
La pittura dell’artista modicano Guido Cicero è stata lo scorso sabato al centro del V appuntamento del Caffè Letterario Quasimodo di Modica. Una serata che ha avuto l’intento – come ha evidenziato Domenico Pisana in apertura, di mettere in rilievo la dinamica evoluzione ed il crescendo artistico di Cicero, nelle cui opere l’armonia e la creatività innovativa risaltano in modo evidente, costruendo sulla tavolozza un mondo di colori e di figure che fanno vibrare l’anima dell’osservatore.
Dopo il saluto dell’assessore alla cultura, Maria Monisteri, ad entrare nel tema dell’incontro sono stati i critici d’arte Carmelo Arezzo e Gioia Cativa. “Dentro il colore e la pittura di Guido Cicero – ha affermato Arezzo – c’è l’intensità della musica, quella di ieri e quella di oggi, c’è un percorso tematico dove il colore è la sua componente essenziale, e dove tutto si muove tra impressionismo e astrattismo, richiamando storie d’amore, di solitudine, e affacci sulla città di Modica”.
La positività – ha spiegato poi Giova Cativa – è la chiave di lettura della ricerca di Cicero, ricerca cromatica che lega emozioni ed anima , atteso che l’artista è un attento osservatore della realtà, esplora ed osserva interpretando l’universo femminile, lo sviluppo delle città e raccontando l’emozione di uno scorcio, l’intensità di uno sguardo, la nostalgia di un tramonto, o la bellezza della natura nelle sue innumerevoli declinazioni. I colori diventano, così, una immensa e brillante scenografia nella quale Cicero colloca il palcoscenico del suo mondo”. Ha concluso la serata l’artista, annunciando le sue prossime mostre in Spagna e in Francia e una sua personale itinerante con partenza da Modica.
Il Trio Musicale composto da M° Georges Cannizzaro , il M° Lino Gatto e e il M° Carmelo Melilli ha reso magica la serata con intermezzi musicali tutti intonati alle opere di Cicero, come “Petit fleur”. “El Condor”, “Imagine”, “Por una cabeza”, “Eternamente” e “In the Mood”, e che si sono intrecciati con alcuni immagini e sintesi della pittura di Guido Cicero.