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Sospensione iscrizione centrale rischi per le imprese iblee

“Saranno a decine, purtroppo, anche in provincia di Ragusa, le imprese che non riusciranno a superare l’impatto di questa gravissima crisi e che saranno costrette a chiudere i battenti. Non ci sono dubbi sul fatto che il sistema economico del paese corra un serio pericolo e che gli aiuti già previsti dal governo risultino insufficienti per dare sostegno e fiato alle Pmi”. A dirlo i vicepresidenti provinciali di Confcommercio Ragusa, Antonio Prelati e Giorgio Moncada, che, a nome dell’intero sistema dell’associazione di categoria, sollecitano l’applicazione di un’altra misura di salvaguardia, eccezionale e necessaria, quale la sospensione dell’iscrizione alla centrale rischi per tutte le aziende che, già dalle prossime scadenze di fine marzo, non potranno onorare assegni, Riba oltre ai mutui di cui si prevede una moratoria.
“Serve – dicono i due vicepresidenti – una reimpostazione complessiva dell’intera materia. Ad esempio, dovrebbe essere fondamentale la non applicazione delle commissioni di massimo scoperto e di istruttoria veloce, voci che si aggiungono ai costi, peggiorando i bilanci. Il danno provocato da possibili protesti e l’aggravarsi dei rating, quale strumento di valutazione, impedirà un più facile accesso al credito. A ciò si aggiunga la maggiorazione del costo del denaro, per non parlare del merito creditizio che verrà meno”. “Una questione parimenti importante – affermano, altresì, i due vicepresidenti – è quella di adottare la stessa misura di salvaguardia legata alla non iscrizione alla centrale rischi con riferimento al credito al consumo delle famiglie. Anche in questo caso un mancato pagamento o più semplicemente un ritardo nei pagamenti comporta la segnalazione inibitoria a ulteriori finanziamenti alla centrale rischi. La morosità segnalata inibisce nel futuro, a tutti gli utilizzatori di questo sistema di pagamento, la possibilità di usufruirne nuovamente. Si viene così a creare un gravoso danno per tutti i consumatori che, inevitabilmente, inciderà sui consumi, con ricadute negative per le aziende non solo del settore commerciale. Noi riteniamo che se si debba fare qualcosa, vada fatta ora e subito”.

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