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Pasqua da stangata. Boom di prezzi sugli alimentari, inflazione spreme le famiglie

Tempo di lettura: 2 minuti

Pasqua 2025 si è trasformata in un salasso per milioni di famiglie italiane, costrette a fare i conti con rincari record su cibi e dolci tradizionali. Un’impennata dei prezzi che ha rovinato le festività e aggravato una crisi economica sempre più profonda. A denunciarlo è il Codacons, che parla senza mezzi termini di “Pasqua da stangata”.

Secondo gli ultimi dati ufficiali, i prezzi al dettaglio sono aumentati dell’1,9% nell’ultimo mese, traducendosi in un costo annuo extra di 624 euro per una famiglia tipo, e fino a 851 euro per un nucleo con due figli. A trainare l’inflazione è soprattutto il comparto alimentare, con aumenti medi del 2,5% annuo e picchi del 3,3% per i prodotti non lavorati.

Nel mirino finiscono i prodotti simbolo della Pasqua: le uova di cioccolato hanno fatto registrare rincari fino al 30% rispetto al 2024, con prezzi che in alcuni supermercati hanno superato gli 80 euro al chilo. La colomba tradizionale segna un aumento del 9%. Rincari che pesano sulle tasche dei consumatori e trasformano anche una semplice ricorrenza in un lusso per pochi.

“È inaccettabile che una festività come la Pasqua diventi un privilegio – attacca Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons –. L’inflazione corre, i prezzi esplodono, ma stipendi e pensioni restano fermi. Le famiglie sono allo stremo. Il Governo ha il dovere morale di intervenire con misure concrete: stop all’Iva sui beni primari, controlli a tappeto lungo tutta la filiera e un piano straordinario contro la speculazione”.

Il Codacons annuncia una nuova offensiva a tutela dei consumatori e invita i cittadini a segnalare aumenti anomali nei negozi e nella grande distribuzione. L’associazione continuerà a monitorare i listini e a fornire supporto alle famiglie colpite dall’impennata dei prezzi.

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4 commenti su “Pasqua da stangata. Boom di prezzi sugli alimentari, inflazione spreme le famiglie”

  1. Aggiungiamo costi luce, gas e rifornimento, che in un anno sono nettamente e di gran lunga superiori, e gli stipendi fermi da secoli.
    Si potrebbe dire, sparo, che una famiglia media per queste spese perda annualmente altri 3.000 euro?
    Aggiungiamo poi i rialzi dei tassi avvenuti, gli aumenti su prodotti e servizi di qualsiasi natura, e qualsiasi altra cosa che ha solo fatto peggiorare la nostra già grave situazione economica prima del 2020.
    Usciamo da sta associazione a delinquere e facciamo per noi stessi ciò di cui abbiamo bisogno, o continuiamo con l’accanimento terapeutico nonostante il plateale, comprovato e globale insuccesso causato da gente assolutamente incompetente?
    O forse piace essere ancora ‘resilienti’…

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  2. Bastaddi comunisti
    A no, o Guviennu ci sunu l’autri
    A ora a differenza a ci la metti Jack Lametta e Amo Motica (e macari Fricintini)

  3. E non dimenticare che il petrolio 60$ al barile, e la benzina 1,80€. Adesso miracolo, scesa a 1,73€. Sono dei .La…….ni!!!! È scesa più di 20$ al barile. Questi sono i circensi che recitano che vi abbassano tasse, con più soldi nelle tasche delle famiglie. Vergogna!!!
    All’ utente che si firma Saru, dico: guardi che i rincari c’erano anche con la vostra codarda sinistra al governo. Ci sono sempre stati con qualsiasi colore politico a governare. E sempre ci saranno.
    La smetta di recitare pure lei, già ci bastano le recite dei suoi attori da circo. Aggiungo che voi siete pure peggio. Recitate, e urlate a chi le cose non le sa. Nascondetevi che meglio

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  4. È assolutamente indecenza economica e morale. Vigliaccheria facile… parlano dei dazi di Trump quando noi paghiamo ancora le accise sull’Abissinia e per il terremoto del belice…. il salasso dell’Iva e l’abuso commerciale. Manteniamo tanti senza arte ne parte, acclientelati in ogni dove e poi ci sono gli armamenti da dare a Zely. Tutto ignobile tranne che la povertà e la miseria del popolo…. dei popoli. In sintesi per non prolungare su ciò che fa scempio, su tutto che fa scialacquo…. fasti, feste, festini… viaggi e congreghe vari.

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