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Il neonato abbandonato. Modica, imputazione coatta per la madre

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Il GIP del Tribunale di Ragusa, al termine del contraddittorio, ha ritenuto che dalle indagini sul presunto abbandono del neonato ad opera del padre naturale, siano emersi elementi, nei confronti dell’indagato, tali da sostenere un’accusa in giudizio. Per questo il magistrato ha emesso ordinanza di imputazione coatta nei confronti della madre del minore, imponendo al P.M. di formulare un’imputazione «entro dieci giorni».

 

Il giudice per le indagini preliminari   ha accolto, di fatto, l’opposizione del tutore del piccolo, alla richiesta di archiviazione della posizione della madre formulata dalla Procura.

Secondo il giudice, già affidando il neonato al padre naturale ed ex compagno invece di chiamare i soccorsi ci sarebbe una prima negligenza, acuita dal fatto che come madre di due figli e donna adulta non poteva non sapere i rischi ai quali avrebbe sottoposto il piccolo indipendentemente dal comportamento del padre naturale che decise di inscenare abbandono e ritrovamento del bambino.

Il Gip c ha sciolto  la riserva assunta il 30 giugno, data della celebrazione dell’udienza, notificando alle parti interessate il provvedimento. Il padre naturale del piccolo non sapeva che l’ex compagna fosse incinta di suo figlio.

Il 4 novembre del 2020 fu contattato dalla donna di Modica che gli chiedeva aiuto. Recatosi a casa della donna,   scoprì che la stessa aveva partorito in casa. In quel momento lei gli consegnò il piccolo perchè lo portasse in ospedale.

Preso da quella che il difensore dell’uomo sostiene essere stata una assenza momentanea e transitoria della capacità di intendere e volere tanto da chiedere un rito abbreviato condizionato all’audizione di un consulente di parte, l’ex compagno simulò l’abbandono e il ritrovamento del piccolo davanti al suo esercizio commerciale di via Saragat a Ragusa, chiamando i soccorsi.

Il piccolo arrivò in ospedale in condizioni critiche ma si riprese in fretta.

Il 20 novembre venne dato in pre-affidamento ad una famiglia di fuori provincia. Il 15 luglio, qualche giorno fa, la Corte di Appello di Catania ha revocato la dichiarazione di adottabilità del piccolo Vittorio Fortunato sostenendo che per errore il Tribunale per i minorenni di Catania, non ha permesso alla madre di chiedere la sospensione dei provvedimenti e di riconoscere il figlio e esercitare i suoi diritti.
Aveva decretato la adottabilità del piccolo senza tenere conto che i genitori, perlomeno la madre in quell’arco temporale, dal ritrovamento al decreto, erano conosciuti, tanto che la donna aveva dichiarato alle autorità inquirenti di essere la madre di quel neonato.

Allo stato attuale, l’unica cosa certa è la data dell’udienza fissata per l’avvio del processo l’11 novembre 2021 con rito abbreviato condizionato, nei confronti dell’ex compagno della donna, imputato per abbandono di minore. In questo procedimento intanto la donna è stata ammessa come parte civile ma il pronunciamento del gip per l’imputazione coatta della donna potrebbe cambiare ancora una volta il percorso.

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