Una ragusana di 41 anni era finita sotto processo con l’accusa di avere effettuato l’accesso nel profilo Facebook dell’ex compagno per leggere i messaggi privati dell’uomo e copiandoli per diffonderli successivamente nell’account pubblico dell’uomo. I fatti risalgono al 18 gennaio 2014. Ora la donna è stata condannata a 7 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno in favore delle parti civili per complessivi 4.000 euro. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna dell’imputata alla pena di un anno di reclusione. La legge punisce chiunque fa accesso ai profili altrui, specie se con credenziali lecitamente cedute, sanzionandolo come reato per accesso abusivo se effettuato contro la volontà di chi ha il potere di escludere l’intruso. Per la Cassazione la concessione delle chiavi di accesso al sistema informatico non costituisce esimente, né attenuante, rispetto all’irrogazione della sanzione di cui al 615 ter. Ai sensi di tale articolo, “chiunque si introduce abusivamente in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza, ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la pena della reclusione.
- 14 Gennaio 2025 -