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Poste Italiane a Modica. Berlusconi…aiutaci tu!

Qualche giorno fa su questo stessa testata giornalistica avevo modo di leggere che le poste italiane a Modica avevano serie difficoltà nel distribuire la posta nel quartiere Sorda, senza indicare quali erano però gli effettivi motivi e soprattutto la soluzione, in quanto la direzione degli uffici postali modicani non aveva fornito, pur ammettendo il disservizio, risposte a tali domande dell’utenza.

https://www.radiortm.it/2019/01/24/modica-da-oltre-un-mese-utenza-non-riceve-posta-a-domicilio/

Mi ero anch’io accorto che il problema esisteva e già da parecchio tempo perchè, pur non abitando in quel quartiere, ad esempio non ho ricevuto ad oggi due bollette Tari, l’ultima l’ho ricevuta ad aprile 2018 ed una dell’acqua da ottobre 2018, oltre ad altra posta che mi è stata segnalata come spedita e ancora oggi non ricevuta.

Nel caso anzidetto ho dovuto sobbarcarmi di una fila interminabile presso gli uffici comunali preposti, situati paradossalmente dove prima c’erano proprio le poste italiane in Corso Umberto, e quindi farmi riepilogare il dovuto, che ho alla fine pagato in ritardo, non per colpa mia.

Nell’occasione sollecitavo gli impiegati affinchè segnalassero la questione al Sindaco perchè intervenisse verso   le poste per un più puntuale servizio, oppure, considerato che il fenomeno era a loro dire già conosciuto sia al Sindaco che a loro stessi, di cambiare gestore del recapito postale, anche ricorrendo ad agenzie private.

Con tutta la pazienza del mondo ho ottemperato a quanto dovuto seppur in ritardo, credendo che il problema fosse solo questo, ma ben presto mi sono dovuto ricredere perchè il problema delle poste italiane a Modica non sembra essere solo nel distribuire la poste in arrivo, ma, da quando appurato, anche nel consegnare fuori sede quella ricevuta dall’utenza cittadina.

Praticamente questa mattina mi contatta un amico, a cui avevo spedito, proprio dallo sportello delle poste di Modica Bassa un piego libro il 15 gennaio e che normalmente sono certo che in una settimana arriva anche nell’ultimo lembo del territorio italiano a Nord della “linea Gotica”, il quale mi avvisa che, ad oggi, dopo 14 giorni la spedizione, non ha ancora ricevuto nulla.

Nel pomeriggio, essendo scattata in me una seria preoccupazione sull’efficienza delle poste di Modica, chiamo un amico mio a Roma, cui avevo spedito il 18 gennaio una lettera prioritaria, per la quale avevo anche pagato una tariffa esosa presso un tabacchino, perchè a suo dire le poste di Modica non gli forniscono quasi sempre i tagli dei francobolli dovuti, il quale, alla domanda se aveva ricevuto la lettera prioritaria mi rispondeva che ad oggi non aveva ancora ricevuto nulla.

Allarmatomi, provo a chiamare le poste di Modica Bassa, ma al telefono, più volte, pur dando libero, non rispondeva nessuno; provavo allora, per avere qualche informazione di carattere generale, con le poste di via Resistenza Partigiana, ma allo stesso modo, più volte dava libero, ma nessuno rispondeva.

A questo punto una riflessione mi assale; ma un servizio di prima necessità come le poste italiane, che una volta erano addirittura di diritto pubblico, può essere ridotto così? Come si può accettare da parte dei vertici e dalla direzione locale delle poste una simile situazione senza provvedere nei dovuti modi e nei tempi più ristretti possibili, ma soprattutto fornire, in modo trasparente, responsabile e corretta un’informazione all’utenza sul disservizio in atto?

Discutendo tempo fa con un amico sulla serie di disservizi che ultimamente si riscontrano nelle poste italiane questo, un dirigente di una ditta privata a livello nazionale, mi ebbe a riferire che ormai il percorso iniziato dalle poste per i prossimi 10 anni sarà altalenante, sia sul piano dei servizi che dell’efficienza, per cui se un grande imprenditore nazionale, ad esempio Silvio Berlusconi, offrisse e lo potrebbe fare per le capacità imprenditoriali e per la potenza economica che ha alle spalle, un servizio nazionale postale, agli stessi costi delle poste italiane, nel giro di tre mesi quest’ultime sarebbero costrette a chiudere.

A questo punto, se la situazione persiste, non sarebbe un’idea pellegrina quella prospettata dal mio amico e quindi, almeno i modicani, precursori in molte cose e spero anche in questa, potremmo lanciare al Cavaliere l’idea, chissà che anche lui non via abbia già fatto un pensierino.

Silvio, aiutaci tu!

Carmelo Cataldi

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© Riproduzione riservata

4 commenti su “Poste Italiane a Modica. Berlusconi…aiutaci tu!”

  1. Amazon prendera’ il posto di Poste (scusate la ridondanza) Italiane. Ed ho pure sentito dire che diventera’ Banca assieme a Google, facendo tremare i grossi banchieri attuali.

  2. “Silvio, aiutaci tu!”
    …ma a caro, anzi a carissimo prezzo.
    (Sappiamo bene che tutte le Sue Opere, comprendevano tanta, tantissima corruzione e a costi lievitatissimi) ad esempio il Mose di Venezia.

  3. A proposito di “Silvio, aiutaci tu”! : oramai la cacca è arrivata a buon punto, tanto vale che ci sommerga!

  4. A livello di normali servizi, sia postali, bancari, amministrativi, sanitari, etc. e dico normali, perché così dovrebbero essere e lo sono in altre città di quella che comunemente chiamiamo Italia, a Modica siamo messi male. C’è sufficienza, impreparazione, arroganza nel front-office, come se l’utente fosse un fastidio da eliminare o scaricare al più presto, la dirigenza è quasi sempre, professionalmente, al disotto della media nazionale ed è pertanto la responsabile diretta anche dello sfacelo operativo. Ci vuole una rivoluzione intellettuale verticistica ma anche individuale, ma soprattutto un riscatto dell’utenza, che non si deve nascondere ma deve reagire e chiedere sempre conto e ragione dei disservizi, peraltro ben remunerati con tariffe anche pesanti e penalizzazioni che non dovrebbero lontanamente esistere.

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