
Ragusa – “Il Castello di Donnafugata non può essere ridotto a un contenitore buono per tutte le occasioni. È un patrimonio storico e culturale che appartiene alla città di Ragusa e va gestito con serietà, trasparenza e rispetto”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale di Ragusa, Peppe Calabrese, che ieri ha presentato un’interrogazione (firmata anche dagli altri consiglieri dem Giuseppe Podimani e Mario Chiavola) per chiedere al sindaco e all’Amministrazione chiarimenti urgenti sulla gestione del Castello.
Nodo centrale della interrogazione, la circolare ministeriale dell’agosto 2025 che stabilisce che nell’ottica della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di un territorio, la formula del Partenariato Speciale Pubblico-Privato (con la quale il Comune di Ragusa intende affidare la gestione del Castello) può applicarsi solo a beni dismessi o sottoutilizzati.
“È evidente – spiega il capogruppo dem – che il Castello di Donnafugata non rientra in questa categoria: era ed è un bene pienamente attivo. La scelta del Comune di emanare un bando per cercare soggetti cui affidare la gestione del complesso di Donnafugata (compreso il parco e il Museo del Costume) appare quindi quantomeno discutibile e, alla luce della circolare del ministero, rischia di esporre l’ente a ricorsi e contenziosi. Inoltre, ma lo abbiamo già detto anche in passato, la scelta del sindaco di affidare a privati un bene così importante per la città non fa altro che certificare il fallimento delle politiche turistiche e culturali da parte dell’amministrazione e del sindaco in particolare che, con il bando, ammette implicitamente di non sapere gestire il Castello nonostante le consulenze di cui si avvale”.
“Oltre agli aspetti legati al partenariato speciale – continua Calabrese – preoccupano anche le attuali modalità di gestione. Da più parti, infatti, arrivano segnalazioni su eventi che avrebbero ben poco di culturale e che, anzi, rischiano di snaturare la vocazione del Castello: ci hanno riferito di banchetti, feste private, persino dj set con centinaia di persone, forse ben oltre le capienze autorizzate. Vogliamo sapere se la Commissione spettacoli e i Vigili del fuoco siano stati coinvolti e se siano stati rispettati i limiti di sicurezza. Addirittura c’è chi sostiene che qualche assessore della giunta Cassì faccia parte del gruppo organizzativo di alcuni di questi eventi. Sarebbe cosa gravissima e il sindaco, se queste voci fossero vere, dovrebbe prendere seri provvedimenti”.
Il consigliere conclude con un appello: “Il Castello di Donnafugata non appartiene a una giunta o a un privato: appartiene alla città. Per questo chiediamo che venga restituito a una gestione realmente culturale e trasparente, capace di valorizzarlo e non di svenderlo. Chi svende il Castello, svende Ragusa”.