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Sicilia. Dopo la tragedia di Genova, adesso è allarme scuole a poche settimane dall’avvio dell’anno scolastico

Ponti ed autostrade, ma non solo. Alla vigilia della riapertura dell’anno scolastico c’è massima allerta per la situazione dei 42 mila plessi, la metà dei quali ha più di 50 anni, 2 su 10 risultano chiusi o in attesa di essere ristrutturati, tanto che per rimetterli a norma lo Stato ha utilizzato meno del 10% dei fondi stanziati.

A settembre si torna a scuola, nonostante le pessime condizioni degli edifici scolastici siciliani così il segretario nazionale Codacons Francesco Tanasi, scende in campo e chiede ai Prefetti di rinviare l’inizio delle lezioni, fino a quando non saranno effettuate tutte le verifiche tecniche atte a certificare la possibilità o meno che l’immobile possa essere utilizzabile sul fronte della vulnerabilità sismica. Inoltre, Codacons chiede alle istituzioni competenti di rendere pubblici gli obbligatori certificati di rispondenza alla normativa antisismica (ai sensi dell’art. 28 Legge 64/1974 e dei certificati di agibilità, previsti dall’art. 24 del Testo Unico dell’Edilizia). Ogni anno la cronaca riporta fatti spiacevoli all’interno delle scuole, la sicurezza dei ragazzi non può interessare a giorni alterni.

Un appello raccolto dal parlamentare regionale Vincenzo Figuccia che in una nota scrive: “L’insieme degli edifici scolastici della Regione comprende immobili costruiti anche molti anni fa, accanto ad altri relativamente nuovi. Controllare la situazione non è un semplice atto burocratico e a volte il responso dei tecnici porta alla chiusura. Il caso più recente è quello di Messina dove su 108 plessi comunali, tra asili, elementari e medie soltanto due hanno il certificato di vulnerabilità sismica. L’anno scolastico non può partire così come se nulla fosse, chiederemo, come ha già opportunamente fatto il Codacons, il rinvio dell’inizio delle lezioni, fino a quando tutti i controlli opportuni non verranno effettuati”.

“Poiché la sicurezza delle nostre scuole non va in vacanza – aggiunge il parlamentare – ho ritenuto opportuno presentare un’interrogazione all’assessore alla Pubblica Istruzione e Formazione”. Figuccia si rivolge anche al Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, chiedendo la convocazione dell’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica, “per proseguire nell’individuazione delle priorità per lo stanziamento dei fondi, per individuare procedure di superamento degli intoppi burocratici che rallentano la costruzione di nuove scuole, per sostenere le amministrazioni locali più piccole o meno attrezzate sulla progettazione, per concordare con tutti i soggetti dell’Osservatorio le attività da proporre in occasione della prossima Giornata nazionale della sicurezza delle scuole”.

Non si fa attende la risposta dell’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla, che prende atto delle richieste e annuncia che “il tema avvertito a livello nazionale, in Sicilia ha trovato immediato riscontro da parte del governo Musumeci. Nei sette mesi trascorsi dal suo insediamento, ha infatti rapidamente provveduto a finanziare gli enti locali per l’espletamento delle verifiche antisismiche e ha promosso un bando per la realizzazione di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici che, già ad ottobre, vedrà definita la graduatoria delle opere immediatamente finanziabili, a valere sul piano triennale 2018-2020”.

“Per quanto oggi possa essere tempestivo l’intervento dell’autorità regionale – spiega Roberto Lagalla, assessore – sono evidenti i ritardi accumulati negli ultimi anni e purtroppo sono tali da non poter immaginare soluzioni miracolistiche, ne’ tantomeno estemporanee. E’ ovvio che le lezioni scolastiche dovranno essere avviate in una condizione di massima tutela della sicurezza degli studenti e, in questo ambito, è preponderante il ruolo degli enti territoriali, con i quali l’amministrazione regionale continuerà a confrontarsi nei prossimi giorni. Da parte del governo regionale, non mancherà ulteriore disponibilità e continuità di interlocuzione anche con le istituzioni dello Stato preposte alla tutela della incolumità pubblica. L’intento del governo é, chiaramente, quello di garantire agli studenti siciliani e alle loro famiglie un sereno andamento dell’anno scolastico, che inizierà regolarmente il 12 settembre, come già previsto”.

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