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Concluse le indagini sulla morte di un rumeno di 59 anni a Vittoria

La Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria ha concluso le indagini sulla morte di un rumeno di 59 anni, Italia senza fissa dimora.
Alle 13 dell’8 agosto 2018 a Vittoria, personale del 118 interveniva in soccorso dell’uomo su richiesta di alcuni passanti che si erano accorti delle pessime condizioni di salute.
Trasportato al pronto soccorso, i medici visitavano l’uomo che presentava un quadro clinico grave per via delle pregresse patologie.
L’uomo, tuttavia, riferiva al personale sanitario di essere stato aggredito da suoi connazionali pertanto veniva richiesto l’intervento della Volante del Commissariato di Vittoria.
Il cittadino straniero riferiva ai poliziotti di essere stato picchiato dopo una banale lite con dei suoi amici di origini rumene. Mentre stava raccontando l’esatta dinamica di quanto accaduto i poliziotti si avvedevano che l’uomo accusava un malore e chiedevano l’intervento dei medici. Nonostante l’immediata assistenza l’uomo spirava ancora prima di formalizzare la denuncia.
Considerato quanto raccontato dall’uomo, personale della Squadra Mobile e del Commissariato davano immediato avvio alle indagini rintracciando dopo poche ore i due soggetti segnalati.
I due rumeni vivono di espedienti e dormivano in casolari abbandonati insieme al soggetto deceduto.
Erano loro stessi a riferire di avere avuto una lite due giorni prima tra loro ma di non aver fatto del male al loro amico.
Considerato quanto accaduto e le pessime condizioni di salute dell’uomo in fase di ricovero, la Procura della Repubblica disponeva procedersi d’urgenza con autopsia.
Il medico legale Coco eseguiva l’autopsia immediatamente, escludendo un nesso causale tra la lite intervenuta 24 ore prima e la morte dell’uomo. Nessun segno di violenza ad eccezione di qualche escoriazione, quindi nulla che potesse collegare la morte come conseguenza di un trauma o altre violenze.
Con molta probabilità l’uomo è deceduto per arresto cardiaco causato da una broncopolmonite da lui trascurata.
Considerato che non esisteva nesso causale tra la lite e la morte, i sospettati sono stati subito rimessi in libertà ed indagati solo per le lievi lesioni.

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