Roma. Si è svolta oggi, presso la sede dell’Organismo Congressuale Forense, l’Assemblea del Comitato Nazionale dei Tribunali Accorpati, convocata per discutere le problematiche legate alla riorganizzazione della distribuzione degli uffici giudiziari in Italia, a oltre undici anni dalla soppressione di numerosi tribunali.
L’ordine del giorno ha messo in luce l’insoddisfazione per i risultati ottenuti dalla Legge n. 148/2011, che mirava a garantire risparmi di spesa e una maggiore efficienza della giustizia, ma che, secondo i membri del Comitato, ha portato a sprechi di risorse pubbliche e a un deterioramento del servizio giudiziario.
Durante l’incontro, è stata evidenziata l’importanza di ripristinare i tribunali soppressi, sottolineando che gli impegni presi dal Governo, in particolare dal Sottosegretario alla Giustizia On.le Andrea Delmastro, devono essere rispettati. Tuttavia, i membri del Comitato hanno espresso preoccupazione per un possibile cambio di orientamento nelle modalità di ripristino, che potrebbe minare gli sforzi compiuti per ottenere l’adesione delle istituzioni locali e delle assemblee regionali.
“Il nuovo approccio ipotizza modalità soggettive diverse da quelle precedentemente concordate, rischiando di compromettere la credibilità delle istituzioni e il diritto dei cittadini all’accesso alla giustizia”, ha affermato il Presidente del Comitato, Avv. Pippo Agnusdei.
Inoltre, è stato sottolineato che i fenomeni sismici che giustificherebbero il ripristino dei tribunali in Abruzzo non sono un problema isolato, ma riguardano l’intero territorio nazionale. Pertanto, il Comitato ha auspicato che il Governo presenti al Parlamento un disegno di legge che tenga conto di criteri oggettivi, come la popolazione e la presenza di infrastrutture giudiziarie, e che consideri anche le proposte di ampliamento oltre i confini amministrativi.
In conclusione, l’Assemblea ha ribadito l’importanza di una giustizia di prossimità e ha chiesto misure concrete per garantire l’efficienza e l’accessibilità del sistema giudiziario in Italia, affinché i cittadini possano esercitare pienamente il loro diritto alla giustizia.
3 commenti su “ Il Comitato Nazionale dei Tribunali Accorpati chiede ripristino significativo della geografia giudiziaria”
NON SI HA LA CONSIDERAZIONE E L’ATTEGGIAMENTO DI UN BUON PADRE DI FAMIGLIA. SE UN NUCLEO FAMILIARE DECIDE DI ACQUISTARE CASA ED HA LA FORTUNA DI FARLO, POI DECIDE DI CHIUDERLA SENZA ABITARCI E RIMANERE NELLA VECCHIA CASA, SICURAMENTE DIREBBERO CHE SCOPO E’ STATO DI EFFETTUARE L’ACQUISTO.
COSI’ PROCEDE IL GOVERNO, ANZI I VARI GOVERNI, NESSUNO DI QUELLI PRECEDENTI COMPRESO QUELLO ATTUALE DECIDE DI DARE UNA SMOSSA ALLO SCEMPIO CHE SI E’ FATTO. IL TRIBUNALE DI MODICA NUOVO DI ZECCA CHIUSO, MENTRE QUELLO DI RAGUSA, PARTE NON AGIBILE IN QUANTO IN PARTE PERICOLANTE APERTO, CON I VARI REPARTI TRASLOCATI IN SEDI INAPPROPRIATE.
DOPO 2 ANNI DI PROMESSE: “”un possibile cambio di orientamento nelle modalità di ripristino””…………PRENDERE PER I FONDELLI E’ IL LORO MESTIERE DI POLITICANTI!!!!!!!!!!!
Non c’è chi non veda in una giustizia che funziona un grande risparmio per lo stato nel breve e nel lungo periodo. Ovviamente la distribuzione dei tribunali nel territorio deve essere proporzionale alla media reati , al conseguente carico dei procedimenti penali e alla reale possibilità di smaltirli in tempi congrui , l ‘accentramento che ci riguarda ha portato a un grande carico e difficoltà, altro che risparmio e funzionalità, bisogna decentrate. Mentre l ‘ulteriore evoluzione delle procedure penali porterà più delle depenalizzazioni assurde ( abuso d “ufficio ) o in involuzioni procedurali ( riduzione a 40 giorni tempo destinato alle intercettazioni telefoniche) a ulteriori risparmi e funzionalizzazioni .
Tanto si e’ detto sui tribunali soppressi, senz’altro utili al bacino di utenza ma mai nessuno ha mai considerato il quantum reso allo stato in termine di guadagno.
Si è sempre parlato del costo di mantenimento ma mai delle entrate come per esempio: iscrizioni di cause, spese di giustizia, multe e ammende, bolli, diritti di cancelleria per rilascio copie e tante altre voci. Non consideriamo inoltre il giro di affari che ruota intorno alla città sede di tribunale.
Ci si chiede e ci si domanda a quale scopo si sopprime una sede giudiziaria giustificandola come ramo secco?