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La pedana in cemento di Via Castello a Modica. Il sindaco chiarisce

“La passerella in cemento che ha dato modo ai soliti noti di passare un po’ di tempo sui social insultandomi e minacciandomi, non è altro che una soluzione temporanea per permettere di realizzare dei lavori di restauro di una casa di Via Castello”.  Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, rientrato da Matera prende in mano la situazione dopo  gli attacchi sulla struttura provvisoria realizzata da un’impresa edile privata.

“Ritengo doverosi – precisa – alcuni brevi chiarimenti:
– è in cemento perchè analoga struttura in legno non sopporterebbe il peso dei materiali e dei mezzi necessari ai lavori
– la Ditta ha lasciato una cospicua cauzione in caso di danni alla scalinata
– dalla plastica sottostante si capisce benissimo che non può essere una struttura permanente
– è stata già usata in altre zone del centro storico senza che nessuno si sia mai accorto del suo passaggio
– è il simbolo della rinascita del centro storico considerate le tantissime richieste di lavori che ci giungono ogni anno riguardanti case simbolo della Modica che fuRitengo doverosi alcuni brevi chiarimenti:
– è in cemento perchè analoga struttura in legno non sopporterebbe il peso dei materiali e dei mezzi necessari ai lavori
– la Ditta ha lasciato una cospicua cauzione in caso di danni alla scalinata
– dalla plastica sottostante si capisce benissimo che non può essere una struttura permanente
– è stata già usata in altre zone del centro storico senza che nessuno si sia mai accorto del suo passaggio
– è il simbolo della rinascita del centro storico considerate le tantissime richieste di lavori che ci giungono ogni anno riguardanti case simbolo della Modica che fu”.

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4 commenti su “La pedana in cemento di Via Castello a Modica. Il sindaco chiarisce”

  1. Conservate questo articolo, poiché potrebbe servire come prova, quando la passerella, per ragioni varie, diventerà permantente

  2. Sig. Sindaco, la sua spiegazione non è sufficiente. Ci dica quale regolamento comunale é stato applicato, se gli uffici hanno verificato altre soluzioni alternative al cemento, quale è il termine di scadenza dell’autorizzazione rilasciata e se sono stati acquisiti i pareri (Soprintendenza, ecc.) trattandosi di un sito di estremo interesse (Unesco).

  3. Spiace leggere che nell’agone politico, ed in uno sterile tentativo di difesa, si usino concetti quali “insulti e minacce”. Non credo di aver letto tali cose, a meno che per “insulti e minacce” non si intenda la legittima espressione di inadeguatezza del sindaco rispetto alle problematiche della città.

    Non voglio usare questo POST per aprire nuove tematiche, ma il sindaco è pregato di rispettare il suo impegno di essere il “sindaco del fare”, ma non per “fare a tutti i costi e costi quel che costi”, bensì il “sindaco del fare” per dare risposte congrue alla città, e non per continuare una campagna elettorale che ci sta affossando.

    Le criticità della città sono soprattutto economiche, ma non può risolverle con l’aumento delle tasse o con soluzioni “Mandrakiane”;
    sono ancora di natura sociosanitaria, ma non si risolvono con semplici e scontati proclami;
    sono di carenza di spazi verdi per il tempo libero, di un piano di viabilità e parcheggi adeguati ad una città del XXI secolo;
    sono di natura educativa e didattica per l’edilizia scolastica e i progetti educativi per le scuole (è ancora aperto il problema di doposcuolisti “chiusi” in contesti amministrativi anomali.

    Senza contare le innumerevoli problematiche che di volta in volta emergono in maniera acuta, come nella disputa della scivola.

    Faccia ciò che ha promesso oppure faccia ciò che è doveroso da parte di chi ha trascinato MODICA nel disastro.

    Metto le mani avanti, sottolineando che non trattasi nè di insulto, nè di minaccia, non si sa mai …. ormai so per scontato che ci saranno attacchi scriteriati dei difensori d’ufficio, sempre che questo mio commento venga accolto, per cui già preliminarmente ringrazio la redazione.

  4. Se le regole sono per tutti perchè non rispettarle…..
    l d.P.R. 380/2001, all’art. 27, comma 4 prescrive l’obbligo di esposizione del cartello di cantiere con i dati sui lavori da eseguire e le relative autorizzazioni. Nel caso di lavori privati le dimensioni del cartello sono stabilite dal capitolato speciale d’appalto, nel caso di lavori pubblici sono fissate dalla Circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 1729/UL del 1 giugno 1990 e stabilite nelle dimensioni minime di 1 mt. di base x 2 mt. di altezza. Contemporaneamente alla consegna dei lavori è, quindi, necessario che l’impresa esecutrice delle opere predisponga il cartello di identificazione dei lavori da installare in prossimità dell’accesso al cantiere; tale cartello dovrà indicare: il tipo di opere da realizzare; l’importo delle opere da realizzare; le modalità di realizzazione (lavori in economia, appalto chiavi in mano, ecc.); gli estremi dell’autorizzazione o permesso di costruire comunale riguardante le opere da eseguire; la stazione appaltante (nome ed indirizzo legale); l’impresa o le imprese esecutrici (nome ed indirizzo legale); le eventuali imprese subappaltatrici (anche di impianti tecnici); il nome del progettista architettonico; il nome del progettista delle strutture; il nome del progettista degli impianti; il nome del direttore dei lavori; il nome degli eventuali direttori operativi o ispettori di cantiere; il nome del coordinatore per la progettazione (in materia di sicurezza); il nome del coordinatore per l’esecuzione dei lavori (in materia di sicurezza).

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