Hanno realizzato una cooperativa sociale con annesso laboratorio artigianale per la produzione di torroni e di altri prodotti dolciari a base di mandorle, miele, pistacchi e nocciole, tutte materie prime di eccellenza, tipiche del territorio siciliano, dal nome emblematico «Sprigioniamo sapori» all’interno della casa circondariale di Ragusa.
Un’idea nata dal «basso», nel 2013, grazie ad un protocollo d’intesa con la casa circondariale e il ministero.
L’obiettivo è il pieno inserimento lavorativo di due detenuti per la produzione e la commercializzazione di prodotti dolciari. «Sono stati anni difficili – spiega Pino Digrandi, uno dei soci della Coop – riuscire a vendere e a commercializzare fuori dal carcere prodotti realizzati dai nostri abili artigiani pasticcieri. I nostri interlocutori sono il mondo del sociale e i distributori che si muovono all’interno delle coop o delle botteghe che operano nel terzo settore. Ma il vero obiettivo è la riabilitazione lavorativa e sociale dei nostri collaboratori».

1 commento su “I detenuti del carcere di Ragusa diventano pasticcieri per tornare alla… vita”
Oltre a tante iniziative che nascono nelle carceri italiani, molto buona quest’altra anzi dolce iniziativa.
Ormai i detenuti organizzano orchestrine con tanto di concerti dentro le mura dei penitenziari, oppure cucine tipiche regionali con ricette squisite, laboratori teatrali dove si cimentano con l’arte della recitazione o della regia, e tanto altro ancora.
Ritengo ottime iniziative, anche perché è un modo di comunicare con l’esterno per non rimanere isolati dentro quattro pareti, anche se hanno commesso purtroppo degli sbagli c’è la voglia di rinascere.