
La Cina non scherza, quando si tratta di adottare provvedimenti restrittivi nei confronti della popolazione. Soprattutto di fronte a una nuova ondata di casi legati alla variante Omicron del coronavirus registrati nelle ultime settimane, le autorità hanno deciso di confinare circa 17 milioni di persone nella città di Shenzhen, vicino a Hong Kong, per ridurre l’incidenza del contagio. In una rigida politica di zero contagi da Covid-19, le autorità cinesi sono state costrette ad applicare misure di restrizione alla circolazione in alcune città, dopo che si sono registrati nuovi casi definiti fuori controllo. In particolare le autorità sanitarie cinesi hanno ordinato di confinare anche la città di Changchun e i suoi nove milioni di abitanti. Essi dovranno rimanere nelle loro case, e solo una persona per famiglia potrà uscire di casa una volta ogni due giorni per motivi impellenti, ha affermato l’ufficio del sindaco di Changchun, che prevede di sottoporre ai test Covid-19 l’intera popolazione. Questa domenica la città di Shenzhen, sede di colossi tecnologici nazionali come Huawei e Tencent, è entrata in stato di quarantena dopo la notifica di 66 nuovi casi di infezione. A partire da domani lunedì 14 marzo, i trasporti in tutta la città e i complessi residenziali rimarranno chiusi, riporta il quotidiano statale internazionale cinese Global Times. Nonostante il numero di casi di Covid-19 sia basso rispetto ad altri Paesi, la Cina sta affrontando il peggior focolaio della malattia degli ultimi due anni nel nord-est del Paese, essendo triplicati i contagi. Situazione che ha indotto le autorità a sospendere i trasporti in autobus verso Shanghai. Ieri nel paese sono state rilevate oltre 3.300 infezioni da Covid-19 e questa domenica 3.122 di cui 1.807 con sintomi e 1.315 asintomatiche, secondo la Commissione sanitaria nazionale. Mentre la provincia nord-orientale di Jilin ha registrato oltre 2.100 casi.