Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha accelerato l’iter per presentare un adeguato emendamento che allargherà il campo di applicazione “del reato penale” anche agli episodi di violenza che avverranno anche al di fuori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie sia pubbliche che private.L’impegno del ministro della Salute è stato illustrato presso le commissioni congiunte di Camera e Senato che affrontano da tempo l’argomento. “ Bisogna sanzionare le lesioni subite proprio in relazione alla mansione che svolge qualsiasi operatore socio-sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni, in qualsiasi luogo e momento esse siano svolte”. Un vero e proprio “ scudo penale”, che dovrebbe proteggere gli operatori sanitari dalle corsie ospedaliere, all’emergenza offerta in urgenza sulle strade, nei centri di guardia medica e perfino presso le abitazioni private!” Lo scudo sarà esteso quindi anche negli interventi di protezione civile, nelle funzioni di prevenzione e controllo dei cantieri, negli interventi sanitari nelle imprese pubbliche e private, negli stabilimenti di funzione sanitaria quali istituti di macellazione e trasformazione delle carni e negli allevamenti d’ogni tipo. In tal senso entrano a far parte del DDL anche i veterinari e i tecnici della sanità a largo spettro. Adesso la modifica sarà inserita nello stesso decreto legge con la clausola d’estensione “in materia di sicurezza riguardante tutti gli operatori sanitari”, quindi passerà all’esame della Camera (c’è stato già il placet del Senato a fine settembre – NDR) dove nei prossimi giorni sarà decisa una sequela di audizioni definitive sull’argomento. La proposta è chiaramente vista con grande soddisfazione dall’Ordine Nazionale dei Medici e dei Veterinari e anche dal SIVeMP (Federazione veterinari, medici e dirigenti sanitari in genere) che hanno assicurato ogni tipo di sostegno alla proposta e all’emendamento che “finalmente penalmente e civilmente proteggerebbe ogni operatore di sanità nell’esercizio delle proprie funzioni”. Nel corso delle varie audizioni alla Camera è stato contestualmente analizzato anche il grave problema dellacarenza dei medici in ogni regione italiana. Speranza ha ribadito che nel prossimo CDM, verranno prese contro-misure efficaci al fine di rinforzare i presìdi medico-sanitari di Taranto (riferite alla questione ILVA), proprio per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini sul quel martoriato territorio”. Le analisi del Ministero indicano che la carenza di medici specialisti, in tutte le Regioni è collegata alla distribuzione per fasce d’ età dei nostri dirigenti medici. Infatti il 28% dei medici ha un’età compresi tra 60 e 67 anni , quindi già prossimi al pensionamento, e con il blocco delle assunzioni, al momento “non sostituibili”. Alcune Regioni però, in deroga alle disposizioni nazionali, hanno preso provvedimenti in merito, ad esempio con un apposito decreto legge la Regione Calabria haratificatoed inserito nuove disposizioni per assumere immediatamente “ medici specializzandi anche prossimi al conseguimento del titolo di specializzazione”. Oltre ciò la Regione Calabria ha protocollato una serie di convenzionamenti con Enti e Ospedali al fine di integrare e far interagire la formazione specialistica dei medici specializzandi con l’inserimento immediato degli stessi, nelle suddette strutture sanitarie. E’ chiaro che il budget di spesa stabilito non può coprire tutte queste probabili assunzioni e, pertanto, dovrà essere adeguatamente rimpinguato anche con interventi dello Stato per soddisfare il fabbisogno e le intenzioni annunciate. A nostro modesto parere però, l’iter proposto dalla Regione Calabria ci sembra molto perseguibile e intelligentemente innovativo. Lo stesso ministro Speranza, parlando di questo modello e riferendosi alla “regione che rapì Virgilio”, ha sottolineato e più volte ricordato il grave stato d’emergenze in cui versa la Calabria, ribadendo la necessità assoluta di dare risposte serie, concrete e immediate ai cittadini calabresi per gli intollerabili disservizi che, senza tregua, si verificano giornalmente in moltissime strutture della regione. Speriamo che “il contagio da vicinanza geografica” con la vicina Sicilia, porti le buone intenzioni del Ministro Speranza ad operare un’ immediata revisione ed un cospicuo “aumento di mezzi ed uomini in campo” anche per la nostra amata regione. Vedere per credere.
