
Nel suo primo discorso da pontefice rivolto ai rappresentanti delle religioni mondiali, Leone XIV ha riportato al centro il dialogo ebraico-cristiano. «A motivo delle radici ebraiche del cristianesimo, tutti i cristiani hanno una relazione particolare con l’ebraismo», ha ricordato il papa, richiamando la Dichiarazione conciliare Nostra aetate, di cui ricorre quest’anno il 60esimo anniversario. Un documento che, ha proseguito Leone XIV, «sottolinea la grandezza del patrimonio spirituale comune a cristiani ed ebrei, incoraggiando alla mutua conoscenza e stima. Il dialogo teologico tra cristiani ed ebrei rimane sempre importante e mi sta molto a cuore. Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, è necessario continuare con slancio questo nostro dialogo così prezioso».
Parole che arrivano in un momento segnato da tensioni tra ebraismo e Chiesa cattolica. Negli ultimi mesi, le relazioni si sono incrinate a causa delle ripetute critiche rivolte da papa Francesco a Israele per la sua condotta militare a Gaza. Dichiarazioni percepite da Gerusalemme e dal mondo ebraico come sbilanciate e poco sensibili al contesto del terrorismo di Hamas, che hanno generato amarezza e raffreddato il dialogo interreligioso.