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La Banca Agricola Popolare di Ragusa viene incontro a parte dei suoi azionisti

La Banca Agricola Popolare di Ragusa viene incontro a parte dei suoi azionisti, trovando le soluzioni per sopperire alle difficoltà economiche di chi necessità di cure mediche. Prima gli eredi, poi i soci. Saranno loro i primi beneficiari del fondo che la Bapr ha stabilito di mettere a disposizione di quanti volessero monetizzare le azioni dell’Istituto di Credito ragusano che a sua volta ha iscritto in bilancio 22 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al recente passato, per soddisfare le richieste ma nel contempo intende e deve rispettare le norme statutarie e civilistiche che impongono innanzitutto la tutela degli eredi dei soci deceduti, che dovessero richiedere il rimborso. L’assemblea – spiega il direttore generale Saverio Continella – si è svolta in modo ordinato. Per circa l’80% delle persone presenti, è stato un momento importante per esaminare insieme un anno di intenso lavoro, di impegno, di operazioni importanti, di dedizione costante al territorio”. Il Cda ha anche introdotto modifiche nel regolamento innalzando il limite del reddito minimo di accesso ed ampliando la previsione delle patologie che danno diritto al rimborso. L’obiettivo è quello di recuperare un rapporto che in questi ultimi anni si è in qualche modo incrinato per via dell’impossibilità di liquidare le azioni a causa della normativa europea introdotta. Inoltre la banca ha avviato l’iter autorizzativo per attivare un’attività di sostegno della liquidità del titolo. In tal modo, grazie ad un intermediario terzo indipendente, potranno essere effettuate operazioni di acquisto per sostenere la liquidabilità dell’azione. Le novità sono state illustrate dal direttore generale di Bapr, Saverio Continella, nel corso dell’assemblea dei soci, che ha visto, nonostante tutto, circa 500 soci dire no al bilancio, che, comunque, è stato approvato a maggioranza. Il 129mo bilancio di esercizio ha registrato un utile di 8,8 milioni e un dividendo di 1,15 euro per azione, in aumento rispetto allo scorso anno ma una parte dell’assemblea non ha ritenuto di dare il proprio consenso al documento contabile-finanziario. “Ci sono stati alcuni soci dissenzienti, alcuni col gilet giallo, che hanno chiesto solo di veder liquidato il proprio investimento, senza neanche ascoltare le proposte avanzate. Anche se si reputa una proposta insufficiente, non si vota mai contro a prescindere. Purtroppo devo notare come da parte di qualcuno si dica di cercare un dialogo, si chiedano tavoli permanenti di confronto, ma si continui a non capire che ci sono regole da rispettare. Regole che non dipendono solo dalla banca. Per quanto abbia cercato, da quando mi sono insediato, di proseguire ed intensificare, insieme con il presidente Schininà, un dialogo costruttivo con molte associazioni e comitati, tuttavia ciò sembra non essere stato sufficiente: le domande posteci spesso non hanno tenuto conto delle interlocuzioni avute”.

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