
Incendio l’abitazione di famiglia a Vittoria e a motivo ciò, la notte tra il 12 e il 13 giugno 2024, morirono la madre Mariem Sassi di 55 anni e la sorella Samah di 34 anni. Wajdi Zaouadi sarà sottoposto a perizia psichiatrica il prossimo 7 febbraio su richiesta di incidente probatorio da parte del difensore, l’avvocato Giovanni Ascone, che intende così sapere se il suo assistito era capace di intendere e di volere al momento del fatto e se è in condizioni di partecipare al processo. Lo ha stabilito il gip presso il Tribunale di Ragusa, Gaetano Di Martino, che ha anche conferito l’incarico al professore Eugenio Aguglia, ordinario di Clinica psichiatrica all’Università di Catania. Il giovane è in carcere a Siracusa.
Dal rogo si salvarono il padre Kamel, 57 anni, e la sorella più piccola, Omaimache, 19 anni, che, tra l’altro, il giorno dopo avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità. Wajdi Zaouadi era stato già giudicato incapace di intendere e di volere in un altro procedimento penale, precedente a quello in corso e che lo aveva visto protagonista per una violenta resistenza a pubblico ufficiale. Dopo l’incendio, il giovane si era allontanato dai luoghi ed era stato intercettato dalla polizia vicino alla stazione degli autobus, dove probabilmente si era recato per fuggire. Le operazioni peritali vedranno la partecipazione dei consulenti della difesa, Salvatore Valvo, psichiatra, e Giuseppe Iuvara, medico legale. Titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Martina Dall’Amico. Il 10 aprile è prevista l’udienza davanti al gip nel corso della quale saranno escussi il prof. Aguglia che riferirà sull’esito della perizia, e i consulenti della difesa. Zaouadi deve rispondere di incendio doloso, omicidio, tentato omicidio, reati aggravati dai vincoli familiari, dalla crudeltà, dai futili motivi e dall’avere agito in circostanze tali da ostacolare la privata difesa.