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Ragusa. Gli uffici della Lamco chiusi per ferie. M5S: “I cittadini hanno già patito numerosi disagi”

Gli uffici della Lamco, azienda per conto della quale il Comune di Ragusa ha richiesto dati specifici a migliaia di cittadini ragusani spendendo qualcosa come 54mila euro in raccomandate, per redigere un’anagrafe immobiliare aggiornata, a dispetto del fatto di ottenere risposte in tempi rapidi, hanno deciso di chiudere per ferie sino alla conclusione del periodo festivo. Una circostanza stigmatizzata dal gruppo consiliare Cinque Stelle che parlano di una scelta anomala e impopolare.

“Chi doveva portare brevi manu le documentazioni richieste – sottolineano i consiglieri pentastellati Zaara Federico (capogruppo), Sergio Firrincieli, Giovanni Gurrieri, Alessandro Antoci e Antonio Tringali – si è trovato di fronte a una porta chiusa e non è riuscito a fare altro se non ritornare a casa. Una circostanza che durava già dal 24 dicembre scorso e che ha scatenato una marea di proteste tanto da costringere il sindaco Cassì a correre ai ripari. Il primo cittadino, infatti, ha annunciato che a partire da oggi, venerdì 28 dicembre, gli uffici in questione saranno regolarmente aperti. Ci sembra molto strano che certe decisioni sfuggano al sindaco. Non è possibile che un servizio così importante abbia deciso di prendere un numero così elevato di giorni di ferie, anzi, abbia proprio deciso di andare in ferie, noncurante del fatto che i cittadini abbiano attivato tecnici, fatto ricerche catastali pur di consegnare i dati richiesti alla Lamco. E’ stata una beffa vera e propria a cui, adesso, il primo cittadino ha cercato di appiccicare una pezza”.

“Visto che nelle raccomandate inviate ai ragusani, e costate alle tasche dei contribuenti qualcosa come 54mila euro, venivano fissati termini di consegna ben precisi – proseguono ancora i consiglieri pentastellati – è stato davvero clamoroso prendere atto di tutto questo periodo di ferie destinato al servizio in questione. Diciamo che tutto ciò, sul piano politico, è un atteggiamento da cui il sindaco dovrebbe prendere le distanze. E, soprattutto, preoccupa il fatto che ci sono scelte che passano sopra la testa del primo cittadino senza che, a quanto pare, quest’ultimo non sia avvisato. Non si sarebbe dovuto arrivare a questo punto. Non è il modo di gestire la cosa pubblica. Rileviamo, ancora una volta, un evidente caso di incompetenza e inconsistenza operativa che dobbiamo nostro malgrado segnalare e che il sindaco tenterà di ribaltare e bollare come il senso di frustrazione di chi non è al governo. Purtroppo per lui non è così. E anzi abbiamo avuto modo di assistere, finora, alle numerose defaillance con cui questo sindaco si trova costretto a fare i conti”.

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