzista con gli africani che arrivano con i barconi, ma non lo vede questo? Lei FORSE pensa “noi” saggi del sud siamo sempre dal parte della ragione. A me non fa schifo neppure Feltri, così come non giudico nessuno, se le fa piacere, ma le cose devono essere viste come sono e non per convenienza.
Gradirei sapere come valutano le parole di Feltri i deputati nazionali e regionali della nostra provincia che negli ultimi mesi hanno aderito al partito di Matteo Salvini. Per chi lo avesse dimenticato lo stesso Salvini e Giorgia Meloni, avevano indicato Vittorio Feltri come loro candidato alla presidenza della repubblica in occasione dell’elezione di Mattarella
Pippo non siamo razzisti noi del sud per via degli sbarchi ma stanchi. Stanchi di essere isola di approdo per disperati e per venditori di schiavi. Per quanto riguarda i leghisti di casa nostra stia tranquillo che mi fanno schifo tanto quanto Feltri.
Non si può mai sapere: e se dovesse venire a scarseggiare la carta igienica negli scaffali, come sta succedendo in altri Paesi..?
Non sono d’accordo, il giornale Libero deve continuare a essere distribuito nelle nostre edicole, potremmo pentirci di questa decisione affrettata…
No non preoccupatevi non siamo inferiori ad esempio ai lombardi. No siamo uguali, infatti così come loro in questo periodo di emergenza non siamo stati capaci di gestire i tamponi, essenziali per tracciare il virus, come dicono tutti i virologi. No siamo gli stessi cialtroni solo posizionati a diverse latitudini.
No Sara, noi siamo razzisti come loro, stia certa signora. Anche quelli del NORD le diranno che sono stanchi di quelli del SUD che vengono mantenuti dalle tasse pagate dal Nord, proprio come lei ha scritto adesso, proprio lo stesso. Perchè deve vedere i difetti solo negli altri, non si senta superiore. Il sud è razzista nei confronti degli africani, il nord Italia è razzista nei confronti del sud, il nord Europa è razzista nei confronti dell’Italia. Questo è il mondo e noi non siamo diversi da tutti gli altri, se ne faccia una ragione.
La libertà di stampa è una cosa, mentire spudoratamente, sapendo di mentire è molto diverso.
Le offese di un mentecatto lasciano il tempo che trovano.
Ma l’istigare con mezze verità, atte allo scopo, non deve avere spazio neppure nelle bettole malfamate degli attuali programmi di approfondimento.
Nello stesso sproloquio ha detto che quelli del sud vanno a curarsi al nord, vero.
Però ha omesso di dire che queste prestazioni vengono pagate dalle regioni del sud alle regioni del nord.
Non è beneficenza, ma business.
Salvini che ama belare, ha ripetuto la più volte la stessa cosa.
@Gioo
è vero che le prestazioni mediche fornite dal nord ai meridionali sono pagate dalle rispettive regioni di appartenenza, ma si deve anche chiedere il perché di questa diaspora medica. Il dubbio mi suggerisce che al nord le maestranze siano in generale più attrezzate……
Per quanto concerne Feltri, si legga il penultimo commento di Pippo che risponde a Sara. Ecco, direi che non fa una grinza.
Alla provocazione di Feltri, tale la definisco come quella di chiamare gli omosessuali “froci”, rispondo con un grande della nostra terra. Un passo di una grande opera che ci deve far riflettere su quello che siamo, che siamo stati e che sempre saremo. Non siamo inferiori, ci riteniamo “Perfetti” ed è questo che per tanto tempo ci ha fregato.
Da “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa
“Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali”
“I siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria, ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla”
“Crede davvero, Chevalley, di essere il primo a sperare di incanalare la Sicilia nel flusso della storia universale? Chissà quanti musulmani, quanti cavalieri di re Ruggero, quanti scribi degli Svevi, quanti baroni angioini, quanti legisti del Cattolico hanno concepito la stessa bella follia; e quanti vicerè spagnoli, quanti funzionari riformatori di Carlo III; e chi sa più chi siano stati? La Sicilia ha voluto dormire, a dispetto delle loro invocazioni; perchè avrebbe dovuto ascoltarli se è ricca, se è saggia, se è onesta, se è da tutti ammirata e invidiata, se è perfetta, in una parola?”
“In Sicilia non importa far male o far bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di “fare”. Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte venute da fuori già complete e perfezionate, nessuna germogliata da noi stessi, nessuna a cui abbiamo dato il “la”; noi siamo dei bianchi quanto lo è lei, Chevalley, e quanto la regina d’Inghilterra; eppure da duemilacinquecento anni siamo colonia. Non lo dico per lagnarmi: è in gran parte colpa nostra; ma siamo stanchi e svuotati lo stesso”
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”
“Appartengo ad una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni”
“L’amore? Fuoco e fiamme per un anno, e cenere per trenta”
“Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra”
Bravissimo Massimo 1955, ha fatto una citazione che tanti siciliani non vogliono leggere e comprendere, Tomasi di Lampedusa aveva capito perfettamente l’intima indole dei siciliani. Vede, quello che Pippo ha scritto a Sara, non verrà assolutamente accettato, perchè non è possibile che un “siciliano/a” si metta in discussione, daranno sempre la colpa a qualcuno altrimenti ti insulteranno, il loro (nostro) complesso di inferiorità è assai pesante. La reazione di tanti siciliani, la maggioranza direi, evidenzia proprio questo, Feltri dice quello che dice perchè comprende perfettamente la reazione che susciterà, ci conosce troppo bene, e sa, anche che una folta schiera di Siciliani che da una parte si ritiene offesa, ma poi andrà a votare per i partiti che sono i sostenitori delle teorie di Feltri… voterà per quei partiti che ostentano quell’arroganza e sicurezza che a loro manca. Grazie per l’intervento Massimo 1955
Suvvia siate realisti,
Nessun dubbio che siano più attrezzati.
Lo consideri alla stessa stregua del turismo sessuale, turismo sanitario.
In tutti e due lei sa chi ci guadagna veramente.
È vero, siamo diversi dai settentrionali. Non so se meglio o peggio, accetto le diversità, ma non accetto che una persona confezioni la verità che inganna.
Le faccio un esempio: al sud si evade di più, vero se parliamo di numero di evasori, ma falso se parliamo di valore dell’evaso.
Un giornalista che si reputi tale non può barare così miseramente.
Suvvia Gioo sia realista, non mi dica che lei non ha contezza di quello che scrive, suvvia, veremante lei ha dubbi sul fatto che al sud non si rispettino le regole, si evada di più, ci si faccia i c…zi propri… e non parliamo di paroline magiche che in tutto il mondo comprendono “mafia”, Gioo, ma perchè non accetta la realtà, solo così possiamo dare un contributo affinchè le cose cambino al sud, e mi creda, è la cosa più importante, è molto più importante di frasi sconnesse di un giornalista annebbiato (ma non tanto, il risultato lo ha ottenuto). Sa, la mafia, sa bene come fare per capovolgere la realtà, se non sapesse farlo che mafia sarebbe, sarebbero un mucchio di religiosi sonnambuli. Gioo, è dura liberarsi dal campanilismo, legga con attenzione la parte proposta da Tomasi di Lampedusa del Gattopardo, avrà la possibilità, se vuole di comprendere. Buon anniversario della liberazione.
Io ho contezza di quello scrivo, non so se lo stesso si possa dire di Tomasi di Lampedusa.
Scherzo.
Bello da leggere, ma non sono d’accordo.
Secondo il succitato l’evoluzione si è fermata a Villa San Giovanni ed a traghettare è stato il regresso.
Il lavoro mi porta spesso a confrontarmi con amici, clienti, fornitori ed istituzioni che vivono ed operano nel nord Italia, mi creda le differenze sono insignificanti.
Miserie, virtù, individualismo, ammaliati dagli incantatori di turno, convivono tali e quali in tutte le comunità.
Quante belle cose scrive Gioo, chi non sarebbe felice condividere le sue parole, dico veramente, mi creda. A volte, noi amiamo qualcosa al punto tale che non riusciamo a vederne i difetti, ma questo non vuol dire che i difetti non esistano o che coloro che amiamo siano “per forza” migliori degli altri, di altri che magari a noi, come dire, non interessa nulla. Io distinguerei la bellezza incommensurabile della Sicilia, la bellezza della sua natura, la bellezza di tutti beni culturali che contiene (e questo lo dicono tutti veramente) RISPETTO alle qualità che lei attribuisce ai propri abitanti, vede, non lo dico per male, lo dico perché è necessario frenare l’ego se vogliamo andare avanti e tentare di migliorare (tutti). Gioo, avrei mille elementi per spiegare, le voglio solo far sentire il lezzo di brevi episodi purtroppo per tentare di farla capire, da queste parti si può arrivare a sciogliere bambini nell’acido per vili interessi, da queste parti si può far saltare mezzo chilometro di autostrada per uccidere un magistrato e la sua scorta, e poi… per avere cosa… il nulla, il sottosviluppo, una regione che non è minimamente concorrenziale con le grandi regioni del nord. Non sono felice di questo, ma lei sa bene che questa è la realtà, e non me ne frega nulla se un giornalista farneticante non ha peli sulla lingua e fa quelle “reali” affermazioni, piuttosto vorrei un giorno che il sud e la Sicilia dimostrasse con i fatti che quel giornalista aveva sbagliato e non per mero campanilismo. Tomasi di Lampedusa aveva capito tutto questo, molto tempo prima di noi. Scusi per la schiettezza e la crudezza, la saluto.
@Gioo e non solo
Non solo Tomasi di Lampedusa ha tracciato il carattere dei siciliani ma, in ordine sparso, Verga, Capuana, Martoglio, Pirandello, Vittorini, Quasimodo, Brancati, Sciascia, fino ad arrivare ai giorni nostri con Bufalino e Camilleri, citando solo i maggiori. Da siciliano posso affermare che anche io per diversi decenni ho avuto a che fare con i settentrionali ed in loro non ho mai registrato l’individualismo esasperato ed il furbesco intrighismo (neologismo) che alberga in noi. Purtroppo noi conviviamo con una realtà sociale che definire difficile è quantomeno un eufemismo, una realtà con la quale ci confrontiamo tutti i giorni, fatta di ruberie, malcostume, mafia, clientelismo e via discorrendo. Ed ecco che da quello che precede scaturisce il DNA di noi siciliani avvezzi a districarci fra le mille pastoie che da secoli ci impediscono di camminare spediti come meriteremmo. Il principe Fabrizio, nel Gattopardo, diceva proprio che un siciliano per salvarsi deve emigrare e già a vent’anni è troppo tardi perché la coscienza di siciliano si è già formata.
Se non ci toccano “la sacchetta” siamo permissivi quasi accondiscendenti, così contempliamo con distacco lo sfacelo che si è generato intorno a noi per poi gridare allo scandalo quando tutti abbiamo visto e sentito. Ci piangiamo addosso e cito un esempio che può essere d’aiuto: Stefania Petix in striscia la notizia, non fa altro che mettere in luce le malefatte dei siciliani (opere incompiute, ruberie, sprechi, fondi europei non spesi, ecc. ecc.) e la percezione nel resto d’Italia è che la Sicilia ed i siciliani siamo questi. Ho i capelli bianchi ed ho visto e sentito diverse generazioni di politici locali: tutti uguali, qualunque sia stato il loro colore politico, incapaci di generare benessere se non il loro personale interesse (potrei citare innumerevoli esempi). Sono pessimista, disilluso come il Principe di Salina perché ciò che ho visto durante il mio trascorso vitale non mi fa intravedere la classica luce in fondo al tunnel: se la vedrò forse sarà quella divina, l’unica che mi potrà e ci potrà salvare dai Luciferi che vivono intorno a noi. La mia, naturalmente, è un’opinione saldamente coadiuvata e sostenuta da secoli di letteratura siciliana.
‘zulu,
Io non ho detto che siamo privi di difetti, non mi sono risentito delle parole di Feltri, mi ha dato fastidio sul discorso sanitario.
Ha messo sul piatto un evidenza, nascondendo che non era beneficenza.
Alessandro Manzoni, il primo che mi viene. I promessi sposi. Don Abbondio non è siciliano, l’Innominato e i Bravi neanche. Son così tutti i Lombardi?
Fate voi.