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Turchia. Ankara: alcool adulterato causa la morte di 60  persone

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Continuano i blitz della polizia nei bar e nelle discoteche della capitale eurasiatica, che hanno portato l’arresto di 3o sospettati ritenuti responsabili della morte di una sessantina di persone, decedute per aver ingerito alcol adulterato. L’azione ha consentito anche il sequestro di più di 100 tonnellate di metile e alcol etilico. Mentre in tuto il paese i decessi imputabili a queste mortali sofisticazioni supererebbero un centinaio di morti accertate. Numeri in rapido aumento a causa dell’aggressività e letalità di queste sostanze chimiche mescolate nelle bevande nei locali pubblici del paese. Nel frattempo, l’ufficio del procuratore generale di Ankara ha dichiarato che i sospetti sono accusati di contrabbando, oltre all’accusa di voler procurare la morte delle persone. Il presidente della Piattaforma dei venditori di alcolici e tabacco della Turchia, Özgür Aybas, ha criticato le alte tasse applicate da governo nel Paese, che a suo avviso si basano su un “atto politico”. Attraverso i social network , Aybas ha sottolineato che queste tasse sono la causa di “morti per alcol adulterato”, aggiungendo che il principale colpevole è il governo per aver cercato di “interferire nello stile di vita delle persone”. Tuttavia, vale la pena ricordare che il governo islamista considera l’alcol come non tipico di una società musulmana e che sta cercando di preservare il rispetto per le sue convinzioni religiose. D’altra parte, molti cittadini sono contrari a questa prerogativa perché il paese consuma una sostanza molto popolare nota come “raki” che, secondo gli stessi abitanti, costituisce parte integrante delle loro consuetudini, aggiungerei, assieme alla marijuana che viene fumata in tutto il paese, usanza che si tramanda dalla notte dei tempi. Un giorno un tassista in Cappadocia usando il traduttore automatico mi scrisse: “qui in Turchia la marjiuana la fumano i padri, la fumavano i loro nonni e bisnonni e ora continuano a farlo indisturbati i loro figli, portando avanti una consuetudine divenuta parte integrante della cultura e delle abitudini della nostra società e accettate dalla maggior parte delle persone come comuni norme sociali”.

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