
Pozzallo, 17 Novembre 2025 – La comunità e il mondo sindacale sono in lutto e in protesta dopo il tragico incidente sul lavoro avvenuto nel pomeriggio di oggi in un cantiere di Pozzallo, costato la vita a un operaio e che ha visto coinvolto, fortunatamente illeso, un suo collega.
L’ennesima “morte bianca” ha immediatamente riacceso i riflettori sulla necessità di un impegno maggiore e costante per la sicurezza in ogni cantiere. A farsi sentire con forza sono stati Giovanni Migliore (foto), segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, e Dathan Di Dio, segretario generale della Filca Cisl territoriale.
In una nota congiunta, i due sindacalisti hanno espresso il loro profondo cordoglio e la loro ferma posizione: “Controlli, manutenzione delle attrezzature, formazione continua: la sicurezza deve rappresentare un investimento per ogni azienda e ditta che opera nei cantieri. La nuova vittima del lavoro sia monito per quanti hanno responsabilità nella sicurezza di ogni singolo lavoratore.”
Migliore e Di Dio hanno espresso la massima vicinanza alla famiglia dell’operaio deceduto e a tutti i suoi colleghi, rivolgendo un pensiero anche all’altro lavoratore coinvolto.
Mentre le autorità competenti hanno avviato gli accertamenti per risalire alle eventuali responsabilità e dinamiche dell’incidente, resta la rabbia per l’ennesima vita umana spezzata sul posto di lavoro.
“Attendiamo l’esito degli accertamenti avviati per risalire a eventuali responsabilità. Resta la rabbia per un’altra vita umana strappata alla famiglia mentre si trovava a lavoro,” hanno sottolineato i segretari Cisl.
Pur riconoscendo la difficoltà dell’impresa, i rappresentanti sindacali hanno ribadito che la tragedia non deve indebolire, ma anzi rafforzare l’impegno collettivo.
“Sappiamo quanto sia difficile arrivare all’obiettivo zero di incidenti sul lavoro,” hanno concluso Migliore e Di Dio. “Non significa comunque che l’impegno di ognuno di noi debba venir meno, soprattutto dopo tragici eventi come quello di oggi”.
L’incidente di Pozzallo rappresenta un doloroso richiamo al fatto che la vigilanza e l’investimento sulla prevenzione non possono mai considerarsi sufficienti quando è in gioco la vita umana.













