
Sport, amicizia, affetto, cittadinanza, solidarietà. Sono questi alcuni dei temi al centro del primo Torneo di Calciosociale organizzato a Modica dalla Cooperativa Alberto Portogallo in partenariatocon l’ASD Calciosociale di Romae finanziato dall’ufficio Sport della presidenza del Consiglio dei Ministri.Sabato dopo sabato, attraverso l’esperienza di“Calciosociale–Palestre di Vita”ci si ritrova insieme nel segno del tema della “non-indifferenza”, aspetto legato al non restare indifferenti alle ingiustizie, al danneggiamento delle bellezze naturali o dei luoghi aperti al pubblico; non restare indifferenti al tema dell’immigrazione, della disabilità, dell’emarginazione in generale.Le partite non si giocano solo sul campo da calcio, ma vanno oltre. Infatti, Palestre di vita, rende perfettamente l’idea di crescita della vita di ognuno nel pieno rispetto dell’altro, nel pieno rispetto dell’ambiente in cui vive. Dopo le prime amichevoli disputate sul campo di Contrada Caitina, le partite si sono svolte anche alla villetta di Via Silla. Il sito, infatti, da qualche anno è chiuso e vandalizzato. Oltre alle sterpaglie,si sono ritrovati porte rotte, illuminazione danneggiata, bambinopoli inutilizzabile. La villetta è stata affidata ai giovani di Fablab che subito hanno sposato l’iniziativa calciosociale, che, tra gli obiettivi, ha quello di recuperare una zona, uno spazio, da ridare alla città.Così, sabato 24 ottobre, le squadre si sono sfidate in un’attività di recuperodi quelsito.Uomini e donne, grandi e piccini, persone con disabilità, migranti e, più in generale, persone provenienti dalle diverse realtà coinvolte hanno ripulito la villetta e verniciato i cancelli di accesso. Ovviamente il tutto si è svolto con gruppi ristretti in modo da poter garantire il distanziamento interpersonale tra i partecipanti.L’altra esperienza è stata quella del calciobalilla umano. Le attuali disposizioni, infatti, vietano le competizioni negli sport da contatto, quale è il calcio.Presso il cantiere educativo Crisci Ranni, è stato realizzato un campo di calciobalilla umano, che permette di giocare a calcio, ma nello stesso tempo, ti obbliga a mantere il distanziamento a non avere contatti con gli altri giocatori.Dopo la consegna dei completini alle squadre, si è dato via allepartite. A sfidarsi grandi, piccoli, di ogni nazionalità si sono sfidate nelle partite di calciobalillaumano.Testimonianze della bellissima esperienza vissuta arrivano da Paolo Modica, in rappresentanza della cooperativa sociale “Alberto Portogallo”: “Èstata la partecipazione di tanti a rendere speciale questegiornate. Tante persone appartenenti a varie associazioni impegnate nel sociale, hanno voluto giocare e divertirsi in questa nuova esperienza. Oltre al gioco del calcio, hanno collaborato al recupero della villetta di Via Silla, centrando in questo modo l’obiettivo dell’esperienza diCalciosociale;cioètessere relazioni senza alcuna distinzione. Inoltre, come altra attività fuori dal campo abbiamo previstoanchequella di realizzare delle borse con materiale da riciclo. I ragazzi della cooperativa, da oltre un anno, sono stati formati a ritagliare striscioni pubblicitari in disuso o teloni di camion che ci hanno regalato e con l’aiuto di alcuni volontari,realizzano delle borse di tutti i formati, che, vendute, aiutano a sostenere le attività della cooperativaquali laproduzione dell’olio e del vino con olive e uva provenienti dai nostri terreni e certificati, ci permette di sostenere le attività della cooperativa”













