
Sarà presentata il prossimo 6 dicembre, alle ore 18,00, presso Il Circolo di Conversazione” di Acate, l’ultima opera poetica , bilingue(italiano-inglese), di Domenico Pisana, pubblicata dall’Editore Armando Siciliano, dal titolo “Odi alle dodici terre” e con un sottotitolo: “Il vento, a corde, dagli Iblei”, tratto da una poesia di Quasimodo.
L’iniziativa è organizzata dal Direttivo del circolo culturale acatese e dal Comune di Acate, in collaborazione con l’Editore Armando Siciliano di Messina.
All’incontro, che sarà moderato dal prof. Giovanni Lantino, porteranno il loro saluto l’Ins. Maria Teresa Carrubba e il sindaco di Acate, dott. Giovanni Di Natale; ad illustrare l’opera di Pisana saranno i professori Antonio Cammarana e Orazio Sansone, l’insegnante Amalia Iannicelli e lo stesso autore. Poesie tratte dal volume saranno lette da Nicoletta Longo, Matilde Masaracchio e Giovanni Lantino.
“Questo raccolta poetica, che , afferma Domenico Pisana, ha al suo interno circa 30 opere del compianto M° Piero Guccione, la prefazione dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco e la traduzione in inglese della poetessa Floriana Ferro, nasce da un’esperienza diretta di accostamento ai luoghi della terra iblea, magico angolo di Sicilia. La terra di Quasimodo, Bufalino, di Campailla, di Guccione e di tanti altri personaggi iblei, è sicuramente al centro delle mie Odi e del mio sentire poetico che, ricorrendo al verso, esalta la civiltà iblea ricca di storia e di cultura. Esprimere la ‘poesia dei luoghi’ a me più cari – prosegue l’autore – è stato come dare senso al mio bisogno di mettere in versi la bellezza che viene dal paesaggio, dalla campagna iblea, da chiese e vicoli, palazzi e monumenti, dal mare e dalle nostre coste marine, dalle nostre tradizioni culturali, religiose e folkloriche, tutti elementi che costituiscono il “filo identitario” delle dodici terre degli Iblei. Ringrazio il Circolo di Conversazione e l’Amministrazione comunale di Acate per l’ospitalità e per aver patrocinato l’evento”.
In alcuni passaggi della prefazione del libro Pietrangelo Buttafuoco così scrive: ” E’ un silenzio che non sta fermo in petto quello del sentimento e Domenico Pisana –forgiando il respiro nel ritmo della poesia – tesse un ordito di rara intensità. La poesia, il suo poetare, è verità che s’incammina col manto festoso dell’espressione. E Pisana – intriso di gioia panica, prodigo di pietas verso ciò che perviene allo sguardo – attraverso il canto lirico che scioglie al suo cielo, per se stesso e per chi, nell’ascolto, rammemora, consegna un canzoniere mirabile.
Una pietra incastonata, questo è il prezioso canovaccio di Pisana, in un gioiello altrimenti familiare: la terra iblea, là dove divampa la chioma dei carrubi.
L’anima è segretamente al lavoro. Insegue il canto degli uccelli, il sole al tramonto, il chiarore della luna, i profumi che emana il grano appena mietuto, la pioggia che scende nel baluginio della sera. E’ un dettato fatato quello di Domenico Pisana e la sua voce – in forza di una conoscenza di luoghi che la memoria corale degli astanti nutre di converso nel contesto di un orizzonte di lucore – è specchio di una storia…”














