
A distanza di 45 anni dall’atroce assassinio del Presidente della Regione Sicilia, nasce la Scuola di formazione politica “Piersanti Mattarella”.
La Scuola ha l’obiettivo di formare le nuove generazioni sul piano politico-istituzionale, nel solco dell’esempio del presidente Mattarella e dei valori di cui era autentico interprete e portatore.
La complessità del mondo moderno, le tensioni geopolitiche, lo sconvolgimento economico-sociale, le trasformazioni tecnologiche, i cambiamenti climatici, le migrazioni di massa, l’aumento costante dell’astensionismo e la crisi del primato della politica impongono una scelta di campo netta: la chiamata all’impegno.
La partecipazione alla vita pubblica e politica è un dovere, come scriveva il presidente Piersanti Mattarella, derivante dalla considerazione che l’ordine sociale contribuisce allo sviluppo e all’arricchimento della persona. La formazione, in tal senso, risulta una premessa necessaria e irrinunciabile. La Scuola si ispira ai valori della Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, della Dichiarazione Universale dei diritti umani, del popolarismo e del cattolicesimo democratico. Ed è apartitica. Ha, inoltre, l’obiettivo di contribuire a favorire la compiuta ricostruzione della verità storica, oltre che processuale, del mai risolto omicidio del Presidente Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio del 1980.
Chiamato ad assumere il ruolo di presidente, e a coordinarla, è Paolo Borrometi, giornalista modicano, da anni impegnato nel racconto e nella denuncia delle mafie, oltre che nel rispetto e nella tutela dell’articolo 21 della Costituzione. Nel consiglio direttivo si annoverano, tra le altre, le presenze della docente universitaria Antonella Tartaglia Polcini, del dottor Jacopo Grasso e del dottor Gabriele Uva. La Scuola è arricchita da personalità portatrici di esperienze altamente qualificate che formeranno il comitato scientifico. Tra queste, il già Presidente della I sezione della Corte di Cassazione, Antonio Valitutti, il Presidente dell’Associazione “I Popolari” Pierluigi Castagnetti, l’ex Ministro e già Presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, la consigliera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Consuelo Del Balzo, il Presidente del comitato “DC80” ed ex ministro, Ortensio Zecchino, il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, il già Rettore dell’Università del Sannio, Filippo De Rossi, il Presidente dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica, Antonello De Oto, i docenti universitari Liliosa Azara, Francesca Carimini, Paolo Carusi, Elisa D’Alterio, Ida Nicotra, Giovanni Perlingieri, Roberto Virzo, oltre al legale di diverse vittime di mafia, Felice Centineo, al dottor Ennio La Placa ed al dottor Daniele Battista. La formazione sarà rivolta a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, provenienti da ogni area del Paese. Per i privi di mezzi la Scuola provvederà, attraverso delle borse di studio, a sostenere le spese di iscrizione, alloggio e trasporto. Il primo appuntamento della Scuola si terrà nel weekend 23-24-25 maggio a Roma, in occasione del novantesimo compleanno del Presidente Piersanti Mattarella. Il secondo appuntamento, invece, sarà sempre a Roma nel weekend 21-22-23 novembre. Tutte le informazioni relative alle modalità di partecipazione e d’iscrizione sono presenti sul sito www.sfppiersantimattarella.it. (ANSA)
50 commenti su “Nasce la Scuola di formazione politica “Piersanti Mattarella”. Presidente è il modicano Paolo Borrometi”
Nell’articolo non è chiaro cosa realmente dovreste insegnare o inculcare agli studenti. Certi personaggi citati, una su tutti Rosy Bindi mi fa pensare più ad un formamentis intellettivo oltre che politico. Oltretutto per queste cose non si bada a spese per invogliare i giovani ad iscriversi e partecipare. Se l’assassinio di Piersanti Mattarella non è stato mai risolto, perchè il motivo non l’andate a chiedere a Sergio? Si, quello che ha costruito la sua carriera grazie al fratello ma non ha mai cercato i mandanti.
Eppure Paolo Borrometi dovrebbe sapere come funzionano queste cose. Come pure quell’altro che parla di mafia, il sig. Saviano, che oltre a scrive libri ricevono contributi per fomentare e formare giovani ragazzi nascondendo loro che i mandanti risiedono al governo. Governo che oggi è pieno di personaggi indagati o in via di giudizio o peggio con pendenze penali. Queste cose le dirà Paolo Borrometi nelle sue Lectio Magistralis? Dirà loro come può una Salis essere parlamentare europea e fare parte nella corte di giustizia europea?
DISSENTO IN MODO NETTO.
HO I MIEI FONDATI VALIDI MOTIVI PER ESPRIMERE TALE MIA PERSONALE OPINIONE ( già espressi allorché fu nominato cavaliere della repubblica ).
Poveri italiani, distratti e confusi da false VERITÀ.
( non escludo che ora, come allora possono essere fatte pressioni per rimuovere tale commento )
Ottima iniziativa, e congratulazioni al neo presidente, Paolo.
Il cambiamento climatico sicuramente è il motivo principale che porta qualcuno ad impegnarsi politicamente…. Ora sì che sono motivato, e tutto il progetto ha un’aria molto più credibile
Sul resto, sapendo come è nata la mafia, perché, come si è evoluta e cosa c’è dentro, non vedo nulla purtroppo di utopistico e realistico nel progetto.
La mafia si sconfigge prendendosi il territorio e facendo tabula rasa politica ed amministrativa con persone integerrime e di fiducia. Lo stato non è in grado, come mai? Eppure Mussolini c’era riuscito, fatto non da poco fra l’altro.
Quindi, domande dovrebbero sorgere spontanee.
Il meridione serve così, sottomesso, da sempre, sottomesso grazie alla mafia. Troppo pericoloso che insorga, o che semplicemente, nel caso della Sicilia, faccia valere il suo statuto.
“Eppure Mussolini c’era riuscito, fatto non da poco fra l’altro.” >>> Lo chieda al Prefetto Mori quando, dinnanzi ai nomi “importanti”, se ne è dovuto andare a casa!
Ciò vuol dire che Mussolini ha fatto tabula rasa della mafia quando si è trattato della “manovalanza mafiosa” ma quando il Prefetto Mori ha cominciato a toccare personaggi altolocati e facenti anche parte del “fascio”, lo ha promosso ad altri incarichi, trasferendolo.
Piero, focalizzi il punto e non faccia il compagno vedendo sempre fasssisti ovunque, e non mi faccia entrare nel merito storico perché il punto non è proprio questo.
La mafia è nata ufficialmente per mano inglese e savoiarda per permettere l’invasione e l’occupazione straniera.
Prima di allora, non esisteva.
La mafia è stata ridotta al lumicino sotto Mussolini, le roderà ma tant’è, ed in quel periodo, a parte soliti, chiamiamoli, localismi di quart’ordine, nulla da segnalare.
La mafia ha ripreso potere solo ed esclusivamente grazie agli americani nella seconda guerra. Altrimenti era ufficialmente defunta.
La mafia è servita per soffocare ennesime nuove volontà indipendentiste nel dopoguerra, anche con aiuto americano.
Falcone è stato fatto saltare in aria per inchieste su fondi neri del PCI, 900 miliardi.
Quindi, sig. Piero, la mafia cos’è e dov’è?
Paolo, le sue affermazioni fanno parte della storia del suo cervello, poi la sua ultima affermazione, mi perdoni, prima mi fa scompisciare dalle risate e poi mi induce a chiudere qualsiasi commento o risposta con lei, anche perché sarebbe una inutile perdita di tempo. E mi fermo qui’!
In bocca al lupo Paolo!
@Paolo
Lei fa della mafia un fenomeno ammantato di romanticismo, inoltre dice alcune inesattezze. Riguatdo la mafia ai tempi di mussolin, non si può non ricordare la figura di Cesare Primo Mori (Il prefetto di ferro), e la vicenda di Ganci. È anche vero che dopo che Mori assestò un durissimo colpo ai capibastone, si rivolse alla “nobiltà” mafiosa, che sovente faceva capo ai gerarchi fascisti tanto che si rese necessario l’intervento del Numero 1 che rimosse il Prefetto con una promozione.
In buona sostanza, durante il fascismo non eaisteva la mafia perché era vietato parlarne.
Tutto qua
Una semplice ricerca di Mori su Wikipedia, vastera a colmare le lacune
@ anonimo;
C’è poco da congratularsi, il trascorso di un individuo ci da la proiezioni del precorso futuro.
” È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago……..”.
Piero, se l’ultima affermazione la fa scompisciare e la induce a chiudere, è semplicemente ovvio e palese che il motivo sta nel non poterla contestare, e le resta la fuga. Lo faccia, se riesce. Risulta tutto documentato.
Andrea, se la sua fonte di notizie è Wikipedia, mi capacito del perché l’ignoranza dilaghi.
Nessuna visione romantica della mafia, storia. Nata per mano inglese prima, braccio armato dei servizi usa dopo.
Ma poi, da dove la evince questa visione romantica? Ma che cosa vuol dire? Usa aggettivi così tanto per?
Pensi che, ne cito solo uno, a dichiarare quanto affermo è un professore emerito di storia, marxista e progressista (l’esatta antitesi del mio pensiero, per questo lo cito), Giuseppe Carlo Marino, autore de “la storia della mafia”.
La mafia nasce con l’unità d’Italia, è storia, non Wikipedia cortesemente, faziosamente di parte come affermato dagli stessi fondatori recentemente. Ma potrà mai essere storia ciò che scrive Wikipedia? Ma per favore…
Un documentario BBC, quindi non proprio di parte, ha comprovato il fatto che la mafia fosse stata quasi annientata sotto il fascismo e che nel ’43 gli ‘alleati’ avessero liberato tutti i pezzi da 90 incarcerati rimettendoli al posto di comando.
Mussolini aveva anche messo al bando la massoneria.
Come mai negli anni antecedenti la guerra, negli anni ’20 perlopiù, vi fu emigrazione massiccia verso gli usa di mafiosi? Il primo e più noto, Giuseppe Esposito a New Orleans. Mafia e Mano Nera erano le organizzazioni nascenti negli Usa a causa di questa emigrazione dall’Italia.
Pure il Times ha scritto, ai tempi, un articolo a proposito di questa vittoria sulla mafia.
D’altronde, chi ha sconfitto Mussolini? Lucky Luciano, la mafia.
Se ne deduce chi abbia visto profondo interesse nell’avere come alleati i mafiosi, anche nel dopoguerra (vedere sempre strage Portella della ginestra).
Storia, e logica. Non revisionismo utile per il popolino.
Cittadino, perché non dovrei congratularmi con Paolo?
Lei si insinua continuamente a cercare di delegittimare inopportunamente, ma non le riesce, perché mette in mezzo sue questioni personali, che a noi non interessano.
Più lei scrive e più ci fa’ comprendere che sarà un poveraccio mazziato da qualche procedimento giudiziario e continuamente la vuole fare pagare a qualcuno.
Spieghi se ritiene di spiegarci qualcosa in modo chiaro e assumendosi la responsabilità di ciò che scrive, non faccia il gradasso decidendo ciò che noi dovremmo credere, ci dia riscontri e denunci se vuole ma non ci scassi continuamente le p…e per le sue beghe personali.
Per quanto ci riguarda Paolo Borrometi è una persona seria che si è messa in gioco e fa giornalismo d’inchiesta come pochi lo fanno in Italia, è sicuramente un grande in mezzo ad un sud di gente fascista che si sente mafiosa e difende la mafia che ha ridotto in questo modo tante coscienze.
Spero non leggerla più mediocre cittadino, un cittadino serio e corretto racconta i fatti e non mette veleno in mezzo pretendendo di crederla sulla parola. Addio.
Anonimo, sulle considerazioni su Paolo Borrometi non dico nulla, sue considerazioni.
Ma non faccia accostamenti cortesemente su sud, fascismo e mafiosi come quelle che ha fatto.
Il fascismo ha represso la mafia in Sicilia perché vedeva in essa un’arma per rivoltare la Sicilia contro l’imperialismo di Mussolini in chiave inglese sfruttando l’orgoglio siciliano ancora forte di ritornare ad essere indipendente.
E il fascismo in Sicilia era malvisto al tempo, non appoggiato, la deindustrializzazione accelerò, il divario aumentò, la repressione fu feroce e le confische enormi. Di contro, vi furono investimenti infrastrutturali notevoli per l’epoca come non si vedevano dai Borboni.
Però, mentre mussolini promuoveva leggi contro la massoneria ed associazioni segrete e cercava di debellare la mafia, Gramsci in parlamento tuonava contro queste leggi e difendeva queste associazioni.
Cosa ne deduciamo?
Che mentre Mussolini attuava la repressione per sottomettere la Sicilia e levare il braccio armato mafioso, utilizzabile dagli inglesi, gli americani sfruttavano la mafia americana per riconquistare la Sicilia, rendendola alleata sempre e solo per sottomettere la Sicilia e tenerla soggiogata.
La lezione è una, che si tratti di PCI, DC, mussolini: che la Sicilia indipendente spaventa, tutt’ora.
Questo dovrebbe leggere nella storia, perché la storia riporta esattamente questo.
Dovrebbero insegnarlo a scuola, non ne conviene? O vi è qualcosa che ho riportato che storicamente vorrebbe contestare?
Quando un politico muore
Quando un magistrato muore
Per mano della criminalità è perché stava lottando veramente contro di loro .
Piersanti Mattarella un’uomo vero un politico serio che amava la sua terra , un ‘uomo generoso e coraggioso, ha evitato di far uccidere la scorta , è andato incontro al suo destino,
Mi fa piacere l’iniziativa di questa scuola ,anche se credo che tutto sia tranne APOLITICA , visto la sinistra che abbonda , quindi una scuola che vuole allevare una nuova generazione di politici di sinistra , cosa necessaria visto la pochezza della gerarchia della sinistra Italiana.
Paolo Borrometi ha scritto cose che hanno fatto arrabbiare i delinquenti, che lo hanno minacciato di morte ,
Credo che meriti il nostro rispetto .
Auguri per la sua presidenza .
Buon lavoro .
Peccato che non sia apolitica.
La mafia è siciliana nata in Sicilia
Fa parte della sicilianita’ è una mentalità radicata
Altro che Inghilterra, America ecc
La Mafia è nata in Sicilia è siciliana
I siciliani fanno la mafia , la rispettano ,l’appoggiano, si rivolgono alla mafia ,
Finirà??
Non credo, caso mai cambierà pelle.
Amo Modica, ovviamente dimostrerà come sempre ciò che afferma in queste frasi, a mio avviso profondamente autorazziste.
Stupefacente ciò che sono riusciti a fare nel cancellare l’orgoglio di questa terra dalla testa dei loro appartenenti.
Che la mafia, intesa come la intendiamo comunemente dall’invasione savoiarda in poi, sia siciliana, nessun dubbio.
Ma chi le ha dato potere? E chi si rivolge alla mafia? Chi la appoggia?
I siciliani?
Nega i fatti storici comprovati di inglesi ed americani pur di tirare merda addosso ai siciliani? Il responsabile della mafia sarebbe il popolo siciliano?
Di una gravità inaudita questa affermazione.
@Piero.
Campieri e gabellotti sono la progenie della mafia.
La mafia era totalmente disinteressata dell’imperialismo di Mussolini in chiave inglese, l’unica cosa di suo interesse era continuare a perseguire i propri crimini per gestire potere ed arricchirsi.
La mafia, camaleonticamente, si è sempre adeguata ai governi che si sono succeduti fin dal 1860, ed il periodo fascista non ne è immune.
Possiamo dire che nella guerra alla mafia, nel ventennio fascista, ci fu tanta teatralità ed il prefetto Mori, all’interno di ciò, ne è una figura controversa.
Il grosso dell’emigrazione dei siciliani verso gli Stati Uniti avvenne fra il 1901 e il 1913, si stima in circa 800.000 unità, pertanto molto lontani dalla cosiddetta lotta fascista alla mafia.
Mischiare l’emigrazione siciliana generica dal 1900 con l’emigrazione mafiosa dovuta alla caccia fascista che senso storico o valenza porterebbe alla discussione? Mettiamo dentro anche gli emigrati pugliesi o napoletani o parliamo di soli mafiosi?
O mi vorrà dire, mi auguro di no per non scivolare ancora più dentro nel fossato, che quasi un milione di siciliani, fossero mafiosi su una popolazione censita di 3,5 milioni circa dell’epoca? Cioè quasi 1 siciliano su 4 era mafioso?
Secondo lei, come si fa a sapere che l’emigrazione dei mafiosi (si parla dei pezzi grossi, ovviamente, non di manovalanza), avvenne proprio invece nel periodo fascista?
Lo dicono fonti storiche, non io. Lascio a lei, se vorrà, il modo di scoprirlo.
Non che prima qualcuno non sia andato, ma per ‘business’.
Se la mafia era totalmente disinteressata, pertanto, com’è che i mafiosi migrarono (scapparono), proprio in quel periodo?
E se stava bene sotto il fascismo, allora perché collaborare per distruggerlo e trovare un clima di incertezza o il rischio che nulla andasse secondo i piani ed il pericolo di ritorsioni?
Certo, il partito le acque le deve confondere, no? Mica si può fare passare l’idea che mussolini abbia messo sotto la mafia, sia mai un po’ di onestà intellettuale storica.
Un po’ come la storia dei partigiani che hanno liberato l’Italia, e che non hanno ammazzato nessuno o commesso crimini, dico bene?
Per inciso, il grosso dell’emigrazione siciliana è calcolato dal 1880 al 1924, poco più di un milione ma su un periodo più lungo, con il picco nel 1906, ed il 46% rientrato stabilmente in sicilia dopo la I guerra.
Chissà poi, questa emigrazione a cosa sarà stata dovuta, lei ne ha idea? Ma andiamo fuori tema, meglio non parlarne, tanto finché non lo dice la TV….
@Paolo
Non ho detto che Wikipedia è la mia fonte d’informazione e di cultura, ma intendevo che la cosa è così risaputa, che anche Wikipedia potrebbe colmare LE SUE di lacune, e così limitare la dilagante ignoranza
Spero di essermi spiegato.
Andrea, si abbevera nei siti russofoni, lui conosce la storia vera e non quella che conossssiamo noi indottrinati 😂
Lui riconosce solo la sua madre Russia, lui è stato liberato dai russi e non dagli americani come noi comuni mortali, il famoso sbarco di Anzio e di Gela, Scoglitti e Siracusa fu fatto dai russi, non riconosce altri… altra fonte di certezza è la “sua” interpretazione della bibbia.
La mafia non esiste e se esiste lui non c’era… lui si aggiorna anche sulla versione russa di wikipedia: la celebre “Википедия”, e nun si tussi! Scienza e sapienza estrema, e non voi intottrinati! 😁🤣
Paolo Borsellino prendeva come ispirazione il prefetto Mori, è cresciuto senza mai nasconderlo in ambienti vicini all’msi, e la sinistra politica e giornalistica ha fatto di tutto finché era in vita per screditarlo.
Lui stesso ha dichiarato che a ucciderlo sarebbero stati mafiosi, ma i mandanti sarebbero stati altri (chi…?).
E la frase “segui i soldi” la cita da Mori e dal suo sistema di indagini.
“Gli alleati hanno prodotto di fatto il boom economico del fenomeno mafioso. È innegabile che la mafia ha avuto il suo “risorgimento” solo dopo la liberazione. Il rientro agevolato dagli alleati, per avere appoggio logistico durante la guerra, di alcuni boss dall’America, trasformò in potenza economica e aprì al mercato di stupefacenti quello che prima era un fenomeno di signoraggio che aveva trovato in Mori un nemico leale e reale, un prefetto scaltro e deciso.” Rocco Chinnici, intervista del 1981 al quotidiano di Palermo L’Ora.
“L’unico tentativo serio di lotta alla mafia fu quello del prefetto Mori, durante il Fascismo, mentre dopo lo Stato ha sminuito o semplicemente colluso. La mafia ritornò trionfante al seguito degli “Alleati”, in ricompensa dell’aiuto che essa fornì per lo sbarco.” Giovanni Falcone
“Lo Stato passerà da un tentativo di repressione serio, quello del prefetto Mori, alle dichiarazioni rassicuranti dei procuratori generali che inaugurano gli anni giudiziari.” Giovanni Falcone
“La condotta degli Alleati prima e dopo l’occupazione costituì un fattore di primaria importanza per la ripresa nell’isola dell’attività mafiosa. L’azione degli Alleati servì almeno in parte a ridare forza alla mafia, a restituirla, con nuove energie, alla sua funzione di guardia armata del feudo, a creare infine le premesse di quel collegamento tra mafia e banditismo che avrebbe insanguinato per anni le pacifiche contrade dell’isola.”
Commissione antimafia del 1976, conclusioni del sen. Luigi Carraro.
Nell’estate del 1943, l’oss (poi CIA), occupò le isole più piccole intorno alla Sicilia, fra cui Favignana, liberando dalle prigioni i boss mafiosi che vennero poi arruolati nell’oss (chi aveva messo i boss nelle prigioni?).
‘Riprendendo le fila del nostro discorso, prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismo, dobbiamo brevemente, ma necessariamente premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione, non era mai esistita in Sicilia. La mafia nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia.’
Rocco Chinnici, 1978
Napoleone colajanni, garibaldino, fondatore del partito Repubblicano, in parlamento nel 1900:
“Per combattere e distruggere la mafia, è necessario che il Governo Italiano cessi di essere il re della mafia”.
Potrei citare decine e decine di persone illustri, al di là dei fatti storici, per la nascita, per la soppressione, per la ripresa del potere e per l’utilizzo della mafia a scopo sia repressivo che antindipendentista, sempre per mano americana che i siciliani pezze al deretano continuano a ringraziare ed osannare sulla pelle di chi la mafia l’ha combattuta e ci ha rimesso la vita.
Almeno la storia di questa terra, bisognerebbe conoscerla.
Anonimus, pensi lei cosa è riuscito a trangugiarsi che ancora non ce ne capacitiamo nemmeno noi per lei. Ogni tanto, fra un post e l’altro, ricordo a me stesso che in tempi dove la lettura e la cultura sono gratuite o economiche, ci sono persone che scelgono di andare controcorrente e delegare la conoscenza a opinioni e ‘sentito dire’ o luoghi comuni vagliati da terzi, prediligendo spendere il proprio tempo nell’arte giullaresca.
Le mafie purtroppo dominano il meridione
Sicilia ,Calabria, Puglia ,Campania.
Alcuni economisti affermano che ci costa una perdita del PIL del 30%
Se riuscissimo a capire questa cosa , dovremmo lottare la mafia con tutte le nostre forze .
Quale imprenditore onesto vuole investire in Sicilia , se la prima cosa che ti chiedono è la messa apposto cioè il pizzo , può essere in soldi ,in assunzione di picciotti , in favori ,
Un imprenditore onesto non vuole avere a che fare con queste cose , va ad investire dove la mafia non c’è o dove è poca cosa .
Purtroppo in tante parte della Sicilia, per ignoranza, per tradizione ,per paura , per piccola convenienza, il popolo omertoso protegge la mafia , vedi Messina Denaro , viveva in un paesino dove si conoscono tutti , ma nessuno conosceva lui .
Paolo non sono razzista verso i siciliani, anzi li difendo quando li devo difendere, ma quello che affermò è storia ,è attualità,
La California del mediterraneo non sta bene e non decolla per colpa della Mafia .
@Paolo
Bravo, un commento un po’ più colto è in sintonia con le mie precedenti ə poche parole sul fenomeno.
Mi consenta un appunto, non era necessario il suo potpourri.
Troppo verboso e ripetitivo.
Qualora me ne servisse, lo cercherei in un negozio di complementi d’arredo, che qui, tra commenti di RTM
Non crede?
@Paolo
Bravo, un commento un po’ più colto e in sintonia con le mie precedenti ə poche parole sul fenomeno.
Mi consenta un appunto, non era necessario il suo potpourri.
Troppo verboso e ripetitivo.
Qualora me ne servisse, lo cercherei in un negozio di complementi d’arredo, che qui, tra commenti di RTM
Non crede?
Quante sottigliezze di arguti su fenomeni oscuri; poi chiarissimo cosa è stato deciso nel periodo per così dire virale.
Andrea, vede, non sono in cerca di complimenti né di suggerimenti su cosa e come scrivere, non ho l’età né l’umiltà di accettarlo da chi non conosco, né ho intenzione di vendere alcun accessorio. Se pecco, lo faccio nel continuare a presumere che le persone effettuino ricerche autonome prima di contestare, fatto che non avviene mai, a volte scrivo di getto ed a volte mi soffermo, ma ritengo che i concetti siano espressi abbastanza chiaramente (in caso contrario, si può sempre domandare approfondimento), così come dovrebbe essere chiaro e lampante che per ogni avvenimento storico del nostro paese esistono sempre stranamente versioni contrastanti, e quelle ufficiali non coincidono quasi mai con quanto accaduto.
Se lei ritiene che io abbia lacune da colmare su Wikipedia, come afferma, vuol dire che usufruisce (anche in aggiunta, non in esclusiva), di una fonte palesemente faziosa e lacunosa, io non offrirei mai questo suggerimento a qualcuno per formare un’opinione, o colmare un vuoto, piuttosto lo proporrei in modo soddisfacente per sottolineare che pure un contenitore tendenzioso come quello può contenere banalità non evidenti ai più che continuano a negare eventuali evidenze.
Viviamo in epoca dove i siciliani pensano che Garibaldi fosse un eroe, e che la disgrazia di questa terra è dovuta ai suoi figli. Può non fare montare rabbia questa falsità?
Concludo affermando che fra il mio primo commento e l’ultimo con le citazioni che rafforzano ciò che sostengo, non cambia nulla sul mio pensiero, possiamo allinearci sul duro colpo alla mafia, ma io non sostengo che non esistesse perché era fatto divieto di parlarne. Semmai, se intendeva questo, alcune ipotesi portano all’idea che alcuni mafiosi sostennero il fascismo e vi aderirono adeguandosi al regime, e quelli contrari fuggirono per non soccombere o essere rinchiusi.
Bastava porre una domanda al mio commento per capire se collimava col suo, anziché suggerire Wikipedia, magari in buona fede, ma che io reputo spazzatura, al pari delle risposte della cd. intelligenza artificiale.
Il dialogo ed il confronto non partono dalla presunzione di sapere in un post cosa pensi esattamente l’altro, se vi sono dubbi si cercano risposte con domande, non con suggerimenti.
Nella discussione tutto ha valenza se le fonti sono attendibili.
John Dickie – Cosa Nostra – Storia della mafia siciliana – Editori Laterza.
Per citarne uno.
Amo Modica, io comprendo ciò che dice. Ma la causa di questo è al di là dei siciliani.
Si ricorda il discorso dello statuto quando lei mi disse che il politico che tocca questo tasto finisce male?
Ma quale stato non fa l’interesse della sua gente e non pensa alla sua prosperità? Non dovrebbe essere lo stato a garantire che lo statuto venga rispettato anziché fregare soldi che spettano e fare finta di nulla perché pure i nostri politici hanno paura? Che cos’è questo sistema che si è instaurato con l’unità e che dura ancora oggi?
—“Viviamo in epoca dove i siciliani pensano che Garibaldi fosse un eroe, e che la disgrazia di questa terra è dovuta ai suoi figli.”—
non è l’epoca, sono i fatti: Garibaldi fù accolto dalla popolazione e la stessa popolazione con i garibaldini caccio a calci gli spagnoli ed i sovrani in seconda della Spagna, nessuno si oppose all’occupazione, se lei ha altre fonti, perchè non li evidenzia e così ce ne facciamo una ragione.
Dare per oro colato ciò che Ella scrive è veramente grottesco.
Quanto meno dal 1860 siamo entrati a far parte dell’Italia, oppure anche questo è in discussione? Siamo passati dalla Spagna all’Italia.
Nel 1943 sbarcarono gli Anglo Americani, fino a prova contraria, mentre i Russi occuparono alcuni territori del nord Europa,
a me risulta che i siciliani anche questa volta, a parte qualche disciplinato del regno, non si opposero, pochissima resistenza… stiamo parlando di una guerra mondiale, una guerra che causò tantissimi milioni di vittime.
E per finire, liberamente, non posso essere che d’accordo sul fatto che la responsabilità sia dei siciliani, se non si opposero vuol dire che hanno accettato l’occupazione.
Ora qualcuno è rimasto con quel rancore, i siciliani non si sono mai opposti nella loro storia, mai.
Questo è inutile che lo cerca, perchè si deve comprendere così… naturalmente… o si capisce o non può farci niente.
Gli ucraini si difendono hanno migliaia e migliaia di morti, o no? Vuol dire che non hanno accettato l’occupazione russa.
Qua, si parla di logica e di nient’altro. Ora si può vedere il mondo secondo tante sfaccettature, ma i fatti restano sempre quelli.
Penzo, l’autore che cita ha scritto anche un libro sulla massoneria.
Suo nonno era massone. Lui afferma di non esserlo ma che diventarlo è un ottimo modo di impiegare il tempo.
Il grande oriente d’Italia lo promuove sul suo sito.
Un altro sito legato alla massoneria elogia il suo libro.
Sarà attendibile come autore, no? Soprattutto se sponsorizzato da codeste persone, perché mai affidarsi ad autori nostrani e siciliani o dell’epoca?
https://www.grandeoriente.it/reggio-massoneria-e-mafia-cosa-ci-ha-insegnato-il-processo-gotha-domani/
https://freemasonsfordummies.blogspot.com/2020/08/new-books-craft-by-john-dickie-history.html?m=1
O si sta da una parte, o si sta dall’altra.
Anonimus, ma veramente continua dopo che le ho citato fonti, autori, date, rivolte, morti, eroi, nomi, traditori, debiti e cause ed e fuggito senza rispondere in svariati post?
L’unico modo che ha per sostenere le sue antitesi è ogni volta confutare dimenticando il pregresso quando faceva calare imbarazzante silenzio, credendo che chiunque legga non sappia cosa ho riportato io e che fine ha fatto lei. Ma per favore. Ed ogni volta ci riprova.
L’indipendentismo siciliano è rimasto forte fino a quando sono dovuti intervenire i servizi americani con l’evis e con giuliano.
Mi spieghi lo statuto per quale motivo è stato ottenuto, o perché abbiamo un parlamento, racconti la storia della Sicilia, parli di Bianca, parli del lungo regno di Sicilia, spieghi perché la penisola si chiama Italia, racconti dello stupor mundi, delle università, dei primati, dell’economia.
Una manciata di mercenari tagliagole con l’appoggio delle navi inglesi e la propaganda di arruolamento mascherata da visita turistica invade senza nessuna dichiarazione di guerra uno stato sovrano, portando corruzione e caos, non solo in meridione ma in tutta la penisola.
E io devo sentire lei che stupra il passato in modo così revisionistico?
Ma che razza di storia ha letto? Siamo passati dalla Spagna? Ma che caspita dice?
Allora l’Italia è francese a causa dei Savoia?
E saprebbe dirmi perché si parla l’italiano? Chissà se ha letto quando l’avevo scritto, o la presunzione la blocca dal leggere fatti che sa che non può smontare.
Non conosce un fico secco della storia della sua terra, e vuole parlare dell’Ucraina e di Palestina e di Russia. Ed afferma vergognosamente che i siciliani non si sono mai opposti.
Fa disonore alla Sicilia, ai suoi caduti, alla sua storia, pur di tenere fede ad un’ideologia menzognera e revisionista.
E che traguardi, sotto i Savoia, una magnificenza. Con la repubblica, poi, non ne parliamo.
Siamo passati dalla Spagna all’Italia… Santa miseria, che figure anonimus…
Lei è paradossal. Insinuare il dubbio su quello che non le piace è la sua missione.
Mi spiega perché Dickie, che dichiara di non essere massone, avendo avuto il nonno massone, questo lo dice lei, avendo scritto un libro sulla massoneria, è massone, pertanto non attendibile.
Secondo la sua logica, lei cos’è?
Io un idea me la sono fatta.
Infine le sue fonti sono tutte attendibili, quelle degli altri vanno messe sempre in discussione.
Guardi che chi la legge non è un boccalone.
Se non l’ha capito qui non c’è terreno fertile dove possano attecchire le sue teorie.
Penzo, le rispondo in ordine.
Il nonno era massone, viene riportato nel secondo link che le ho allegato, blog di massoni. I traduttori, se non si conoscono le lingue, solitamente sono incorporati nei browser.
“To answer a question that several brethren have asked, no, Mr. Dickie is not a Mason — his grandfather was, but he is not a Mason”
Poi le rispondo sul perché non può essere considerato attendibile.
La massoneria promuove l’autore, non solo in Italia (se vuole le aggancio altri link esteri). Alquanto curioso. Curioso poi che parli apertamente di massoneria quanto determinati rituali e segreti sono ben celati da secoli e conosciuti solo in base al grado raggiunto.
L’autore è inglese e parla di massoneria e mafia.
La massoneria inglese, secondo storici italiani (ma anche esteri), è quella che ha permesso l’invasione della Sicilia e la nascita della mafia.
I Savoia avevano debiti con i Rothschild inglesi, motivo dell’invasione, debito che continuò ad essere incassato anche quando il regno d’Italia tradi l’impero austroungarico e gli mosse guerra senza nessun interesse giustificato anziché rispettare l’alleanza o rendersi neutrale.
Gli inglesi (e la massoneria), ambivano al dominio sul Mediterraneo, alla perdita di potere del regno borbonico (era la terza potenza mondiale del periodo), alla sottomissione della Russia, che aveva ottimi rapporti commerciali col regno borbonico e lo sbocco sul Mediterraneo.
Oltre, ovviamente, alla distruzione del potere della Chiesa.
Se lei gradisce un prodotto sponsorizzato dalla massoneria, si accomodi. Dovrebbe però confrontarlo anche con quanto offre la casa. Poi faccia lei, ma non sottovaluterei quanto affermo, perché qualsiasi cosa di cui si parli, il tema rimane sempre chi c’è dietro e chi ha scritto cosa.
E da secoli, gli interessi sugli scenari geopolitici e sulla conformazione geografica degli stati o per le guerre, vanno sempre in un’unica direzione. Nulla è lasciato al caso, dal 1789 all’UE (anche prima, ma è un discorso diverso).
Io rispondo di ciò che scrivo, se scrivo è perché ne sono certo, ma ognuno deve essere responsabile nel ricercare autonomamente ciò che dico, per comprendere se vero o falso e contestare.
Non pretendo fiducia, assolutamente, anzi. Mi si metta in dubbio, ma con la ricerca autonoma.
Ed il mettere in dubbio deve sempre essere fatto per chiunque.
Se le teorie attecchiscono semplicemente, come dice lei, è perché le persone non si informano e si fidano ciecamente. Vale per ciò che scrivo io, lei, Ursula, Mentana, Biglino, ucraina, Palestina e via all’indietro.
Per questo nascono le polemiche, invece che post di confronto per arrivare ad un punto utile a tutti.
Ci si fida di una parte a prescindere ma non si verifica l’altra autonomamente, avversandola per principio.
Ma i Borboni non erano Spagnoli Paolo, qua si aggiorna la storia, la nuova rivoluzionaria storia di Paolo e company.
L’indipendentismo siciliano è una bufala… semplicemente non c’è se non nella misura dei “beati paoli” romanzati da qualche buontempone.
Paolo, dia una sfogliata a tanti concetti che suono fuori dalla realtà, si fermi al buon senso per cortesia, lasci la massoneria e tante grottesche rappresentazioni di nobili annoiati e decaduti. E’ tutto molto più semplice.
Anonimo come mai in ogni post compare sempre quando anonimus scompare?
Quindi anche lei sostiene la tesi che l’Italia è francese?
Ne capisce di monarchie, rami, sistemi e forme di governo e indipendentismo siciliano quanto ne potrebbero capire gli svizzeri di mare. Da qui, ovviamente,ne consegue tutto il pensiero fino alla politica attuale.
Negazionista della massoneria, interessante, e della storia. Per ignoranza o scelta precisa?
Per i poveri di spirito è tutto più semplice sicuramente, perché sforzarsi di imbastire una cena con ingredienti scelti e comprati se al ristorante viene servita la pappa bella e pronta con il tutto scelto da altri?
Questo, ovviamente, è molto più semplice e veloce, nessuna fatica, ed è una sua precisa scelta come per tutto, ma non pretenda che altri mangino la pappa pronta come lei.
Anche lei quindi afferma che passavamo dalla Spagna? Ottimo anonimo, collezionatele le figuracce, e vantatevene soprattutto. Da non credere…
Secondo me, anonimis scompare perché ha paura di confrontarsi con anonimo. Ho cercato di capire la tesi secondo cui l’Italia è francese 🤔 ma non so a cosa si riferisce. Vorrebbe spiegare?
Spero ricompaia anonimis, suvvia non si spaventi,siamo un pugno di amici, ad eccezione di Gino.
Intanto nessuno mi da risposta sulle motivazione dei miei commenti censurati.
Non è possibile dare la propria opinione, e rispondere a chi mi chiede delucidazioni.
Boh!
Forse la Verità fa paura?
Marco, pensi che io sto ancora cercando di capire perché il regno delle due Sicilie fosse Spagna…
Cittadino, io avevo visto il suo commento in risposta, ed avevano anche pubblicato la mia risposta a lei.
In due secondi mi sono visto sparire entrambi i post. A quanto pare tema scottante, ma la ringrazio perché mi sono appuntato un po’ di cose da approfondire che non conoscevo
Paolo, mi sorprende, lei legge, studia interpreta e poi mi cade sul regno delle due Sicilie. Vada a ripassare, altrimenti Marco la sgama un’altra volta 🤣. Il ramo napoletano dei Borbone discendeva direttamente dai Borbone di Spagna.
Ma lei pensava che erano “catanesi”… di origine sicula autoctona? 🤣
Si nutre in biblioteche farlocche se lo lasci dire, apra un libro serio, quello che usano gli indottrinati 😆 una volta per tutte e si istruisca, oramai non ne azzecca una.
Mi trovi un movimento indipendentista siciliano e così lo valutiamo, intanto mi darà riscontro che lei è un iscritto, e poi parliamo dei rapporti con la massoneria. Io, anche se con tanta difficoltà potrei apprendere, ma dia riscontri oggettivi e non le sue opinioni postate come oro colato.
Negli ultimi anni, in Sicilia, sono emersi diversi movimenti e partiti con orientamenti autonomisti e indipendentisti.
Ecco una panoramica dei principali:
Siciliani Liberi
Fondato il 3 gennaio 2016, questo movimento indipendentista ha partecipato alle elezioni comunali di Palermo nel 2017, ottenendo l’1,76% dei voti. Alle elezioni regionali dello stesso anno, ha presentato una lista in tutte le circoscrizioni, raccogliendo lo 0,70% dei consensi. Anche nel 2022, Siciliani Liberi ha concorso alle elezioni regionali con propri candidati alla presidenza della Regione Siciliana e al Parlamento siciliano.
Movimento Siciliano d’Azione
Fondato a Catania il 19 novembre 2021, questo movimento si inserisce nel panorama autonomista siciliano, proponendo iniziative volte a rafforzare l’autonomia dell’isola.
Sud chiama Nord
Fondato il 25 giugno 2022 da Cateno De Luca, ex sindaco di Messina, questo partito di ispirazione autonomista e meridionalista ha ottenuto risultati significativi alle elezioni regionali del 2022, con il 14% dei voti e l’elezione di 8 deputati all’Assemblea Regionale Siciliana.
Diventerà Bellissima
Nato come movimento civico nel novembre 2014 a Catania, su iniziativa di Nello Musumeci, ex presidente della Regione Siciliana, questo partito di orientamento conservatore, autonomista e meridionalista ha ottenuto il 5,96% dei voti alle elezioni regionali del 2017, eleggendo sei deputati regionali.
Movimento per l’Autonomia (MpA)
Fondato il 30 aprile 2005 da Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione Siciliana, questo partito autonomista ha avuto un ruolo significativo nella politica siciliana. Dopo un periodo di minore attività, ha ripreso la denominazione originaria in occasione delle elezioni regionali del 2022.
A quale di questi lei Paolo appartiene e così possiamo ragionare, a dire il vero nessuno di questi è filorusso, questo è certo.
@ Paolo;
Faccia attenzione a “cittadino” è ossessionato e racconta frottole.
Han cercato d’inchiodarlo, e non riuscendoci, lo danno per fuori senno.
Anonimo, perché bisogna sempre cercare di arrampicarsi sugli specchi?
Il fatto che i Borbone del regno duosiciliano appartenessero al ramo spagnolo (ramo cadetto, che a sua volta discendeva dal casato francese), non significa che il regno appartenesse alla Spagna. Affermare questo è molto grave, storicamente.
Il lungo regno di Sicilia ha avuto diverse casate di appartenenza diversa, ma sempre regno autonomo, sovrano ed indipendente era.
Ed è così per tutti i regni. Il regno non appartiene all’origine del sovrano, mentre mi si vuol far passare il concetto che siamo passati dalla Spagna all’italia.
Italia che non esisteva. Semmai esisteva la Savoia, terra d’origine del casato degli invasori o il regno del Piemonte, entrambi restituiti dopo essere stati conquistato dai francesi. Da qui la mia provocazione.
Questa associazione di idee denota profonde lacune nella conoscenza storica dei reali e delle monarchie.
La regina Bianca non era siciliana, tanto per fare un esempio. Dovrebbe conoscerla bene, visto che la sua storia si intreccia con Modica…
Eppure era più siciliana dei siciliani, scriveva in lingua, forte nell’amministrazione e nel governo di questa terra, amata dal popolo, avversata da molti nobili interessati al potere più che alla Sicilia.
Cosa avrebbe sgamato Marco, scusi?
Mi spiace deluderla, non appartengo a nessun movimento indipendentista, per quanto ritenga profondamente che il bene di questa terra appartenga solo a sé stessa e non a terzi, è la stessa cosa penso di diverse altre regioni d’Italia dotate di forte orgoglio indipendentista per liberarsi dalla presenza di ciò che giustamente è palesemente viene ritenuto invasore. Ma non vedo luci all’orizzonte affini ai miei valori, altrimenti mi spenderei in tal senso anima e corpo, non direttamente ma in supporto.
E non ho affermato mai in nessun post che oggi sia forte l’indipendentismo in Sicilia. Magari lo è, ma non si sa, sinceramente non lo credo.
Se non si conosce la storia, difficile avere orgoglio. È un secolo e passa che martellano e denigrano i meridionali a tal punto che si è arrivati non solo a cancellarne l’identità storica, ma a indurli a sentirsi in colpa di un qualcosa che in realtà è stato causato, generando senso di inferiorità non dovuto.
Ho sempre affermato che l’orgoglio indipendentista siciliano sia sempre stato forte e battagliero, nella storia antica, sotto l’invasione savoiarda, post, fino ad essere soppresso ed ucciso definitivamente con i fatti di portella della ginestra e Giuliano.
Il fatto che modica sia, diciamo, lontana geograficamente e logisticamente da determinati avvenimenti e dal centro culturale dell’isola, non significa che questi non abbiano avuto pesante rilievo. È solo che Modica li percepisce in modo più attutito, un po’ per ‘snobberia’ insita per giusti motivi storici e culturali, un po’ appunto per lontananza. Ma modica è comunque in Sicilia, per quanto magari a volte sembri appunto un’isola nell’isola, nel bene e nel male.
Paolo, apprezzo sempre il fatto che lei risponde con pacatezza, spesso tanti commentatori si accaniscono pur di portare avanti le proprie tesi, evidenzio anche che tante volte con lo stesso nick generico “anonimo” o “anonimus” commentano diverse persone, ma…
poco interessa questo, ciò che è importante sono le cose che si vogliono trasmettere.
Andiamo al dunque, lei mi ribadisce che “l’orgoglio indipendentista siciliano sia sempre stato forte e battagliero”, io le dico invece l’opposto, non esiste nessun orgoglio o voglia di indipendenza, anzi esiste solo una totale indolenza ed inerzia, spesso evidenziata da intellettuali nella storia della nostra bellissima regione.
Inoltre, il fatto di utilizzare spesso o quasi sempre il termine “orgoglio” e considerata la sua estrema religiosità, che spesso non mi convince… le faccio una semplice domanda:
ma utilizzando il termine orgoglio… lei crede che l’orgoglio sia un “valore”? pensa sia una virtù? non crede che sia il peggiore dei vizi? non sa che il vizio principale della nostra religione (sua in particolare, essendo io molto semplice e diretto e riferendomi sempre a concetti essenziali che non hanno bisogno di essere supportati da elaborazioni complesse come lei è in grado di fare).
Il fatto è che, caro Paolo, essere orgogliosi è la dimostrazione della totale mancanza di fede.
Vede, la bellezza, il sapere, l’intelligenza, tante belle cose positive che spesso vediamo, divulghiamo o cerchiamo di fare, altro non sono che l’espressione dei “valori” o di elaborazione dei “valori” ricevuti da Dio… nulla è nostro, noi ci giochiamo le carte (se riusciamo a giocarle bene…) che ci concede Dio, il nostro merito è infinitamente piccolo.
Tutto il resto è orgoglio inutile e controproducente… non ho mai letto di orgoglio da parte di San Francesco ad esempio, ma neppure di tutti i Santi.
Essere orgogliosi di qualcosa, evidenzia l’illusione che quel qualcosa sia merito nostro, ci sentiamo addirittura superiori a Dio.
Eppoi, nel catechismo ricevuto nella nostra infanzia, nei pomeriggi dedicati alla dottrina, queste cose le spiegavano chiaramente per chi voleva comprendere:
Vizi capitali della nostra dottrina:
– Superbia o orgoglio – Eccessivo amore di sé e desiderio di essere superiori agli altri.
– Avarizia – Attaccamento esagerato ai beni materiali e al denaro.
– Lussuria – Ricerca smodata del piacere sessuale fuori dall’ordine morale.
– Invidia – Tristezza per il bene altrui e desiderio che l’altro venga privato di ciò che possiede.
– Gola – Eccesso nel mangiare e nel bere, fino a perdere il controllo.
– Ira – Rabbia incontrollata e desiderio di vendetta.
– Accidia – Pigrizia spirituale, rifiuto di compiere il bene e indifferenza verso le cose di Dio.
Ebbene, suggerisco di limitare l’orgoglio, magari il “nostro inconscio” si potrebbe convincere di essere superiore agli altri ed a Dio.
Un saluto Paolo, mi raccomando, quando vuole possiamo disquisire sulle virtù…
Anonimo, le rispondo.
Il vizio risiede nell’abuso e nell’esasperazione, fare festa ed abbuffarsi all’occasione, non è peccato di gola. Pensi al Natale o alla Pasqua.
Arrabbiarsi e cedere ad una sana ira, quando necessario e nelle giuste forme, non è vizio. Pensi all’educazione di un figlio o alla salvezza di un amico.
L’orgoglio di cui parla lei è un’esasperazione della propria autostima, un qualcosa che rende ciechi e rende impossibile il perdono, la carità, l’ascolto.
Questo per dirle due cose.
La prima, è che l’orgoglio di cui parlo va inteso come senso di appartenenza ad un qualcosa che affonda le radici nella propria storia, nella tradizione e ci qualifica per ciò che siamo e ciò che vorremmo fossero i nostri figli, la nostra identità. E se questo orgoglio nasce da una tradizione cattolica storica, e si auspica continui, di sicuro non può essere peccato, ma opera di carità, per il bene comune e per la salvezza degli uomini, per la pace e la prosperità. È peccato desiderare che un popolo si realizzi sotto la guida di Dio come nella sua storia? Che porti la Sua Parola nelle scuole, nelle strade, in politica e che basi il suo sistema su di Essa? Può un cattolico sperare nella salvezza in uno stato laico dove da nessuna parte si parla di Dio e nelle sue leggi non vi sono minimamente rimandi ai principi non negoziabile ed eterni?
Se credo in Dio, ciò che desidero è che il potere terreno sia sottomesso a Dio, non all’uomo, d’altronde come è sempre stato.
Non dovrei essere felice di andare in chiesa per conto mio e lasciare che tutti facciano ciò che desiderano in uno stato laico e poi votare partiti abortisti. La carità consiste nel salvare il prossimo, il migliore dei mondi possibili è sempre stato quello cattolico, identitario, proprio perché siamo stati creati tutti diversi e tutti abbiamo ricevuto una parte di terra, e ciò che ci accomuna sono le tradizioni, la lingua, la fede e la conoscenza.
Oppure è peccato avere dei totem laici, presi come fossero la Bibbia, ad esempio la costituzione, ed avere uno stato che si dichiara sovrano?
In questo caso, il significato di stato sovrano, risiede nel fatto che al di sopra di lui non riconosce nulla, tanto meno Dio, ha pieno potere verso il basso ma non è sottomesso a nessuno. Non è assurdo questo per un cattolico? O lo si accetta ben volentieri, tanto che me frega, io vado a messa la domenica.
Ecco, la veda così, perché questo è il concetto moderno di stato.
Poi se ci infiliamo dentro le due ideologie anticristiane, marxismo e liberalismo, abbiamo escluso Dio completamente. Perché non può dirmi che si possa aderire a queste ideologie ed essere cattolici, nella maniera più assoluta.
Oggi un cristiano dovrebbe approfondire più che mai questi temi attingendo dalla tradizione, proprio perché si parla di salvezza dell’anima.
Quindi, dove sarebbe il peccato di orgoglio? Nel guardare ciò che siamo stati sotto la guida della Chiesa? Nel vedere che le società sono cresciute e prosperate con muri a propria difesa anziché ponti?
Nel vedere ciò che Dio ci ha donato e che un’ideologia con secondi fini ha rubato?
Nel vedere quanto la fede faceva esaltare l’arte e l’architettura creando il bello nella ricerca di Dio?
Sono orgogliosi gli irlandesi cattolici che combattono contro un invasore protestante? E gli scozzesi? Giovanna d’arco era orgogliosa nel difendere il suo paese contro l’Inghilterra? Era orgogliosa l’Europa cristiana unita quando cacciava i musulmani? Lo zar era orgoglioso quando lottava contro la rivoluzione bolscevica? Per cosa lottavano se ciò che vedevano era il male?
Dio ci ha dato una terra, lottare per essa e per la sua difesa, la difesa di quei valori di cui si è orgogliosi proprio perché sottomessi a Dio, degli avi che l’hanno fatta crescere con sacrificio, non è vizio. Il cristianesimo è la religione della difesa della libertà, l’orgoglio inteso come dice lei non c’entra.
Poi una nota sul suo concetto di religione. La chiesa è una, il Vangelo è uno, da migliaia di anni.
Che abbia preso una piega diversa dal concilio v. II, penso che possa concordare.
Ma che quel concilio abbia creato i presupposti per portare confusione rispetto a ciò che è da sempre, non sta a significare che sia giusto il modo in cui viene interpretato passando dai vari papi.
Pensi che negli USA, c’è un ritorno alla fede massiccio, con la messa vetus ordo, cosa che da noi sta diventando quasi vietata, con una serietà ed una fede profonda che in Italia nemmeno si sa più cosa sia, dilagando l’apostasia, il fai da te o la libera interpretazione. E così anche in altre parti del mondo, con Israele che sta vedendo un crescendo di conversioni al cattolicesimo. in Italia la situazione è quella di pochi sacerdoti che hanno la chiesa strapiena di fedeli che si fanno anche un centinaio di chilometri, mentre il modernismo vede le chiese vuote e deprimenti, con le omelie sul volemose bene e sulla raccolta differenziata. Sente parlare di aborto? Di divorzi? Di natalità? Di falsi valori laici contro valori eterni? Di altri temi fondamentali da sempre?
Perché pensa che il mio sia estremismo, quando il realtà il suo è modernismo che cozza con il Vangelo e 2000 anni? Cosa le fa credere che sia giusto modificare il Vangelo ed attualizzarlo ai tempi umani? L’ha detto Gesù agli apostoli di cambiarlo strada facendo? O la Chiesa in 2000 anni ha sbagliato, Padre Nostro compreso?
San Francesco è andato dal sultano per farsi martirizzare, orgoglioso della sua fede. Lei conosce forse la versione edulcorata di San Francesco, ambientalista e animalista. Il vero San Francesco non è quello, mi creda.
Ultima cosa, anonimo. Noi non mischiamo le carte. Se ci si affida a Dio, è Lui che agisce per noi. L’orgoglio è invece impedire che ciò avvenga.
Mentre invece essere orgogliosi per ciò che i nostri avi hanno costruito come servi Suoi, aappunto affidandosi, quello è essere consci di quanto possiamo costruire sottomettendoci a Lui.
Se oggi dilagano il brutto, lo sfascio, il decadimento, l’equazione e chiara.
Con questa scuola di pensiero anche le menzogne non sono peccato perché ad insindacabile giudizio di chi le propina sono a fin di bene.
Forse c’entrano i Beati Paoli.
@Paolo
Anche quello che propina lei è un’esasperazione della propria autostima. E proprio di questo che stiamo parlando.
A parte il peccato che lei dovrebbe biasimare, andando a fondo nella questione… ma di cosa si dovrebbe essere orgogliosi in Sicilia?
La Sicilia è bellissima, sia naturalmente che come posizione… ma questo è stato concesso da Dio, credo che l’uomo abbia fatto ben poco in questo… o no?
detto questo, ma si può essere orgogliosi di un paese ridotto con le pezze al culo? Ma veramente lei non vede la scadenza dei siciliani che non hanno fatto e non fanno nulla per migliorare la propria terra?
Lei vede una realtà diversa da quella che vedo io,
qualche decennio addietro la mafia siciliana fece saltare mezzo chilometro di autostrada per uccidere un magistrato e il suo seguito… e lei sarebbe orgoglioso di un paese dove succedono queste cose?
Passiamo all’Italia, la quale anch’essa ridotta con le pezze al culo e con un debito altissimo, di cosa dovrebbe essere orgogliosa?
Forse della sua presidente del consiglio che non ci ha ancora spiegato da che parte vuole andare, un giorno segue Trump isolandosi dall’Europa, e il giorno dopo vorrebbe essere da quest’ultima considerata.
Lei si sente quindi orgoglioso di questo?
Dio ci ha dato uno dei posti più belli al mondo e la nostra incapacità ed orgoglio lo hanno reso il posto più scadente, addirittura molti suoi cittadini adorano i paese con dittatori come la Russia, sperando che possa distruggere l’Ucraina, senza pensare che poi ci saremo noi.
Paolo, credo proprio che il suo Dio sia diverso da quello mio… San Francesco è andato a portare l’amore e non a mostrare orgoglio, no, quelli saranno stati i Crociati che divulgavano l’orgoglio in nome di Dio… ma forse questa è stata la radice di tanti mali. Un giorno ne parleremo. Grazie Paolo
Anonimo, io non sono orgoglioso infatti della Sicilia attuale, mai detto. Vorrei che i siciliani fossero orgogliosi del loro passato, invece di sentirsi umiliati quando è proprio lo stato che culturalmente ed economicamente li ha ridotti così, quando le pezze al culo non c’erano, quando tutto era perfettibile, quando c’era pace, si commerciava ed era la terza potenza mondiale, il diritto, l’istruzione, l’arte, la letteratura ed ogni settore umanistico progrediva. E non è stato tanto tempo fa, ma sembra qui che vi sia stato un reset totale a livello storico.
Gli americani hanno una storia di qualche centinaio di anni, e fa anche pietà sinceramente, la ricordano come fosse chissà cosa nelle loro origini. Noi abbiamo tranciato col passato, dando per scontato che il mondo che viviamo sia l’unico possibile, che come va sia naturale, come una sorta di gabbia mentale, che sia impossibile immaginare un ritorno all’indipendenza o chimerico. Questa è la sostanza e la naturale ed ovvia conseguenza di uno stato liberale, l’indifferentismo, anzi, il nichilismo.
Sull’Italia, trump o non trump, concordo con lei. Il panorama politico è pietoso, nessun carisma, nessun politico degno di stima, ma è il sistema che è sempre stato così. Se aggiungiamo il fatto che nulla ormai è vincolato al governo realmente, a cosa servono i politici?
Leggevo che negli ultimi anni, ed effettivamente è così, hanno vinto sempre governi che proponevano l’abrogazione della Lorenzin. L’hanno buttata giù? A prescindere dal pensiero sul tema, non l’hanno fatto, come tanto altro. Sinceramente questo non l’ho verificato, magari lei su questo lo sa meglio di me seguendo di più la politica. Il punto è che fanno pietà, perché non decidono loro, oppure rischiano la sedia.
Pertanto, se siamo con le pezze al culo come Sicilia e come Italia, e non c’è nulla che ci renda orgogliosi oggi, la domanda è che facciamo? Speriamo in un domani migliore mentre le cose vanno peggio o ne usciamo?
Io ne uscirei domani, come Sicilia, come Sardegna, come Veneto, come Trentino Alto Adige e via dicendo, e tornerei all’idea che gli inglesi hanno bloccato con l’invasione della penisola, che era quella di una confederazione di stati.
Utopia? Può essere. Anche se tanti sarebbero d’accordo, manca solo la contezza dei numeri che ovviamente non sapremo mai. Ma non più di quanto fosse utopico parlare di Italia, o eu o governi mondiali.
Io credo che sarebbe giusto tastare il polso in un paese anche su questi temi, che sembrano inesistenti ma che covano sotto le braci.
Dal mio punto di vista, l’Italia ha fallito, e l’unione europea peggio ancora. Si va avanti quando qualcosa fallisce? O si chiude?
Le previsioni terroristische non mi spaventano, ovvio che dietro a tutto ci siano sempre interessi e soldi. E l’Italia non è assolutamente in Europa la cenerentola che raccontano.
Come non lo è la Sicilia.
Anonimo, sui crociati. Le ricordo che fu guerra di difesa, 500 anni prima e 500 dopo le crociate, loro hanno attaccato continuamente i cristiani, iniziando proprio da Gerusalemme, arrivando a Roma, a vienna, in Spagna e quasi in Francia. Per 1000 anni. Se legge i resoconti sulle battaglie in territorio italiano, sono atroci. Non nego che qualche soldato abbia commesso qualcosa, come in tutte le guerre. Ma se ne leggesse veramente nel modo corretto, capirebbe cosa animava quelle persone, in un contesto storico dove i valori e Dio contavano più della propria vita. Oggi sarebbe così?
Ringrazi i crociati, non cada nel revisionismo storico di quanti avversano la Chiesa, ossia protestanti, massoni, illuminati e ideologie politiche.
Legga di San Francesco sulle crociate. Poi libero lei. Ma il cristianesimo non è ciò che appoggia lei, disponibile a parlarne.