Consiglio Comunale aperto a Modica mercoledì 27 novembre durante il quale si discuterà sull’impianto di biometano da realizzarsi in Contrada Zimmardo Bellamagna. Sull’argomento il Partito Democratico mette già le mani avanti esprimendo ufficialmente di non essere contrario in generale agli impianti di biometano. Anzi, vede con favore un incentivo alle aziende agricole volto all’istallazione di detti impianti perché questi, allo stato attuale della sensibilità ambientalista, permettono un riutilizzo di materie di scarto (altrimenti da smaltire con possibili ricadute sull’ambiente) per la produzione di energia a basso impatto ambientale.
“Ma se impianti posti al servizio delle aziende agricole e calibrate alle esigenze delle stesse incontrano il nostro favore – spiega il segretario cittadino, Ezio Castrusini – non lo stesso diciamo per quello che si vuole realizzare in Contrada da Bellamagna: le dimensioni di detto impianto e il luogo scelto per la sua istallazione ci portano invece ad affermare la nostra netta contrarietà.
Innanzitutto il luogo: si è immersi nella Macchia Mediterranea che rende caratteristica la nostra campagna e si è circondati da zone sottoposte a vincoli ambientali e archeologici. Il poter costruire in quel sito perché zona bianca rispetto alle aree circostanti vincolate non può equivalere a un dover costruire lì: anzi quel lembo di terra deve essere preservato da insediamenti di tipo industriale e gestito al pari delle aree circostanti per finalità consone alle caratteristiche del luogo”.
Quanto all’impianto in questione, per il Pd le previste dimensioni iniziali dello stesso, pari a otto ettari, e l’assenza di una adiacente struttura agricola della quale dovrebbe essere pertinenza funzionale nonché la prevista commercializzazione del prodotto finale, lo pongono ampiamente fuori dal concetto di impianto “green” puro e semplice e lo qualificano pienamente come insediamento industriale.
“Per inciso, l’amministrazione dovrebbe spiegare perché vieta l’accumulo, lo spargimento, la movimentazione di letame e liquami alle aziende agricole che insistono nell’area di 5 km da Marina di Modica e invece alla stessa distanza autorizza la costruzione di un impianto che di quel materiale, per garantire il livello di produzione, ne dovrà fare uso industriale sia in termini di approvvigionamento, quindi movimentazione verso l’azienda, che di stoccaggio.
La nostra contrarietà nasce anche dalla mancanza di chiarezza, o se volete per il silenzio, sulle effettive finalità che si intendono perseguire con l’impianto in questione.
Le sue dimensioni giustificano un disegno volto a creare in c.da Bellamagna un centro di raccolta per i residui di lavorazioni agricole, vegetali e animali, dell’intero circondario e forse anche oltre. Lo smaltimenti di questi residui è effettivamente un problema che va affrontato e forse la soluzione potrebbe essere anche un impianto di biometano di ampie dimensioni. Il metodo per arrivare a questa soluzione, tuttavia, va totalmente rivisto. Trattandosi di scelta politica di gestione e risoluzione di problematiche che riguardano l’intero territorio, questa non può passare per la via burocratica del Suap ma deve essere discussa in sedi più appropriate, ascoltando gli esperti in materia per la calibrazione della portata dell’impianto al bacino
d’utenza dello stesso e per gli effetti negativi che possono esserci.
Ciò con il pieno coinvolgimento dei cittadini perché le conseguenze di detta scelta, positive o negative che siano, ricadono sulle popolazioni del territorio tutto prescindendo dai meri confini comunali”.