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Europa inane di fronte alle minacce iraniane…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

In Europa hanno preso a suonare le sirene per avvisare le popolazioni del rischio di un allargamento del conflitto mediorientale. Khamenei, il grande burattinaio del terrorismo mondiale, dal bunker dove è nascosto ha minacciato pesanti ritorsioni contro il Grande Satana, gli Usa, e il Piccolo Satana, Israele, “Voi avete iniziato la guerra, noi la finiremo” e Trump ha risposto che il grande bullo del Medioriente deve fare la pace, “se non lo fa, i prossimi attacchi saranno molto più massicci e molto letali”. L’Europa non trova di meglio da fare che invocare una “de-escalation”, la parola più pronunciata insieme a un’altra, “diplomazia”, che si alternano da quando il diritto internazionale ha smesso di regolare le relazioni tra gli stati e Putin ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022. Diplomazia e de-escalation sono le due parole al centro del discorso politico dopo la strage di ebrei il 7 ottobre. Non è ripetendo all’infinito quelle due parole che si possano fermare gli assalti alle democrazie. Lo hanno dimostrato i fatti dando ragione ai pochi scettici che fin dal primo momento avevano escluso che si potesse convincere Mosca a ritirare il proprio esercito, come se il profilo del capo del Cremlino fosse assimilabile a quelli che costituiscono l’album di famiglia dei capi di Stato e di Governo europei. “Considero nostra tutta l’Ucraina” ha detto Putin, che sta intensificando il lancio di droni e missili sullo sventurato paese, approfittando della distrazione occidentale dopo gli strike americani sull’Iran. Alla forza si risponde con la forza, e vengono in mente le richieste accorate di Zelensky: dateci più armi. Le armi sono arrivate, mai abbastanza, mentre le chiacchiere cialtronesche dei pacifisti e dei filorussi e gli inviti indecenti alla resa dominavano le piazze. Le armi, i sistemi di difesa, gli eserciti, sono un segnale potente ai nemici potenziali. Lapidaria la frase di Pina Picierno, europarlamentare del Pd, area riformista: “Basta col pacifintismo e il populismo d’accatto”. In un mondo che ha liquidato il diritto internazionale, invocato in un ribaltamento grottesco della realtà dai regimi esportatori di morte e terrore quando sono aggrediti, è il caso dell’Iran, le buone maniere e le regole non hanno più alcun senso. E’ provato che la diplomazia avvantaggia gli aggressori che ne approfittano per guadagnare tempo e preparare il prossimo attacco. La deterrenza è l’unico strumento che funziona. Una norma non scritta ha salvato l’umanità dalla catastrofe durante gli anni della Guerra fredda: il ricorso all’atomica da parte di uno dei due attori equivarrebbe alla distruzione reciproca. Sono diversi i paesi dotati dell’arma atomica, ma nessuno ha ancora minacciato di usarla contro un altro, a parte uno. La rivoluzione khomeinista del 1978-79, con la sua religione di morte, il precetto del martirio, l’esportazione della nuova teoria dell’uomo nuovo islamico e la volontà di fondare un califfato globale, ha fatto della eliminazione dello Stato ebraico dalla faccia della terra il suo obiettivo primario. La costruzione della Bomba, come dichiarò Ahmadinejad, ex presidente della Repubblica islamica iraniana, era al servizio del piano di distruzione dell’“entità sionista seminatrice di complotti”. L’Iran degli ayatollah non può avere l’atomica, la userebbe contro Israele. L’Aiea ha esplicitamente accusato l’Iran di perseguire scopi non esclusivamente civili dopo diversi anni in cui i suoi ispettori hanno lamentato difficoltà di accesso alle strutture del programma nucleare iraniano e manomissioni delle telecamere che garantivano il monitoraggio internazionale. Si tratta quindi della certificazione nero su bianco di un processo che continua da tempo e ha permesso il raggiungimento del 60 per cento di arricchimento di uranio. Sopra quel livello si parla di “weapon grade”, fabbricazione di ordigni. Significa che passare dal 60% al 90% richiede al massimo due settimane. Anche se l’Aiea non dimostra che l’Iran stia assemblando ordigni nucleari, sarebbe molto ingenuo, o in malafede, minimizzare le preoccupazioni dell’agenzia e di Israele. “L’Iran vuole la bomba atomica per distruggerci e lo ha detto più volte. Noi li abbiamo presi sul serio”. Il cancelliere tedesco Merz ha ringraziato Israele per aver fatto il lavoro sporco al nostro posto: fermare chi intende distruggere l’unica democrazia in Medioriente e destabilizzare l’Occidente. La vera de-escalation è questo.

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4 commenti su “Europa inane di fronte alle minacce iraniane…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Ottimo resoconto dei FATTI , dottoressa Faletti,
    È così evidente la storia ,che solo chi ha altri interessi la può negare ,
    Rimango sempre perplesso difronte agli schieramenti CONTRO ISRAELE, e PRO ,a tutti i nemici d’Israele,
    Io non mi fiderei di Hamas , dell’Iran , dei Palestinesi di Gaza , del partito di Dio che sta in Libano per la debolezza del governo Libanese ,
    Eppure tante persone che vivono come me in Europa, sono PORTATI a dare ragione a chi ha torto , colpa dei nostri giornalisti, di molte trasmissione su reti orientate a sinistra, vedi RAI TRE , VEDI LA7 , tutti i commentatori a sinistra hanno trovato asilo e risonanza in queste reti , Dove il contraddittorio è solo formale ,perché l’invitato DIVERSO , non viene fatto parlare ,o ci parlano sopra o gli tolgono la parola a metà discorso ,
    Alla fine anche la massaia che non segue la politica, non segue i fatti con attenzione la FANNO SCHIERARE CON I PALESTINESI HAMAS
    Credo che mai come ora il popolo è in mano ad imbonitori televisivi e SOCIAL ,
    Sui i social poi la menzogna impazza .

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  2. Vincenzo - grillo parlante

    Ho letto pochi commenti su questo interessante articolo della signora Faletti.
    Ma affinché non dimentichiamo ciò che sta succedendo, oggi è doveroso evidenziare i fatti, anche da punti di vista diversi da quelli che riporta la giornalista, rispettosamente.
    Israele, con tutte le ragioni storiche oggi è diventato uno stato spietato e aggiungerei canaglia, la cosa ben più grave è che il popolo di Israele ha vissuto storicamente ciò che esso impartisce oggi ai suoi nemici, e questo lo mette allo stesso livello degli altri stati canaglia.
    E’ evidente una superiorità straripante fra la forza militare di Israele (grazie all’aiuto di Stati Uniti ed Europa) e quella di Hamas, Hetzobolla, Iran e quant’altro, ma prendersela con i poveracci ed i bambini palestinesi è disgustoso, pochi potranno non condividere questa affermazione.
    Ogni bambino palestinese sopravvissuto sarà un terrorista, e Israele sta di fatto preparandosi “un esercito enorme di terroristi che alla lunga, purtroppo, faranno valere le loro ragioni” e tenteranno definitivamente di annientarlo.
    Distruggere oggi senza pensare al futuro dei propri figli, mi riferisco ai figli degli stessi Israeliani è la cosa più grave che posso vedere oggi.
    Non posso non evidenziare la grave responsabilità degli Stati Uniti e di un folle, che, rema per aumentare quel danno, lo fa con Israele e lo fa anche nel conflitto Russo-Ucraino.
    E’ evidente come Trump ha dato carta bianca di fatto a Putin per la distruzione dell’Ucraina:
    questo vuol dire essere sovranisti!
    Ed in questo mondo i sovranisti forti mangeranno i sovranisti deboli… e l’Europa frammentata come la nostra Giorgia Nazionale vorrebbe, opporrebbe una debole resistenza con singoli stati isolati.
    Immaginatevi un eventuale attacco russo all’Italia da parte della Russia che si trova posizionata nel nord Africa, e questo è più che acclarato, arrivando dalle coste della nostra Sicilia, tanti idioti e Salvini stesso rimpiangerebbero l’approdo dei poveri migranti morti di fame, anziché le bombe e i droni che ci massacrerebbero in pochi giorni.
    Da noi, sarebbe una passeggiata da parte dei Russi, gli Stati Uniti disimpegnati, l’Europa frammentata che cura separatamente gli interessi di ogni singolo stato.
    Potrebbe sembrare fantapolitica, ma pochi mesi fa, chi avrebbe parlato di un attacco russo ad uno stato sovrano indipendente sarebbe stato preso per folle.
    Distaccati dagli Stati Uniti sarà il nostro più grave disastro della storia contemporanea. Invito alla riflessione.

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  3. Caro Vincenzo … questi sono convinti di esportare la democrazia con le bombe e non si rendono conto che hanno creato, creano e creeranno sempre più terrorismo. La lezione che hanno avuto in Libia, in Iraq, in Afganistan non gli è bastata. In Iran sono riusciti a spostare le scorte di uranio arricchito e anche lì avranno una amara lezione. Purtroppo a causa di questi siggetti che preferisco non catalogare ne partiremo le conseguenze tutti.

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