
E’ un filo conduttore di anime creative quello che unisce Salvatore Quasimodo, Alessandro Quasimodo e Mario Cei.
Sulla scalinata di via Castello a Modica, antistante il “Museo casa natale Salvatore Quasimodo”, Mario Cei, figlio di Alessandro è stato ospite dell’Associazione culturale Proserpina. L’associazione ha voluto così ricordare la recente scomparsa di Alessandro, avvenuta a Milano lo scorso 2 Maggio all’età di 85 anni. Mario Cei, oggi erede spirituale ed artistico della famiglia, ha voluto dare la sua diretta e toccante testimonianza del legame con Alessandro, interpretando alcuni scritti, di cui alcuni inediti, del profondo, e talvolta laborioso, rapporto con il Premio Nobel. In una memoria scritta durante un soggiorno a Siracusa, l’adolescente Alessandro è già ammaliato dalla grecità, dall’atmosfera e dagli stessi odori del mare che fanno da contesto in un rapporto che durerà a lungo. Mario Cei, “non assocerò il cognome Quasimodo al mio perché troppo ingombrante”, ha coinvolto il pubblico presente con la lettura di alcune poesie ed ha poi raccontato del difficile anno passato da Alessandro a causa della sua malattia che lo ha poi portato alla morte, ed ha messo in risalto il grande impegno nel corso della sua vita con convegni, visite a scuole, carceri, sedi istituzionali, per tramandare la poesia del Nobel, intrisa di valori e cultura. Gesuele Sciacca alla chitarra, accompagnato dal canto di Daniela Greco, ha interpretato alcune delle più famose liriche di Salvatore Quasimodo suscitando l’applauso dei presenti. Mario Cei in conclusione, ha donato a Marinella Ruffino, direttrice dell’associazione Proserpina e alla sua vice, Antonella Cilia, due foto, una di Alessandro e l’altra del capostazione Gaetano, grazie al quale si stabili il legame con Modica nel 1900 assieme alla moglie, Clotilde Ragusa.
“Alessandro – ha concluso Mario Cei- non tornerà – almeno fisicamente – in questa casa Museo, dove il poeta premio Nobel, suo padre, è nato nel 1901, e dove Alessandro tornava in tutte queste ultime estati sempre volentieri, ospite delle tre meravigliose animatrici di questo luogo: Antonella Cilia, Manuela Modica e Marinella Ruffino. Il loro lavoro estenuante, la volontà, l’entusiasmo, i sacrifici e le loro energie, tengono viva la fiamma del ricordo, prodigandosi per far vivere questo luogo e mostrarlo con passione e sapienza agli occhi dei visitatori”.