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Da influenza a guerra di trincea….l’opinione di Rita Faletti

Da poco più di un’influenza a una guerra di trincea. Dall’invito sdolcinato di Giletti ad abbracciare un cinese seguito da mieloso abbraccio tra i suoi ospiti e un attore cinese in carne e ossa prestatosi alla sceneggiata, ai 10590 contagi e agli 827 decessi di ieri sera. Altrettanti i numeri registrati a Wuhan nel giorno più funesto dall’inizio della diffusione del virus nella città cinese. Se la curva dovesse mantenersi costante, ogni due giorni e mezzo quei numeri raddoppierebbero e prima di Pasqua gli infettati potrebbero essere due milioni. Cifra impressionante che non garantirebbe che il picco di trasmissione del contagio fosse stato raggiunto, e contemporaneamente, in tutte le regioni. Tutto è iniziato quattro settimane fa con i primi casi di coronavirus in Lombardia e Veneto, poi in Emilia-Romagna, quando al paese colto di sorpresa e incredulo, il governo ha risposto in modo confuso tardivo e insufficiente. Intanto le autorità cinesi, compresa la gravità del momento, avevano tempestivamente imposto la quarantena in tutta la provincia dello Hubei, 60 milioni di abitanti, come tutta la popolazione italiana, e regole ferree per contenere la diffusione del virus. In una settimana erano stati costruiti due ospedali, gli operatori sanitari chiamati da tutte le parti del paese lavoravano senza soluzione di continuità e alcuni morivano stremati dalla fatica o infettati dai pazienti. In questi giorni, la Cina fa sapere che il picco del contagio è stato raggiunto ed è iniziata la fase discendente. Il paese è uscito dall’emergenza e il presidente Xi Jinping si è recato a Wuhan per salutare la popolazione finalmente liberata da un incubo e ringraziare i sanitari eroici che si sono massacrati per salvare il paese dal rischio di pandemia. Xi Jinping indossava la mascherina e nessuno si è sognato di criticarlo o deriderlo come con stupida spavalderia si è fatto nei confronti di Fontana, il governatore della Lombardia, e non perché il paese asiatico è una dittatura, ma perché la maggioranza dei cinesi, più intelligente e prudente di tanti italiani, ha compreso che con il patogeno c’è poco da scherzare. Averne fermato la diffusione è la dimostrazione che obbedire alle regole paga e che stare tappati in casa è poca cosa in cambio della salute di sé e degli altri. Il forte nazionalismo cinese ha vinto. Osservare quel modello di comportamento e copiarlo, non ha nemmeno sfiorato la mente dei governanti italiani, neppure quando da Codogno l’infezione si è diffusa e ha cominciato a uccidere. La Lombardia aveva chiesto norme stringenti e misure di controllo da estendere oltre i suoi confini. Conte aveva risposto che ogni misura sarebbe stata “adeguata e proporzionata”. A cosa? Al ritmo del pensiero politico e al raggiungimento di un compromesso tra le varie posizioni? Fatto sta che tra sottovalutazioni, tentennamenti, decisioni e ripensamenti, l’uomo solo al comando, cioè Conte, non chi aspirava a diventarlo e, con la situazione attuale è persino legittimo pensare che forse quell’altro avrebbe fatto meglio, ha parlato a reti unificate come il presidente della Repubblica a fine anno, ha riunito ministri, ha convocato la Protezione civile, ha interpellato gli esperti, ha tergiversato e ripetuto “dobbiamo capire quali sono i diritti civili”. Per sua, forse, e nostra disgrazia, il virus se ne infischia dei diritti civili, è poco paziente, molto rapido e niente affatto incline a fare sconti. Batterlo sul tempo è l’unico strumento che abbiamo per sbarrargli la strada ed evitare che camminando sulle nostre gambe semini infezione e morte. Si va dicendo con vergognoso cinismo che a perdere la vita sono solo gli anziani con problemi di salute pregressi. Ma il Covid-19 è come una livella. Anche la fascia compresa tra i 50 e i 64 anni si è rivelata fragile e persino i giovani arrivano negli ospedali con sindromi respiratorie gravi. E come al solito, c’è chi si ammazza di lavoro e chi preferisce andare a divertirsi. Capita che qualcuno disfatto dalla stanchezza si accasci su di un tavolo di ospedale e si addormenti e intere famiglie di cerebrolesi scambino la quarantena per una parentesi vacanziera da trascorrere sulle nevi dell’Abetone, approfittando del prezzo stracciato degli impianti di risalita. Bella immagine da esportare che è la risposta al governo che invita alla responsabilità, consiglia, dà disposizioni fumose, imposizioni aggirabili per via di autocertificazioni, divieti di spostamento quasi impossibili da far rispettare e tutta una serie di raccomandazioni. Peccato che i destinatari siano gli italiani, non i tedeschi, o i coreani o i giapponesi o gli ungheresi o i cechi o i polacchi o gli svedesi o i norvegesi o i finlandesi o i danesi o gli olandesi o gli americani. Il New York Times ha scritto qualche giorno fa: “Can Italians follow the rules?”. Qualcuno, più realista, ha chiesto un super commissario che decida e coordini, una persona con un alto grado di competenza, che parli con una sola voce. Renzi e Salvini hanno fatto il nome di Bertolaso. Medico, ex capo della Protezione civile, ex sottosegretario e deus ex machina durante le grandi emergenze terremoto e rifiuti, l’uomo scelto da Berlusconi e per questo sottoposto al bombardamento delle procure, accusato di vari crimini e poi assolto, non è un nome spendibile per questo governo dalle mezze decisioni, dalle mezze disposizioni, dai mezzi divieti, incapace, nella sostanza, di emanare leggi e ancora più incapace di punire chi le viola. Finalmente, il commander in chief, Giuseppe Conte, ha accolto le richieste inoltrate dai sindaci lombardi, di ogni colore politico, e ha predisposto una serie di misure restrittive. Un giro di vite necessario per impedire che la sanità collassi e si giunga al punto in cui potrebbe risultare indifferibile dover scegliere quale di due pazienti salvare. Per scongiurare questa evenienza, Il presidente del Consiglio ha nominato un commissario con ampi poteri, Domenico Arcuri, che si occupi esclusivamente di terapie intensive, macchinari e strumenti necessari agli ospedali in vista di un aumento dei contagiati. L’auspicio è che alle parole seguano i fatti e che ogni italiano, da nord a sud, da est a ovest, agisca responsabilmente cercando di imitare la compattezza e la disciplina di stampo militare dei cinesi. ritafaletti.net

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46 commenti su “Da influenza a guerra di trincea….l’opinione di Rita Faletti”

  1. Non si legge l’articolo, troppo lungo. Avete fatto danno con le opinioni.
    La sintesi
    “…L’auspicio è che alle parole seguano i fatti e che ogni italiano, da nord a sud, da est a ovest, agisca responsabilmente cercando di imitare la compattezza e la disciplina di stampo militare dei cinesi”.

  2. A proposito del Dr Bertolaso, mi domando chi sono stati gli untori dell’eccezionale capo della protezione civile? Ricordo che dopo una giornata di snervante lavoro il Dr Bertolaso andava a rilassarsi facendosi fare dei massaggi e subito dopo ch’egli usciva vi erano dei topi/investigatori che cercavano fra i rifiuti preservativi, tracce biologiche, insomma qualcosa che dimostrasse che non erano semplici massaggi ma incontri erotici con una povera madre di famiglia(massaggiatrice di dubbia bellezza)portata alla ribalta delle cronache suo malgrado. Non trovarono mai nulla ed allora si tentarono altre strade il tutto per infangare un uomo che aveva dimostrato tutto il suo valore indipendentemente dalla parte politica che lo aveva sostenuto e voluto. Adesso, nonostante il Dr Bertolaso sia uscito pulito come un cigno da tutte le zozzerie buttategli addosso, il governo che fa? Per l’ennesima volta lo esclude dalla regia di comando, privando tutti noi italiani di una figura che sarebbe stata all’altezza dell’emergenza che stiamo vivendo. Dovranno pure arrivare le nuove elezioni ed allora si che si riderà: pagliacci e dementi.

  3. @massimo1955
    Si riferisce allo stesso Bertolaso, che rassicurò gli aquilani a rimanere a casa nonostante lo sciame di scosse sismiche precedenti?

    Oppure di quello che ad Haiti:

    “Recatosi ad Haiti dopo il disastroso terremoto che ha colpito l’isola, Bertolaso ha messo in discussione l’operato degli Stati Uniti, criticando in particolare Barack Obama e Hillary Clinton, definendo la situazione patetica con una grande mancanza di un coordinamento e troppi show televisivi, presenti più per fare bella figura che per soccorrere i bisognosi. Hillary Clinton ha replicato quasi subito declassando l’intervento di Bertolaso a commento da bar dello sport”.

    Oppure di quel Bertolaso che:

    Guido Bertolaso è stato condannato dal Tribunale di Roma a risarcire per 6 000 euro e al pagamento delle spese processuali per 5 000 euro ad Antonio Padellaro, Marco Travaglio e al quotidiano da loro diretto, per avere esperito una lite temeraria.
    Mi fermo qui, ma le ricordo che l’Italia non solo é stata deberlusconizzata, ma anche debertolasizzata

  4. Ciò che è sconvolgente nel commento di Giulio è il giudizio imparziale ed obiettivo sull’uomo in questione.
    E’ evidente che lo sciame sismico non è indice di imminente terremoto, in Sicilia per esempio ne abbiamo un migliaio al giorno nella zona dell’Etna ed allora la popolazione dovrebbe dormire perennemente in macchina? Nessuno può prevedere i terremoti ed è chiaro che tranquillizzare la popolazione per non suscitare il panico sia fra i doveri di chi è al comando.
    Per quanto riguarda Obama ed Hillary Clinton, condivido le critiche di Bertolaso soprattutto alla luce della gravità della situazione in quel momento e ciò che si faceva da tutto il mondo per aiutare gli Haitiani, ridotti allo stremo per giorni. Infine, essere condannato a risarcire eur 5.000 per lite temeraria rispetto alle tremende accuse che gli erano piovute addosso mi sembra più che un successo, anzi una vittoria da “Arco di Trionfo”. E come sempre, non potendo riconoscere al nemico le indiscusse qualità, cosa si fa? Si citano quisquiglie rispetto alla gran mole di lavoro che si è fatto, con indiscussa competenza. Per taluni gli avversari sono da abbattere a tutti i costi con mezzi leciti ed illeciti (Magistratura docet). Chiudo perché qualsiasi altro commento sarebbe superfluo e come disse qualcuno “Non è difficile è impossibile”.

  5. @Massimo1955
    “per taluni gli avversari sono da abbattere tutti i cisti con mezzi leciti e illeciti”
    Rispondo soltanto a questa sua frase perché sul resto del commento, se si rilegge, si è risposto da se.
    Si sbaglia, perché nessuno vuole abbattere nessuno.
    È il riprendersi la memoria degli eventi passati, per non commettere gli stessi errori, che mi costringe a questa prosa.
    Azzardo che lei sia uno che ha sempre dato il consenso a quella classe politica che ha fatto strame di questo Paese e del quale i suoi limiti, adesso sono sotto gli occhi di tutti.
    Lei, immagino, o per sprovvedutezza o per interesse, non ha tenuto conto di ciò che la Protezione Civile stava per diventare. Una SPA che gestiva i grandi eventi, ovvero una cosa concorrente a fatti straordinari che doveva occuparsi di ordinarietà operando in discrezione bypassando regole (la Maddalena docet)
    Eh no, signor mio, qui non parliamo di annichilire le persone (questo lo sostiene lei in ossequio al detto siciliano “lu porcu di mala crianza opera comu pensa…” l, ma di tutelare ciò che rimane della RES PUBBLICA dalle mani fameliche di grassatori e in particolare togliendo a stupidi, sprovveduti e farabutti i la capacità di danneggiare il resto dei cittadini

  6. Giulio e Massimo 1955…rimangono ognuno con il suo parere ed è giusto che sia così, dato che siamo in democrazia con la libertà di pensiero. Però è meglio evitare discussioni del genere, alla fine non se ne viene a capo nè per l’uno e nè per l’altro…

  7. In ossequio al consiglio di Cittadino, mi limito a dire solo due cose: la prima che non mi sento uno sprovveduto né tantomeno ho interesse alcuno in materia; la seconda, la più importante, si è discusso sull’uomo e non sull’apparato com’é o come dovrebbe essere e Giulio è andato fuori tema in maniera lampante evidenziando la coda di paglia o il nervo scoperto. Era in discussione l’UOMO Dr Bertolaso, poi la struttura o i limiti alle deleghe li poteva benissimo imporre il Governo. “Juppiter posuit nobis duas pisas….

  8. Giorgio Assenza

    Che articolo imparziale, sembra scritto da Luca Morisi.

    Da quando in qua sarebbe il governo che “punisce” chi viola le regole? Non sapevo che il potere giudiziario fosse passato nelle mani del governo.

    La prossima volta scriva lei le disposizioni.

  9. @ Giorgio Assenza :
    Più volte mi sono permesso di fare presente all’autrice dell’articolo di essere obiettiva , ma lei non riesce ad essere al di sopra delle parti (non potrebbe fare il Giudice) .
    Obiettività comporta capacità di riuscire ad alzarsi , o meglio distaccarsi , e vedere con i sensi liberi da vincoli .
    “Aquila e non aquilone”..

  10. Deberlusconizzato e debertolasizzato sono niente male: più in generale direi depopulistizzato.
    I danni di questo vasto universo politico, cominciato nel 1994 e tuttora in continua metamorfosi, ce li porteremo dietro chissà ancora per quanti decenni…
    Berlusconismo, Grillismo, Renzismo, Salvinismo, chi sarà il prossimo?

  11. Giorgio Assenza

    Qui non si parla solo di obiettivita’, si parla di non conoscere l’architettura costituzionale. Se pensiamo che e’ il governo che debba punire chi non rispetta le leggi, significa ignorare le basi. E, a quel punto, non capisco come ci si possa improvvisare giornalisti.

    Di fronte a tutti questi professori, io mi tengo Conte

  12. @Terrorista
    Se questa situazione, così come si legge nei social, viene paragonata ad una guerra, si dovrebbero applicare le leggi di circostanza.
    Non dico la fucilazione, ma un buon periodo in carcere, indurrebbe a miti consigli certi squallidi personaggi:
    A Proposito del popolo coeso e dell’Unione d’intenti:
    https://m.youtube.com/watch?v=UYxLSpUZEuU

    P. S. : Massimo1955,non m’interessa ribattere ai suoi commenti e non lo farò.
    Ma si ricordi, visto che lei crede che io ne faccia una cosa personale, la moglie di Cesare deve apparire sempre al di sopra di ogni sospetto, e Il suo riferimento, né è sempre stato al di sotto.

  13. Invece di discutere Bertolaso sì Bertolaso no, pensiamo di rispettare le disposizioni ministeriali stando casa come ha deciso nel primo commento “iorestoacasa”. E come la mettiamo con i ventimila studenti che sono scesi al sud? Staremo a vedere quali conseguenze e quanti contagi dovrà sopportare il meridione per questa frettolosa trasferta. Che Dio ce la mandi buona!

  14. @ Giulio :
    E da parecchio che è stata tolta dal Codice Militare di Guerra (c.p.m.g.) la fucilazione .
    Renzi come la sorella”muratore”a capo della BCE , verrà “fucilato” dalle urne .
    Dar loro l’epiteto di “sciacalli” è un offesa per il canide . .

  15. @Giorgio Assenza
    Facendo finta di non capire, Lei si impunta e fa lo scandalizzato. Architettura costituzionale: chiunque abbia un minimo di scolarizzazione (seria e acquisita in tempi non sospetti) non ignora la separazione dei poteri in uno stato di diritto. Separazione che nella realtà è più flessibile che nella forma. Il governo , oltre ad avere la prerogativa di proporre e approvare leggi e provvedimenti discussi in parlamento, ha il potere di farli rispettare attraverso la gestione delle forze di polizia e gli amministratori della giustizia (magistratura) soprattutto in casi emergenziali. Un decreto della presidenza del consiglio dei ministri, contiene norme e divieti e prevede sanzioni per i trasgressori agendo di concerto con il ministero dell’Interno che rende attuabili le indicazioni e dispone, nella pratica, il dispiegamento di uomini e forze. Pensiamo alla cintura di sicurezza delle zone rosse. In buona sostanza, un governo che governi con autorevolezza ed efficacia le leggi le fa rispettare e “punisce”. Si rilassi e se proprio si diverte a fare le pulci ha davanti e intorno a sé un intero mondo. Buona giornata! R.F.

  16. Al giorno d’oggi anche i virus, persino il coronavirus, viaggiano sulle ali dell’informazione, più che attraverso i portatori sani o le persone infette. E i numeri e le statistiche, per loro natura relativi, dettano la tabella di marcia, che la propaganda, a sua volta, restringe o dilata. Quando si parla, ad esempio, di autorità cinesi, è fin troppo democratico declinare il termine al plurale, perché oggi in Cina c’è una sola autorità: Xi Jinping. Qui presentato come un esempio di efficienza, artefice di una lotta senza quartiere e di una netta vittoria su questa nuova pestilenza. Mentre, ancora oggi, l’origine e gli sviluppi del corona virus sono un’incognita per la comunità scientifica internazionale, in prima linea per contenere il contagio e fronteggiare l’emergenza, strenuamente impegnata a salvare vite umane e a trovare uno scudo contro un virus sconosciuto e spietato. Infatti e per quanto è dato sapere ai profani, il coronavirus ha un unico aspetto al microscopio ma ha assunto sfaccettature diverse da una zona all’altra del mondo. Impotenti, fino a poche settimane fa lo osservavamo con non poco stupore: spietato in Cina, aggressivo in Italia, mite in America, quasi innocuo nel Regno Unito, delicato in Francia, moderato in Germania, opportunista in Iran, e via dicendo. Sembrava curiosamente un virus diplomatico, disposto a compromessi con i popoli, secondo inedite regole di geopolitica. In realtà, sappiamo che non è così. E se i numeri e le statistiche dettano la tabella di marcia, il Presidente cinese, in questa brutta storia, ha fatto il bello e il cattivo tempo, stendendo la sua sovranità mediatica sui “sudditi” e sul virus. Sotto la sua autorità e alla sua mercé si sono adunati eserciti di soldati, scienziati, medici e infermieri. Ha stabilito d’imperio ciò che uomini di scienza e giornalisti dovevano fare e dire. In Italia le cose stanno diversamente, mentre in Europa e nel resto del mondo non si sa bene come stiano. Ma, pur trattandosi di pandemia, occupiamoci della nostra Italia. Un grande Paese democratico come il nostro pone alla base del suo ordinamento l’individuo e i suoi diritti, compreso quello alla salute, oltre ai suoi doveri, compreso quello di concorrere allo sviluppo della società in cui vive. Il Governo si è trovato a fronteggiare una situazione difficilmente controllabile e sostenibile e, non esistendo su questa terra un deus ex machina, ha adottato delle misure graduali volte ad arginare la virulenza del fenomeno sul fronte sanitario e a pilotarne l’impatto sull’economia. Ritengo, per certi versi, comprensibili le difficoltà nella comunicazione; così come credo si possa ritenere adeguata la progressività delle misure, la cui adozione è maturata tenuto conto dei fattori in campo. La politica ha risposto, tutto sommato, con maturità, la sanità con un’efficienza che in tempi normali non le si riconosce, la collettività con un senso di responsabilità non tempestivo ma proporzionato alla gravità delle restrizioni via via adottate. In Italia, fortunatamente cara Faletti, non ci sono adunate né sudditi votati ai voleri del sovrano, ma una società che sa mettere in campo uomini e risorse, eccellenze e capitali, per fronteggiare un’emergenza improvvisa ed epocale. Un Paese che sa spendere energie e innescare solidarietà mai sopite. E la pericolosa faciloneria di qualche immancabile furbetto si dissolve all’immagine, da Lei evocata tra l’altro, di un’infermiera disfatta dalla stanchezza che riposa appoggiata alla sua scrivania in ospedale. Qui non ci sono obbedienza cieca e timoroso servizio ma dedizione e abnegazione libere e spontanee. I diritti civili, che altrove si disconoscono, comprendono il diritto alla salute, all’informazione, al lavoro. E le preoccupazioni di una comunità travolta da un cataclisma virale di queste proporzioni sono di natura sanitaria, sociale ed economica. Per fronteggiare il coronavirus, nei limiti delle possibilità umane, si stanno cercando soluzioni concrete e veloci, a tutto campo, e la buona volontà è evidente. Non così può dirsi delle emergenze globali che, a singhiozzo, occupano spazio nell’informazione e le cui soluzioni non si cercano. Il tema ambientale, per fare un esempio, non è mai stato affrontato con serietà e costanza, dal protocollo di Kyoto in poi. E se Greta Thunberg sensibilizza sul rischio provocato dalle tonnellate di CO2 nessuno fa altrettanto per ricordare la drammaticità delle tonnellate di corpi umani lasciate sul terreno dei campi di guerra, dei campi profughi o negli abissi del Mediterraneo. Preoccupa più lo stato di salute del pianeta che la condizione di vita dell’Umanità? Il destino di quest’ultima dipende più dall’inquinamento o dall’imbarbarimento e dalla strafottenza che governa il mondo? Probabilmente il tempo che siamo costretti a vivere al riparo dai contatti sociali e dalle insidie del coronavirus potrà conciliare riflessioni profonde, spesso impedite dai cicalecci dei social, su quel tema continuo e dinamico che è la vita. Perché spesso, analizzando i temi che l’attualità ci propone, sconfiniamo senza accorgercene. E’ così che parlando di coronavirus ci troviamo, forse senza accorgercene, ad azzuffarci sulla Protezione Civile Italiana e sul suo commissario per l’emergenza; perché questo sembra essere, con tutto il rispetto per l’autore e per i commentatori, l’argomento principe dell’articolo e di molti commenti correlati.
    Esprimo un desiderio: vorrei che dopo l’apprendimento dell’alfabeto, delle fondamenta di ogni lingua, da quella di Trump a quella di Putin, si studiasse un bel libro, un saggio capace di condurre ogni scolaro, ogni futuro adulto, alla scoperta dei suoi comportamenti e del mondo in cui è chiamato a vivere: Responsabilità e Speranza (Eugenio Borgna – Einaudi, 2016). Perché, forse, mai come oggi, del coraggio della responsabilità e della forza della speranza c’è un disperato bisogno.

  17. @leprenellaluna
    Essere filo-governativi ha poco senso nella guerra contro il virus che, a differenza di ciò che Lei sostiene, non “viaggia sulle ali dell’informazione”, ma ad altezza d’uomo e con grande velocità si insinua nelle nostre gole e scende lungo i nostri apparati respiratori incrementando ogni giorno del 20 per cento il numero degli infettati. Percentuali e numeri che sono fatti (i numeri relativi sono quelli del sistema binario) e dei fatti hanno la consistenza. Mi riferisco, ovviamente, ai numeri di contagi e decessi italiani, non sapendo come avvengano i conteggi negli altri paesi. Dunque, di fronte a certi numeri, la questione non è se dare priorità ai diritti civili o alla disciplina di stampo militare (alla quale si sottopongono i campioni dello sport, tanto per fare un esempio) e lasci perdere “i sudditi votati ai voleri del sovrano”. A maggior ragione poi, se un eventuale collasso degli ospedali causato da una quantità incontrollata di pazienti dovesse mettere a repentaglio il fondamentale diritto civile, che è quello di essere curati nei luoghi e con le modalità adeguati. Ora, si può fare quello che si vuole, non sto qui a fare proselitismo, faccio solo notare che se in Cina i contagi stanno scivolando verso lo zero, la tanto osteggiata disciplina militare imposta dal principe rosso Xi Jinping a qualcosa sarà servita. Le belle parole sono buone per trattati socio-politici. In quanto poi all’immagine iniziale del virus che vola sulle ali dell’informazione, a parte lo charme, Lei ha rovesciato il rapporto virus-informazione, assegnando all’informazione un ruolo primario, quando invece è il virus l’elemento dominante. E fa un torto all’informazione stessa che in un paese democratico è libera e proprio per questo preziosa nel fare emergere punti di vista diversi, anche contrastanti, che dovrebbero alimentare e animare la dialettica in una grande democrazia, come Lei, cara Lepre, definisce il nostro paese. Intanto, a sostegno della diversità di approccio alle emergenze, la regione Lombardia ha nominato Bertolaso consulente personale di Fontana per la costruzione di un ospedale dedicato ai pazienti Covid-19, in risposta alle 500 mascherine-carta igienica inviate alla regione dalla Protezione civile. A Bertolaso compenso simbolico di 1 euro. Saluti. R F.

  18. Ora Bertolaso (con tutto il rispetto) troverà le mascherine buone, i ventilatori, i posti in rianimazione, i medici, gli infermieri e quant’altro.
    Questa è politica di bassa lega.
    Lo dimostra anche il fatto di dichiarare il costo 1 euri.
    Tra l’altro sono gente per nulla credibili.
    Prima non bisogna chiudere i territori, poi si, poi ancora no e poi si di nuovo, poi di più.
    Qualsiasi cosa fa il governo centrale, per questa gente, è sbagliata.
    Immaginate, lo sciacallaggio di questi signori, se il focolaio iniziale fosse partito dal meridione.

  19. Sapete cosa volevano ottenere tutti coloro che hanno scatenato l’esodo da Milano ?
    Spero di sbagliarmi . . ma in Sicilia sono rientrati dalla Lombardia 30.000 persone .
    La Sanità siciliana non ha la forza per tamponare lo “tsunami”che si potrà a breve scatenare .
    Occorre mobilitare l’Esercito . . stiamo perdendo troppo tempo .

  20. Gentile Faletti,
    mi dispiace di non essere stato chiaro e mi rincresce per i Suoi fraintendimenti.
    Credo che, in particolari circostanze, i tentativi latenti di propaganda politica o di manipolazione delle notizie siano fuori luogo. Questo intendo con “il virus viaggia sulle ali dell’informazione”, perché ritengo che un’informazione infetta inganni o esasperi l’opinione pubblica, disorientata da un trauma collettivo. Un virus è quello che è e fa il suo mestiere, ma la molteplicità narrativa da una zona all’altra del pianeta ha generato ragionevoli dubbi, soprattutto nella fase iniziale dell’epidemia, perché i narratori istituzionali di tutto il mondo, diversamente da quel che accade in questi giorni, raccontavano storie diverse.
    Amo il mio Paese e, a parte i difetti nazionali (ogni Paese ha i suoi), sono consapevole del valore che rappresenta per il mondo. E non mi ritengo filo-governativo così come mi rifiuto di ritenerLa filo-cinese, però è curioso che Lei trasformi in alternativa tra diritti civili e disciplina militare la limitazione della libertà personale, per casi eccezionali, che la nostra Costituzione prevede. Come tutti gli Italiani, mi attengo pedissequamente alle disposizioni governative e non faccio quel che voglio, né invito a farlo, pur rassegnato alla presenza di pecore nere, per fortuna sparute, che ovunque esistono. Cara Faletti, credo che anche Lei, come me e come tutti gli Italiani, sia rassicurata dal fatto che, a proposito di pecore, l’Italia, con tutti i suoi limiti, non abbia sposato la folle idea dell’immunità di gregge naturale che aleggia nel Regno Unito. Lambendo un aspetto della questione, non determinante ma a quanto pare ricorrente, credo che la Protezione Civile necessiti di tutto il nostro sostegno, e l’anarchia regionale che ha spinto Fontana a nominare consulente personale Bertolaso, che ritengo un dirigente di indiscusse capacità e a cui Lei plaude con insistenza, fa a pugni con la disciplina militare da Lei stessa invocata. Va da sé che queste divisioni di sapore politico non fanno bene e se si vuole polemicamente contrapporre a un Commissario designato dal Governo un Consulente personale si fa cattiva politica, nel momento meno opportuno. Dirò di più, il Dipartimento della Protezione Civile, che ha già un suo Capo, può bastare a se stesso così com’è. Peraltro, se si rimprovera all’Italia di non aver messo in campo risposte efficaci all’emergenza e si rimedia alla supposta malattia organizzativa con Commissari e Consulenti a un euro come placebo si rischia di non essere coerenti. Cara Faletti, anch’io, come Lei, sono per la pluralità e la libertà di informazione ma mi sorprende che una giornalista ritenga eccezionale, cioè limitata a questa emergenza, la disciplina militare del “principe rosso” cinese, che in realtà è una regola, e preferisco le discutibili mie “belle parole” e Sue analisi all’azione lenitiva di un cerotto (non medicale) sulla bocca e alle affettuose premure dei servizi di sicurezza cinesi. E, se l’informazione libera corre il rischio di infettarsi, auguriamoci di non dover mai scegliere tra una sala di terapia intensiva e una cella di isolamento.

  21. @leprenellaluna
    Il modello Cina, il blockdown totale, ha funzionato. In una dittatura, la forma di governo peggiore che esista, anche della democrazia la più scalcinata, chi comanda decide. Roberto Burioni, attaccato e tacciato di razzismo, aveva ragione: “Guardate che dalla Cina il virus arriverà qui”. E’ stata abbracciata la versione “appena più seria di un’influenza” della Gismondo. E siamo nel pieno di un’emergenza di cui è difficile prevedere la fine e le conseguenze. Prevenire è meglio che curare. Quello che il governo non ha fatto. L’avvocato del popolo, da gialloverde a giallorosso, un uomo per tutte le stagioni, non è uomo per le emergenze. Un premier che deve rispondere alla parte politica che l’ha scelto e a quella cui è stato imposto non ha le mani libere. Un super-commissario competente ed esperto avrebbe affrontato con risolutezza una situazione obiettivamente molto difficile senza rendere conto a questo o a quello. Fontana e Zaia avevano chiesto la serrata avendo compreso la pericolosità del coronavirus. Con il Dpcm 11 marzo, Conte ha cercato di fare del suo meglio; gli scienziati oggi invocano misure ancora più stringenti. E poi c’è quella brutta cosa della bozza parziale del dpcm uscita sulla stampa prima dell’approvazione che ha determinato l’esodo di massa da nord a sud. “Questa è la nostra ora più buia, ma ce la faremo” Ha detto Conte ispirandosi a Churchill. Ma Conte non è Churchill. E Roma non è Milano. La differenza tra rito romano e rito ambrosiano sta tutta qui: nella concretezza.

  22. La sintesi degli articoli della Faletti:
    Renzi è bell’è bravo
    Brav’e bell’è Renzi
    Renzi è bell’è bravo
    Brav’e bell’è Renzi
    Renzi è bell’è bravo
    Brav’e bell’è Renzi
    Renzi è bell’è bravo
    Brav’e bell’è Renzi
    Renzi è bell’è bravo
    Brav’e bell’è Renzi
    Renzi è bell’è bravo
    Brav’e bell’è Renzi…

    Itali is biutiful onli uit Renzi
    Tutt il rest are bad and cattiv
    Sper ca all Italians muoion
    So I can dir avev right
    I spik e modicans bituin the Faletti

  23. Guardi Rita Faletti che ormai tutti i Paesi Europei e persino gli Stati Uniti stanno prendendo misure “sul modello italiano”.
    Solo quel mentecatto di Boris Johnson (sì, quello che passerà alla storia per aver portato il Regno Unito fuori dall’Europa) vorrebbe intraprendere la misura assolutamente geniale della cosiddetta “immunità di gregge”, in stile Dottor Stranamore, mettendo in conto centinaia di migliaia di vittime tra le persone più fragili (chissà forse è una mossa per snellire il sistema pensionistico britannico…). Spero che questa volta, a differenza della Brexit, i sudditi di Sua Maestà lo caccino a pedate nel culo, che sarebbe il minimo…
    È ormai chiaro che il virus, importato dalla Cina a Monaco di Baviera, abbia trovato l’habitat ideale per il contagio in quella Pianura Padana, che per umidità e temperatura, presenta condizioni molto simili alla regione cinese da cui il virus si è propagato tra dicembre e gennaio: si parla di una sorta di corridoio ideale tra due zone del globo così lontane.
    Non si spiega altrimenti come il virus non abbia attecchito nello stesso periodo nella regione tedesca come è successo nel Nord Italia; solo in un secondo tempo questo virus si starebbe adattando ad altre condizioni climatiche, con un ritardo di due tre quattro settimane nel resto dell’Europa.
    E non sarei così sicuro che in Germania o in Francia o in Danimarca avrebbero preso immediatamente le misure drastiche che a poco a poco ha dovuto prendere l’Italia, misure che, occorre bene ricordare, bloccano l’intera economia di una Nazione.

  24. Un balordo improvvisato a gestire qualcosa che non definirei più grande di lui, ma di una dimensione che neppure si rende conto, supportato dal gente che non ha la minima idea di cosa sia gestire emergenze come quella che stiamo vivendo. Un personaggio che, preso da una forma di narcisismo, solo in una piccola italietta può essere messo a gestire qualcosa di così grande. E’ vero che ha guidato i peggiori governi della repubblica, e lo ricorderemo per sempre.

  25. Ma cosa scrive egregia Faletti?
    Proprio le persone che lei cita, aggiunga Salvini, hanno fatto capriole e giravolte da bastian contrari.
    Vada a ritroso, per favore, e parta dalle prime zone rosse.
    La fuga di notizie? La CNN a specificato la fonte, ha certezze per smentirla?
    Gli altri stati non hanno il governo a Roma e non hanno un Conte a capo del governo, eppure anche loro non hanno valutato correttamente il rischio.
    Gli inglesi? Hanno una sanità da terzo mondo, collasserebbe in 2 giorni e pertanto hanno scelto di affidarsi alla
    sorte.
    Questo governo non avrà fatto il massimo, ma di sicura ha operato meglio di quelli spagnolo, francese e tedesco, per citarne alcuni.
    Essere schierati equivale ad essere miopi.
    E a fare danni a persone come Pippo.

  26. Gentile Rita Faletti,
    grazie dell’attenzione.
    Probabilmente, le diverse caratteristiche giuridiche della Repubblica Popolare Cinese e la struttura geografico-amministrativa della Provincia di Hubei, di cui fa parte la città sub provinciale di Wuhan con i suoi distretti, hanno reso possibile, anche sotto i profili produttivo ed economico, quel “lockdown” difficilmente attuabile in Italia e in gran parte degli altri Paesi colpiti. E, forse, questo ha contribuito al successo delle misure adottate in Cina. Di certo non la formula: “chi comanda decide, nelle dittature o nei peggiori governi delle democrazie più scalcinate”. Perché – al di là della atipicità della figura del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che dirige l’Esecutivo del nostro Paese attraverso gli strumenti democratici, come i suoi predecessori (e, date le circostanze, differiamo ogni giudizio alla fine della Legislatura) – la decisione del Presidente cinese è arrivata 10 giorni dopo la scoperta della diffusione del contagio. Troppi per chi non deve chiedere conto a nessuno, troppi per chi nel frattempo non ha esitato ad arrestare scienziati e giornalisti per impedire che parlassero, troppi per aver costretto i medici ad indossare impermeabili e a usare sacchi per l’immondizia monouso come copriscarpe per carenza di indumenti protettivi usa e getta. Sotto questa luce “efficienza” è un termine improprio. E’ più appropriato parlare di “incoscienza”, ammesso che sia consentito.
    E’ vero, Conte non è Churchill, ma non mi risulta sia permesso solo ai pari di citare un grande. Lo facciamo spesso tutti, senza velleità di sorta. Credo abbia scelto la frase giusta, carica di responsabilità e speranza.
    Si intona a un Capo di Governo che sta facendo il possibile per ridurre gli effetti di questa pestilenza.
    Anzi, tornando a Winston Churchill: ad essere siderale è la distanza tra Boris Johnson e il suo illustre predecessore. Al punto che oggi un suddito del Regno Unito al patriottico “Dio salvi la Regina” anteporrà concitatamente un “Si salvi chi può”. E le assicuro che – per quanto isola a sé, sotto ogni profilo – questa preoccupazione non è esclusivamente britannica.
    Infine, fortunatamente Roma non è Milano, così come Washington non è New York. Perché, fuori della metafora liturgica, in un’Italia post-unitaria come nella Repubblica federale degli Stati Uniti d’America la diversità è ricchezza. Il quartiere modicano d’oriente, popolarmente conosciuto come Milano-Palermo, è la testimonianza storica dello spirito solidale tra la popolazione degli ex staterelli dello stivale. Tuttavia, solidarietà non è sinonimo di sinergia, anche in uno Stato unitario come il nostro, e la persistenza di divisioni ideologiche, prima che politiche ed economiche, è un’altra storia. Una brutta storia, causata da agenti patogeni di ben diversa natura.

  27. @ leprenellaluna .
    Condivido quanto da lei postato , e se qualche volta l’ho criticata , stavolta non posso che essere d’accordo .
    Questa volta ha dimostrato di essere “aquila” e non aquilone . . Benvenuto !

    La giornalista , abbozza qualche svolazzo , ma è impedita dal “vincolo” . . dovrà liberarsene se vuole “volare”.

  28. @leprenellaluna
    Lei mi ha attribuito la frase: “chi comanda decide nelle dittature o nei peggiori governi delle democrazie più scalcinate” mentre io ho scritto: “in una dittatura, la forma di governo peggiore che esista, anche delle democrazie più scalcinate, chi comanda decide”. Il significato è palesemente e profondamente diverso. Riguardo al primo ministro e al suo operato, uso le parole di Alessandro Sallusti che esprimono perfettamente il mio pensiero: “Conte ha avuto l’intuizione di seguire, con stop and go, le ricette delle regioni del nord, applicando le misure drastiche che quelle regioni hanno chiesto con fermezza”. Io avevo parlato di concretezza del nord. Le differenze arricchiscono, Lei dice, e fa l’esempio degli Stati Uniti. Mi permetto di farle notare che la storia di quel paese è molto diversa dalla nostra e in quella storia sono i presupposti del forte senso di coesione e appartenenza di un popolo allo stesso grande paese e al suo destino. Quando John Kennedy pronunciò la famosa frase: “Non chiedete cosa può fare l’America per voi, chiedetevi cosa potete fare voi per l’America” sapeva a chi si stava rivolgendo. R.F.

  29. Quando si dice “arrampicarsi sugli specchi”.
    Citare Sallusti, grande giornalista (sic), magari aggiunga Senaldi, poi inserisca Feltri, anche se in questi ultimi due giorni si è un po’ smarcato, e la frittata è fatta ed anche rivoltata.
    Le consiglio di scrivere le sue opinioni sui loro giornalacci on-line, è il giusto salotto dove ricevere applausi e consensi.
    Saluti e baci.

  30. Cara Rita Faletti,
    mi permetto di segnalare che ha omesso la virgola presente subito dopo “chi comanda decide”, che è la frase principale e il senso del suo assunto e che, pur posposta, ha mantenuto invariata la sostanza. Ho poi chiarito che la decisione del Presidente cinese, rimandata per opportunità e convenienza, ha reso più nefasti gli effetti di un virus tenuti volutamente nascosti alla popolazione cinese e all’Organizzazione Mondiale della Sanità, quindi al mondo. Converrà con me che l’effetto delle decisioni di chi comanda in dittatura e in democrazia è “palesemente e profondamente diverso”. Sallusti, nella foga di affermare quanto più gli è caro e inficia la sua credibilità di giornalista: la supremazia del nord e delle leadership di centro destra che solitamente lo governano, ha scoperto l’acqua calda. Il Governo di Roma, come di consueto, ha raccolto in modo particolare le istanze di quella parte del Paese che più di altre vive la drammaticità dell’emergenza: la Lombardia, e che, eccellenze sanitarie a parte, ha dato con forza le indicazioni del caso. Cosa c’entra la concretezza? Roma è il fulcro politico dell’Italia e Milano il cuore produttivo. Come lo sono rispettivamente Washington e New York in America, da qui il mio accostamento analogico. Quando John Fitzgerald Kennedy pronunciò la bella e famosa frase che Lei ha citato aveva in mente, senza preconcetti, l’America nella sua interezza. Ecco perché, in altre occasioni, sosteneva che “se non siamo in grado di porre fine alle differenze, alla fine non possiamo aiutare a rendere il mondo sicuro”. E qui ritorno a uno degli agenti patogeni di ben diversa natura che infettano l’Italia, Ma questa, ripeto, è un’altra storia. Una brutta storia.

  31. Ma ancora commentate le allucinazioni di questa s’ignora?
    Ma non vi accorgete che scrive pregna di ideologia, mortificando analisi e buon senso?
    Lasciatele il suo compitino, e ancor di più, come dice terrorista, svolazzare legata al filo attaccato a chissà chi e a chissà cosa.
    Gli scritti di Rita Faletti sono pieni di malcelato astio dovuto a una voluta mancanza di ammissione dell’errore commesso nel dare fiducia al “miglior presidente della galassia e dintorni dell’Arno”, ma doverne prendere atto quotidianamente di aver riposto la loro fiducia ad un misero personaggio ridicolo. Nello stesso pentolone, a cuocere nel suo brodo i puppetta o Pippo (alias “PIppetta” e non è un errore), il suo amichetto zulu e vari eventui.
    Non si rende conto (o forse si?) dall’alto del suo pulpito, del danno che potrebbe arrecare a persone completamente a digiuno di cose politiche raccontando per ideologia di eventi distaccati dalla realta.
    La cosa divertente, perché poi queste esternazioni appartengono più alla farsa che alla tragedia, che vengono puntualmente smentiti dai fatti.
    Cordialmente

  32. @leprenellaluna

    “…una dittatura, la forma di governo peggiore che esista, (sottinteso: peggiore) anche delle democrazie le più scalcinate”. Il senso è chiaro. No? In Sallusti non vedo nessuna foga, ma capisco che la polarizzazione estrema cui si è arrivati, non solo in Italia, induce l’effetto di vedere nell’avversario politico un nemico da abbattere, dimenticando che il diavolo non è mai così nero come lo si dipinge. La “supremazia” del nord. Non so se sia conseguente alla leadership di centro destra in quella parte del paese. Non ne sono sicura. Cosa c’entra la concretezza? C’entra: significa agire con tempestività avendo individuato il problema, senza perdersi in chiacchiere fumose. Non è stato fatto agli inizi di questa emergenza. Il che conferma le differenze che Lei cita tra Roma (centro politico) e Milano (fulcro produttivo). Di fronte alle emergenze, penso all’11 settembre, L’America reagì compattamente e con un solo cuore. Su questa coesione Kennedy non nutriva dubbi quando esortò gli americani, con quella famosa frase, a mettere al centro di se stessi il mondo, non il mondo al centro di se stessi. In quanto all’ultimo punto cui Lei accenna, “gli agenti patogeni che infestano il paese”, a mio parere i più nefasti sono il perseguimento degli interessi personali e la fuga dall’assunzione di responsabilità. R.F.

  33. Giorgio Assenza

    Signora Faletti, a sentirla parlare, capiamo che lei avrebbe gestito l’emergenza meglio di ogni capo di governo, essendo in possesso di verita assolute.

    Si candidi alle elezioni, visto che le piace fare politica piuttosto che analisi imparziali.

    Cordialmente

  34. Sallusti si abbatte da solo scrivendo e parlando.
    L’ultima dell’autoabbattuto:
    Paragonare Salvini a Papà Francesco.
    Il primo va’ a fare la spesa, non rispettando l’invito ad andare al supermercato uno per famiglia, del secondo lascio a lei il significato.
    Serve altro?
    Paragonare l’emergenza attuale con l’emergenza dell’11 settembre non regge.
    E lasci stare gli americani e l’America, quelli amano lo sceriffo in emergenza ed il fai da te nella normalità.
    Ed ancora ribadisco, dica cosa hanno fatto di più e meglio gli altri stati, a partire dall’America.

  35. Cara Faletti,
    ben comprendo che Lei fa il Suo mestiere di giornalista e che io da commentatore importuno non faccio il mio. Per questo prometto a Lei e ai lettori che non aggiungerò altri commenti a questo articolo.
    Tuttavia, ritengo doveroso fare alcune precisazioni:

    Non ho detto che il nord supera il resto del Paese grazie alle leadership di centro destra che solitamente lo governano ma che Sallusti sovrappone spesso il primato generale del suo nord e il suo incondizionato amore per il centro destra alla deontologia professionale.

    Sono allergico agli effetti delle differenze, che irretiscono la mente umana generando pensieri pericolosi, e a proposito di Roma-Milano/Washington-New York ho parlato solo della ricchezza delle diversità. Perché, come ben si sa, differenza e diversità sono due termini antitetici.

    A proposito di differenze, non è chiara la contrapposizione: “mettere al centro di se stessi il mondo, non il mondo al centro di se stessi”, probabilmente nelle Sue intenzioni c’era l’esortazione a non essere egocentrici.

    Riguardo alla parte conclusiva del Suo precedente post, il Paese è minacciato dagli “agenti patogeni di ben diversa natura” originatisi nei laboratori post risorgimentali, da dove si continua ad osservare il malato (l’Italia) senza metter mano alle cure. Perché il problema dei discorsi fumosi non è l’astrattezza ma la vacuità e il pericolo che cova alla loro base non è l’egocentrismo ma il solipsismo. A parer mio, più che l’Italia, gli agenti patogeni da Lei definiti “più nefasti” (interessi personali e fuga dalle responsabilità) tengono in scacco il mondo intero.

    Concludo: in “Responsabilità e Speranza” di Eugenio Borgna ho prima indicato, nel mio piccolo, un saggio prezioso per la ricerca di una cura. Perché la rarefazione dei contatti sociali fisici e la metamorfosi dei contenuti in quelli virtuali possono suggerire letture importanti, più che interessanti. Così come l’epidemia in atto, imponendo prudenza e attenzione, può farci aprire gli occhi a dimensioni della vita sconosciute o distrattamente ignorate. E, mentre la comunità scientifica lavora alacremente alla ricerca di un rimedio che debelli il coronavirus, la risposta migliore della comunità civile a questa pandemia è la consapevolezza che, passata la tempesta, la quiete sarà oggetto di sguardi nuovi e profondi.

  36. @leprenellaluna
    nessun commento è importuno, anzi, può essere interessante e stimolante. I giornali sono schierati, più o meno marcatamente. Kennedy riteneva che l’America potesse essere un faro per la democrazia. A dire il vero, gli aggettivi “diverso” e “differente” sono sinonimi. L’egocentrismo è dei superficiali, il solipsismo dei calcolatori. Non conosco il saggio da Lei menzionato, ma concordo su quanto lei dice nell’ultimo paragrafo. Cordiali saluti. R.F.

  37. Molti non hanno nemmeno idea di che cosa stia realmente succedendo negli Stati Uniti d’America, il caos più totale e pare che il virus stia mutando velocemente portando in rianimazione anche soggetti giovani e sani senza malattie precedenti. Altro che Kennedy !
    Quelli hanno uno stronzo come presidente e la gran parte della popolazione senza assicurazione sulla sanità. Sta diventando come un film tratto da Stephen King…
    Dobbiamo essere orgogliosi del nostro sistema sanitario universale e di come abbiamo affrontato una emergenza così straordinaria, non dico imprevedibile, ma dagli effetti imprevedibili, anche perché proveniente da una non democrazia come la Cina.
    Una situazione simile nel Regno Unito, hanno minimizzato fino all’ultimo con la gente in giro per le strade fino a ieri e un coglione come Primo Ministro, farneticando di immunità di gregge…
    Le chiacchiere non servono a nulla!

  38. @ Tutti :
    Comprendo e capisco l’isolamento , ma cavolo state scivolando nelle pseudo masturbazioni teoretiche .
    Sono momenti in cui occorrono soluzioni ed applicazioni pragmatiche .
    Il resto non serve a nulla ed a nessuno . . scusate la brutalità .

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