Le cooperative sociali della provincia di Ragusa, attraverso i loro soci e operatori, in questa fase critica per tutto il paese, stanno garantendo i servizi alla persona in un contesto domiciliare. Si tratta di servizi, però, che, per continuare ad essere erogati, hanno bisogno di strumenti e dispositivi che facciano lavorare le persone in piena sicurezza e in tutta tranquillità. E’ questo il senso di una nota che le centrali cooperative (Agci sociale rappresentata da Sebastiano La Mesa, Confcooperative da Gianni Gulino, Legacoop Sudest Sicilia da Pino Occhipinti) e i sindacati di categoria (Fisascat Cisl Ragusa Siracusa con Salvatore Scannavino e Fp Cgil Ragusa con Salvatore Tavolino) hanno trasmesso ai presidenti dei distretti socio sanitari e, per conoscenza, al prefetto di Ragusa, ai sindaci e agli assessori comunali ai Servizi sociali. “Invero, così come su tutto il territorio nazionale – è spiegato nel documento – le imprese sociali non riescono a reperire i dispositivi di protezione e gli strumenti adeguati affinchè si possa evitare il contagio tra gli operatori che lavorano in condizioni al limite del possibile. Come centrali cooperative ci siamo adoperati per reperire dispositivi di protezione individuale per tutti i soci e per il personale delle cooperative, riscontrando tuttavia difficoltà sui tempi. Nel richiamare il recente protocollo sugli ambienti di lavoro siglato dalle nostre rappresentanze con il Governo, che sottolinea l’importanza di fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione, per far andare avanti i servizi essenziali e nello specifico i servizi domiciliari Adi e Ada, chiediamo ai rappresentanti dei distretti sanitari di volere assumere disposizioni ferme in tal senso, prevedendo anche la sospensione dei servizi qualora necessario, dando continuità solamente a quelli strettamente necessari. Riteniamo invero che tale decisione non possa essere demandata alle cooperative o alle famiglie, ma deve essere il frutto di scelte ben precise da parte dei coordinatori dei distretti sanitari, ai quali comunque resta in capo la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini”. Le centrali cooperative e i sindacati di categoria plaudono, in ogni caso, al grande lavoro che gli operatori stanno svolgendo in questi giorni, mettendo in luce tutta la propria professionalità nel sostegno di chi ha bisogno, nonostante il momento storico molto delicato e nonostante i rischi per la sicurezza a cui sono consapevoli di andare incontro nell’espletamento delle loro funzioni. E’ stato testimoniato un non comune senso di attaccamento al lavoro per garantire la tenuta del sistema del welfare a livello locale.
