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Coronavirus. Come cambia la Settimana Santa

La Congregazione per il Culto Divino vista l’emergenza sanitaria mondiale, causata dalla pandemia COVID-19, ha elaborato un Decreto contenente le «indicazioni generali» da seguire per celebrare i riti della Settimana Santa in tutto il mondo.
Il decreto porta la firma del Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in data 19 marzo 2020.
Dall’8 marzo in tutta Italia sono state sospese le celebrazioni liturgiche alla presenza dei fedeli, in diverse chiese locali si celebra la S. Messa in diretta streaming, insieme ad altri momenti di preghiera e di formazione.

La data della Pasqua non cambierà, verrà celebrata come previsto il 12 aprile 2020, dalla Congregazione per il Culto sottolineano come si tratta di una festività che non può essere trasferita ad altra data. Nel decreto si afferma che nei Paesi «colpiti dalla malattia, dove sono previste restrizioni circa gli assembramenti e i movimenti delle persone, i Vescovi e i Presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo e in luogo adatto, evitando la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace».

La Settimana Santa sarà celebrato solamente dai Vescovi e dai sacerdoti. La Domenica della Palme avverrà all’interno delle singole chiesa, senza la presenza del popolo, in forma ridotta. La Messa Crismale, che si celebra di norma la mattina del Giovedì Santo nelle Chiese Cattedrali, è trasferita ad altra data. Nella Diocesi di Noto per motivi pastorali, questa celebrazione era stata spostata al pomeriggio dell’8 aprile 2020, ma visto lo stato di emergenza la celebrazione verrà posticipata.

Il Triduo Pasquale subirà alcune trasformazioni per quanto riguarda la celebrazione dei vari riti. Nella Messa in Coena Domini, la sera del Giovedì Santo, verrà omesso il rito della lavanda dei piedi, che è già facoltativo. Alla fine della celebrazione non verrà effettuata la processione conclusiva con il SS. Sacramento.

Per il Venerdì Santo il Dicastero vaticano consiglia ai vescovi diocesani di «predisporre una speciale intenzione per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti». Non ci sarà il consueto bacio durante l’adorazione alla Croce, questo atto sarà effettuato solo dal celebrante.

La Veglia Pasquale potrà svolgersi soltanto nelle Chiese Cattedrali o Parrocchiali, sarà una versione ridotta. Il vescovo diocesano potrà decidere se far celebrare la veglia anche all’interno dei monasteri, dei seminari e delle comunità religiose. Durante la celebrazione verranno omesse alcune parti come l’accensione del fuoco, del cero e la relativa processione. La celebrazione inizierà con l’annuncio pasquale. Non si potranno celebrare battesimi, si farà soltanto il rinnovo delle promesse battesimale.

Tutte le altre processioni o forme di pietà popolare, che caratterizzano il Triduo Santo, vanno rimandate in altra data, a giudizio del vescovo diocesano. Il dicastero vaticano consiglia il trasferimento «ad altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre».

Inoltre, il decreto chiede alle Diocesi che i fedeli «siano avvisati dell’ora d’inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni». Potranno essere di aiuto, si osserva, «i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata».

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