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Fondi UNESCO per i Comuni Siciliani: approvata la Riforma che garantisce equità e vincolo di destinazione al Patrimonio Culturale

Tempo di lettura: 2 minuti

Palermo, 30 novembre 2025 – Un passo decisivo verso una gestione più equa e mirata delle risorse destinate ai tesori culturali della Sicilia è stato compiuto. L’Onorevole Ignazio Abbate ha comunicato con soddisfazione l’approvazione, in Commissione Bilancio, di un articolo fondamentale della Legge Finanziaria 2026 che riforma il sistema di assegnazione dei fondi per i Comuni siciliani ospitanti siti UNESCO e facenti parte dei Geoparchi UNESCO.

La somma stanziata per l’esercizio finanziario 2026 ammonta a 4 milioni di euro, ma è la nuova metodologia di riparto a segnare una svolta.

“Finalmente, dopo le richieste di modifica, da parte dei territori, di una norma che ho voluto fortemente tre anni fa, abbiamo introdotto un meccanismo di riparto che garantisce maggiore equità e una distribuzione più capillare delle risorse,” ha dichiarato l’Onorevole Abbate.

Il nuovo criterio di ripartizione è stato concepito per bilanciare l’importanza del sito con la dimensione della comunità che lo gestisce:

50% della somma totale sarà distribuito in parti uguali tra tutti i comuni beneficiari, riconoscendo il valore intrinseco della presenza UNESCO.

Il restante 50% sarà distribuito in base alla popolazione di ciascun comune.

L’aspetto più innovativo e cruciale per assicurare una diffusione capillare delle risorse è l’introduzione di un tetto massimo di assegnazione, fissato a 250 mila euro per ogni singolo comune.

“Questa formula bilanciata, che tiene conto sia della presenza del sito che della grandezza della comunità che lo gestisce, era attesa. Ma la vera novità, cruciale per la buona amministrazione, è l’introduzione di un tetto massimo di assegnazione,” ha sottolineato Abbate.

In passato, l’assenza di un limite portava a un’eccessiva concentrazione di fondi in pochi enti, spesso lasciando con risorse irrisorie i comuni più piccoli ma altrettanto meritevoli. “Con il limite di 250 mila euro, garantiamo che una platea più ampia di Comuni possa accedere a risorse concrete per la valorizzazione del proprio patrimonio,” ha aggiunto l’Onorevole.

L’Onorevole Abbate ha voluto evidenziare come l’elemento più qualificante della riforma sia l’introduzione di un vincolo di destinazione d’uso chiaro e stringente. Le risorse sono destinate esclusivamente alla valorizzazione culturale, del patrimonio artistico e museale degli enti beneficiari.

“Per evitare interpretazioni eccessivamente estensive della norma che hanno permesso l’utilizzo di questi fondi, destinati alla nostra eccellenza culturale, per coprire spese correnti o ordinarie che nulla avevano a che fare con la promozione del sito UNESCO, oggi mettiamo un punto fermo,” ha chiosato Abbate.

I 4 milioni di euro dovranno essere impiegati unicamente per migliorare l’offerta museale, la fruizione del patrimonio, e la sua promozione turistica e culturale.

“È un atto di responsabilità verso la storia e il futuro della nostra Regione. Ringrazio la Commissione Bilancio per la sensibilità dimostrata e auspico una rapida approvazione del testo definitivo per dare subito certezza di risorse ai Comuni,” ha concluso l’Onorevole Ignazio Abbate.

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1 commento su “Fondi UNESCO per i Comuni Siciliani: approvata la Riforma che garantisce equità e vincolo di destinazione al Patrimonio Culturale”

  1. Pure archeolo! Restauratore , pittore, il muti poliedrico Ignazio non sa che inventare per conferma della leadership per non perdere la poltrona !

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