Si è aperto con la relazione del segretario generale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Scifo, il congresso provinciale confederale davanti ai centoquarantanove delegati frutto dei congressi di categoria che si sono tenuti in questi giorni.
La relazione ha affrontato i temi forti dell’economia e dello sviluppo del nostro territorio.
Nelle ventiquattro pagine della sua relazione, Peppe Scifo, parte dall’assunto dell’idea dell’isola nell’isola. Un’identificazione che non esiste più frantumata sotto i colpi di una crisi che ha profondamente trasformato le componenti produttive: agroalimentare, industria e terziario. Si è registrata una regressione in termini economici ed occupazionali frutto di un’assenza di politiche industriali su scala nazionale.
Rivendica per la CGIL una posizione di protagonista nella battaglia per le infrastrutture che non si legano solo allo sviluppo ma all’occupazione. Valga per tutti il completamento del tratto autostradale Rosolini Modica che offre la cifra dell’inconsistenza ella politica confusa nel cerchio di un corto circuito burocratico e istituzionale. I fronti di crisi sono quelle legate alla vertenza Colacem con gli stabilimenti di Ragusa e Pozzallo; lo stesso vale per L’ENI, dove i lavoratori vivono una stagione di grande incertezza quando invece bisognerebbe ragionare e concertare le prospettive reali di sviluppo.
In questo contesto non sappiamo, e si è chiesto al Governo, che fine abbiano fatto le ZES (Zone Economiche Speciali). Su questo bisogna recuperare tempi e volontà di realizzazione. Nonostante la crisi il settore agroalimentare è ancora il perno dell’economia di questo territorio: il settore lattiero caseario, un eccellenza con un Corfilac che liberato dalla morsa stretta tra Università e Governo regionale. Una linea miope che danneggia i lavoratori e le prospettive di sviluppo nel settore.
E’ del tutto evidente che il settore deve superare antichi modelli di produzione: Necessario un’organizzazione in formazione e innovazione che sono gli elementi decisivi per le produzioni di qualità certificata.
E in tema di percorsi formativi si registra la crescita degli iscritti (1200 studenti) all’Università, Facoltà di Lingue e nel prossimo anno accademico saranno avviati gli insegnamenti in Economia del Turismo, Valorizzazione dei Beni Culturali, Letteratura e Cultura della Sicilia. Peppe Scifo valuta fallimentare l’alternanza scuola-lavoro laddove si è imposta un’impostazione che guarda al raggiungimento dell’obiettivo quantitativo tralasciando la dimensione qualitativa dell’esperienza dello studente. Si sono visti ragazzi impiegati in lavori di manovalanza se non addirittura in sostituzioni di posti di lavoro. Si sono registrate anche esperienze lodevoli che hanno coinvolto grandi società e piccole realtà produttive.
Un tema attenzionato è la povertà educativa nel sud; ovvero il dramma che coinvolge bambini e giovani su cui si abbatte il peso della povertà in tema di educazione e di formazione. Dispersione scolastica e scarsa frequentazione della scuola all’infanzia sono impedimenti a svolgere qualsiasi attività ludica ed educativa.
La preoccupazione nasce dall’assenza di una politica di sviluppo, un piano del lavoro, una politica tesa a tutelare la dignità di donne e di uomini ed anziani. Il giudizio sulla manovra di governo in questo senso è negativa. Deciso e convinto l’apporto che la Camera del Lavoro di Ragusa ha fornito nella formazione della legge sul capolarato (legge 119/2016).Una legge che prevede l’arresto per gli imprenditori e il sequestro dell’azienda in casi di grave sfruttamento nei confronti dei dipendenti.
La CGIL di Ragusa rivendica di avere compiuto un’azione di contrasto contro lo sfruttamento e a volte le condizioni di neoschiavismo. In questa direzione si evidenzia l’azione del sindacato che insieme alla Prefettura, l’Asp, l’OIM, grazie a fondi europei Fami (di cui la CGIL di Ragusa è partner insieme a Caritas e Proxima), hanno attivato questo strumento di contrasto allo sfruttamento rivolto ai richiedenti asilo, ospiti di strutture di accoglienza.
Criticità poi si rilevano nei settori del commercio e dei servizi, della logistica, dell’autotrasporto, la condizione dei lavoratori è caratterizzata da irregolarità.
L’indice di contrasto alle diseguaglianze prende in considerazione tre macro ambiti: la spesa pubblica, la fiscalità e le politiche sul lavoro. In questa direzione è necessario che la sanità pubblica sia organizzata nel territorio attraverso la dotazione di strutture in grado di assolvere i compiti preposti. Non solo ospedali ma anche l’importazione di modelli virtuosi come le Case della Salute.
Particolare importanza, in questa direzione, assume la cura degli anziani attraverso l’attività delle cooperative sociali; qui c’è un problema legato ai bandi per l’affidamento ei servizi con il superamento dei ribassi d’asta che spesso si consumano in costi scaricati sui lavoratori in termini di orario, tariffe e tutela contrattuali.
Rimane un punto di crisi pesante l’emigrazione dei giovani, laureati e non, verso l’estero che appesantisce le dinamiche demografiche nel nostro Paese orientato verso una società di anziani che non hanno un welfare adeguato.
Una largo, infine, riferimento alla presenza della mafia e della criminalità organizzata nel nostro territorio soprattutto in tema di infiltrazioni nel sistema economico. Basta pensare a quello che è accaduto nel sistema agroalimentare. La CGIL è chiamata in causa perché valuta necessario un lavoro che vada oltre all’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura per affermare la legalità nel rispetto dei diritti delle persone, dell’ambiente e del futuro delle nuove generazioni.
Domani continuerà il dibattito tra i delegati e con gli interventi di Saverio Piccione, segretario regionale della CGIL e di Vincenzo Colla, segretario nazionale della CGIL e poi per finire con l’elezione della nuova assemblea generale e del nuovo segretario generale della CGIL di Ragusa.
