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Bimba morta nell’ambulanza in viaggio verso Ragusa. Una condanna

Cinque anni e nove mesi di reclusione per omicidio colposo, lesioni e falso sono stati inflitti da giudice unico del Tribunale di Catania, Giuseppina Montuorila, alla ginecologa M.A.P. per la morte della piccola Nicole Di Pietro, nata nella clinica Gibiino il 12 febbraio 2015 e deceduta poche ore dopo mentre si trovava su un’ambulanza diretta all’ospedale di Ragusa.
Sono stati, invece, assolti dall’accusa di omicidio colposo, ma condannati a 3 anni di reclusione per falso il neonatologo A.D.P. e l’anestesista G.G. L’ostetrica V.S., invece, ha ricevuto una condanna di 3 anni e 2 mesi per lo stesso reato.
Inoltre, gli imputati e la casa di cura dovranno pagare 100mila euro ciascuno ai genitori della neonata e 30mila ciascuno ai quattro nonni a titolo di risarcimento. M.A.P. dovrà risarcire anche la clinica, che si era costituita parte civile nel processo, come l’Assessorato Regionale alla Salute.
Per i medici era stata chiesta la condanna a sei anni e tre mesi di reclusione per aver “cagionato il decesso“ e per “arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a grave sofferenza acuta fetale”.
Secondo l’accusa, la ginecologa avrebbe effettuato un “monitoraggio inadeguato alla partoriente nella fase di travaglio” e avrebbe sottovalutato la situazione, non intervenendo con un parto cesareo. Inoltre, la donna sarebbe stata condannata anche per lesioni personali colpose nei confronti di Tania Laura Egitto, madre della bambina: pare, infatti, che la mancata rimozione di una garza abbia provocato alla signora un’infezione protrattasi per 13 giorni.
L’ostetrica, invece, avrebbe attestato un valore del battito cardiaco del feto “incompatibile con le reali condizioni di salute di Nicole”.
I quattro imputati sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni.

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