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Legambiente: “ L’impianto proposto tra Modica e Pozzallo deve rispettare tutte le norme di tutela. Si valuti diversa localizzazione”

”La disinformazione, la facile propaganda e l’ignoranza non risolvono il grave problema dei rifiuti in Sicilia – si legge in una nota – Noi di Legambiente abbiamo da sempre un approccio scientifico nell’esaminare le questioni, rifuggendo da facili slogan e non assumendo prese di posizione sterili e strumentali. Sappiamo che l’impianto di biometano proposto in contrada Zimmardo – Bellamagna, se fatto e gestito bene, nel rispetto delle leggi e delle regole, tratterebbe una parte dei tanti scarti agricoli che vengono prodotti in Sicilia e che, non avendo ad oggi alcuna possibilità di essere gestiti produttivamente e riutilizzati, vanno ad alimentare le discariche o altri impianti ubicati a chilometri di distanza, favorendo in questo modo l’inquinamento dell’aria e i pericoli nelle strade.

Il progetto presentato, che abbiamo cominciato ad esaminare, deve rispettare tutte le prescrizioni e le indicazioni, come quelle evidenziate dall’ARPA Sicilia, per garantire la massima sicurezza per l’ambiente e la salute dei cittadini. In tale ottica riteniamo opportuno verificare anche una possibile diversa localizzazione, più prossima ad aree in cui vi è la maggiore produzione di scarti agricoli della zona e quindi più  distante dai centri abitati.

Ma deve essere chiaro a tutti – prosegue la nota – che, come Legambiente, così come protestiamo contro le trivelle, con la stessa coerenza affermiamo che alla Sicilia servono questi impianti di digestione anaerobica per cominciare ad essere anche noi dentro l’economia circolare, che vuol dire gestire in modo virtuoso i rifiuti e contemporaneamente rafforzare e ampliare le energie rinnovabili.

Il biometano è una fonte energetica rinnovabile, ci aiuta a non usare più le fonti fossili.

Inoltre, aspetto non trascurabile – conclude Legambiente – l’impianto produrrebbe compost di qualità per l’agricoltura, anche quella biologica in crescita, restituendo carbonio al suolo, frenando l’impoverimento di quei terreni esageratamente sfruttati dall’agricoltura intensiva, contrastando la desertificazione che avanza”.

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4 commenti su “Legambiente: “ L’impianto proposto tra Modica e Pozzallo deve rispettare tutte le norme di tutela. Si valuti diversa localizzazione””

  1. “…tratterebbe una parte dei tanti scarti agricoli che vengono prodotti in Sicilia…”
    E’ proprio questo il punto.
    Per quanto bello e fatto bene l’impianto è totalmente fuori contesto ed altamente inquinante.

    Per capire di quali numeri si sta parlando si è fatto riferimento ad un impianto reale (Gruppo Hera – impianto di S. Agata Bolognese) ed ai suoi dati di consuntivo annuo: 135.000 tonnellate di materia base dai quali si ricavano 7.5 milioni di Mc. di metano e 20.000 tonnellate di compost.
    Se ne deduce che per produrre 1 Mc di metano e 6,75 Kg di compost occorrono 18 Kg di materia prima.
    Per la produzione stimata di 500 Mc di metano/ora occorrono dunque 9 tonnellate di materia prima ogni ora pari a 216 tonnellate al giorno.

    Ipotizzando che i trasporti siano effettuati da automotrici lunghe 8 metri con una portata di 50 Qli, occorreranno dunque 43 automotrici al giorno che dovranno impegnare la consortile larga non più di 5 metri, peraltro attualmente transennata. Ancora, dovranno essere asportati 810 Qli/giorno di compost cioè, ci saranno circa 16 automotrici al giorno in uscita. A queste ancora occorrerà aggiungere quelle necessarie per l’asporto del residuo da discarica perché bisogna dire pure che l’impianto produce anche una notevole quantità di scarti da discarica.

  2. “… e i pericoli nelle strade.”
    Bravi.
    Con la realizzazione dell’impianto in contrada Zimmardo Bellamagna di nuovi pericoli non ne vengono creati né per i residenti che fruiscono della consortile, larga meno di 5 metri, con un traffico annuo di 11.000 TIR, della portata che oscilla fra le 15 e le 20 tonnellate, con una strada che in atto è gia impradicabile.
    Bravi.
    Nessuno osa parlare del numero di mosche che invaderanno la zona a seguito di tutto ciò che arriverà, che verrà stoccato e successivamente portato via per “coltivazioni biologiche inesistenti o ubicate lontano non sappiamo quanto”.
    Bravi.
    Di traffico nel circondario non se ne crea e la sicurezza dei residenti della consortile e di altri cittadini non viene messa in discussione.
    E poi ” un morto ogni tanto ” che volete che sia.
    Amen.

  3. Ma fatelo nella zona industriale! capisco che interessi possano esserci in gioco, ma insomma ci vuole tanto a mettere al centro l’interesse di tutti ?
    Ma in che mani siamo?

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