
Palermo, 18 novembre 2025 – “Il vero impulso infrastrutturale per la Sicilia passa da opere attese da decenni, come la Catania–Ragusa. E’ un’opera essenziale per poter disporre di collegamenti comodi e sicuri, capaci di spingere lo sviluppo economico di territori finalmente interconnessi in maniera diretta ma alle prese con preoccupanti ritardi”. A dirlo è il parlamentare Filippo Scerra, del Movimento 5 Stelle, annunciando la presentazione di una interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui chiede verifiche “per accertare le cause dei ritardi ed avviare un monitoraggio dell’andamento dei lavori in modo da assicurare il rispetto dei tempi previsti e consegnare finalmente ai cittadini un’infrastruttura moderna, sicura ed essenziale per il territorio”.
L’appalto per la realizzazione della nuova arteria era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo 2022 dal Gruppo FS Italiane e suddiviso in quattro lotti esecutivi. L’aggiudicazione risale al 2023 e la consegna dei lotti 1 e 3 era inizialmente prevista per il 2026, considerando anche eventuali rallentamenti dovuti alle condizioni meteorologiche. “Tuttavia – sottolinea Scerra – il lotto 3, che interessa i territori di Licodia Eubea, Vizzini e Francofonte, risulta in significativo ritardo rispetto agli altri tratti, secondo quanto riportato dal sito Anas. Un rallentamento che sta generando forte preoccupazione tra i cittadini e tra gli amministratori locali, che contano su quest’opera per migliorare i collegamenti e favorire nuovi investimenti”.
Una criticità evidenziata anche dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle, che hanno sollecitato formali chiarimenti all’Assemblea Regionale Siciliana.
“Parliamo di un’infrastruttura dal valore complessivo di circa 1,5 miliardi di euro e finanziata attraverso fondi regionali POC 2014-2020, risorse statali Anas e Fondo Sviluppo e Coesione. Un’opera che non riguarda soltanto la Sicilia, ma l’intero Paese, perché contribuisce a ridurre i divari territoriali e ad aumentare la competitività del sistema Italia”, ricorda Filippo Scerra.













