
Pozzallo, 01 Dicembre 2025 – Inizia il mese di dicembre ma non finiscono gli sbarchi di migranti per il 2025. Nonostante il freddo pungente delle ore notturne, i barchini che provengono da Tunisia e Libia non fermano il loro arrivo. Come nel caso di questa mattina quando 79 migranti sono giunti a Pozzallo attorno alle ore 11. Sono stati i finanzieri delle Fiamme Gialle a soccorrere i natanti, a circa 4 miglia sud-est da Capo Passero. Sette i minori registrati su 79 unità, tutti di sesso maschile. La prefettura di Ragusa ha coordinato il lavoro che, come al solito, in maniera egregia, ha visto impegnati Polizia, Carabinieri e i militari della Capitaneria di Porto di Pozzallo.
Tanto freddo, dicevamo, qualcuno anche con qualche linea di febbre, ma nulla di preoccupante. I medici dell’Asp di Ragusa hanno avuto poco da fare, ordinando lo spostamento dei migranti all’interno dell’hotspot in meno di un’ora.
Porto di partenza pare sia stato un porto libico, con molta probabilità Zuara, da dove provengono notizie di centinaia e centinaia di migranti ammassati in luoghi sporchi e privi di ogni forma di assistenza.
Nei primi 11 mesi del 2025 (dati aggiornati al 30 novembre) sono sbarcati in Italia 63.447 migranti irregolari via mare, un dato in lieve calo rispetto ai 63.537 registrati dello stesso periodo del 2024 (–0,14 per cento), ma ancora largamente inferiore ai livelli del 2023, quando gli arrivi a fine anno erano stati 157.651 (–57,7 per cento). È quanto emerge dalle statistiche elaborate dal ministero dell’Interno, che descrivono un quadro di sostanziale stabilità dopo le oscillazioni degli anni precedenti.
Secondo l’ultimo rapporto trimestrale della Displacement Tracking Matrix (Dtm) dell’Oim, pubblicato il 7 ottobre, in Libia si trovano attualmente 894.890 migranti provenienti da 45 Paesi. Il dato, riferito al periodo aprile–giugno 2025, segna un aumento del 3 per cento rispetto al trimestre precedente e del 18 per cento su base annua, confermando una crescita costante dei flussi iniziata alla fine del 2023. La Libia si conferma così uno snodo cruciale della mobilità regionale: un Paese di destinazione per lavoro, soprattutto nei settori agricolo e delle costruzioni, e al tempo stesso un punto di transito verso le rotte dirette in Europa.













