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Esordio col botto ieri sera a Ragusa per “Palco di stelle”

Tempo di lettura: 2 minuti

Ha aperto con il botto la rassegna d’arte e intrattenimento “Palco di stelle” che ha esordito ieri sera all’anfiteatro di Poggio del sole sulla Ragusa mare. Con il botto perché proporre un testo come L’Avaro di Moliere diretto da un grande regista come Walter Manfrè ha subito catalizzato l’attenzione degli appassionati, soprattutto di quelli che da tempo non assistevano a rappresentazioni teatrali dal vivo. Nel rispetto dei protocolli antiCovid, i presenti hanno applaudito con sincero trasporto alle trovate sceniche magistralmente orchestrate da Manfrè facendo riferimento al classico testo più volte portato in scena in tutto il mondo da varie compagnie e che l’International theatre centre ha saputo rendere letterariamente appetibile a tutti. Una grande prova d’autore quella di Manfrè che, ancora una volta, ha dato prova, qualora ce ne fosse di bisogno, della sua grande competenza nel dosaggio dei registri e nella compenetrazione dei vari personaggi in scena nel contesto di un’opera dal grandissimo spessore, in cui Arpagone, benissimo interpretato dal poliedrico Mario Incardona, ha saputo incarnare al meglio l’archetipo di quella commedia plautina a cui l’Avaro è debitore. “Siamo, finalmente, tornati a respirare l’aria del teatro, quello vero, quello che garantisce l’interfaccia con il pubblico – sottolinea il direttore artistico di Palco di Stelle, Maurizio Nicastro – e devo dire che è stata grande l’emozione, come se nessuno di noi fosse andato mai in scena in precedenza. Effetti della pandemia. Siamo convinti, comunque, che la serata sia riuscita molto bene perché, al di là degli applausi finali, il pubblico è stato molto attento e concentrato su tutto quello che stava accadendo sul palco. Davvero un bel modo di iniziare questa rassegna”. Che proseguirà lunedì 16 agosto cambiando completamente genere, buttandosi sul cabaret. Sempre a Poggio del sole e sempre dalle 21,30, infatti, ci sarà Massimo Spata con lo show dal titolo “Io covido, tu covidi, egli covida” con evidente riferimento all’attuale emergenza sanitaria.

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